Cinemadessai | Quando lo spaghetti western diventa politico e nonviolento

OGGI
Vamos a matar companeros di Bruno Corbucci è uno degli esempi più brillanti di spaghetti western a sfondo politico-morale. Uscito nelle sale nel 1970, contava su un cast di assoluto rispetto, che comprendeva Franco Nero, Tomas Milian, Fernando Rey, Jack Palance e conquistò il botteghino, bissando il successo della coppia Corbuccci-Nero già sperimentato, con successo, in Dijango.
La storia è ambientata in Messico, nel conflitto tra rivoluzionari e controrivoluzionari si affaccia una visione non violenta, che rappresenta una interessante originalità, in un plot caratterizzato da tanta violenza, ma anche una soffusa ironia.
Si tratta di uno dei migliori film di genere di quegli anni. Iris offre l'opportunità di rivederlo, stasera, alle 21.05.
DOMANI
Uberto Pasolini rappresenta un caso unico nel cinema italiano. Nipote di Luchino Visconti, è più noto all'esterno che non da noi. Ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema come runner, per diventare  un produttore indipendente in Inghiterra. L'exploit internazionale è giunto con Full Monty - Squattrinati organizzati, prodotto da Pasolini, e riconosciuto come Miglior film del 1997 dall'European Film Awards. Il film fu campione d'incasso in tutto il mondo.
Nel 2008, esordì dietro la macchina da presa con Machan - La vera storia di una falsa squadra, aggiundicndosi il Premio Label Europa Cinemas alle Giornate degli Autori della Mostra d'arte cinematografica di Venezia.
Nel 2013, il suo secondo lungometraggio, che RaiMovie manda in onda domani sera alle 23.10: till Life, che è stato presenta al Festival di Venezia 2013 dove si è aggiudicato il Premio per la migliore regia nella sezione Orizzonti.
La pellicola racconta, con un approccio tenue, se non proprio minimalista, una storia densa di poesia e di originalità.  John May (stupendamento interpretato da Eddie Marsan) è uno scrupoloso funzionario comunale che si occupa di rintracciare  il parente più prossimo delle persone decedute in totale solitudine. Quando deve occuparsi del caso di Billy Stoke, un alcolizzato morto in solitudine a pochi passi da casa sua, la su vita cambia di colpo, proprio mentre il suo ufficio viene soppresso, nell'ambito deei tagli alla spesa pubblica. Il finale è surreale, ma pieno di poesia e di tenerezza.

Commenti

Post popolari in questo blog

Renzo e Lucia alle falde del Gargano

Treno no stop Bari-Roma, un flop o quasi

La Madonna dell'Incoronata, tra storia, leggenda e tradizione (di Francesco Gentile)