Cinemadessai | La smagliante leggerezza delle commedie di Paolo Virzì

La genesi di Tutti i santi giorni, commedia di Paolo Virzì, viene da lontano, e risale ai tempi dell'adolescenza del bravo regista livornese, quando assieme a due coetanei, scrisse e mise in scena a tempo di record e con discreto successo, un piece teatrale, Nel terzetto figurava, appena 16enne, Simone Lenzi, che diversi anni dopo, laureatosi in filosofia, avrebbe scritto un bel romanzo, La generazione (Dalai editrice) che racconta la storia di un portiere notturno d’albergo, che ha scelto quel mestiere per soddisfare in solitudine la propria passione per i libri,
Virzì si è lasciato convincere dall'amico Lenzi e dall'altro componente del terzetto di cui ho detto prima, Francesco Bruni.  a portare sul grande schermo la vicenda del libro. Il risultato è un film gradevole e soprattutto divertente, che valorizza la storia al centro del film, il tentativo del portiere di notte di avere un figlio con la sua compagna, provandole tutte: dalla procreazione assistita alla lettura dei grandi filosofi del passato. Stasera, su RaiMovie, alle 23.40.
DOMANI
Non è mai facile bissare, anzi, amplificare il successo di un film ripetendone il format. L'impresa riuscì  ampiamente a Carlo Verdone, nel 1981, con Bianco, rosso e Verdone, che non solo mantenne le promesse dell'opera prima Un sacco bello, ma consacrò definitivamente l'attore comico romano anche come autore e regista.

Iris ripropone l'opera seconda di Verdone domani sera, in prima serata, alle 21. A tenere unite le storie che si intrecciano nella pellicola sono le elezioni. Il paese è chiamato alle urne, e il film racconta le vicende di tre personaggi (un padre pedante con la mania della precisione, un emigrato meridionale che torna dalla Germania per esercitare il diritto di voto e un giovane che accompagna la nonna, coprendola di mille, asfissianti premure): maschere riuscite, emblemi di varia umanità e di una certa Italia, piuttosto che macchiette.
La mano leggera di Verdone non fa mai scadere il film nella banalità, e gli stessi intenti di satira politica colgono nel segno, sfuggendo alla trappola del qualunquismo. Il film è molto gradevole ed anche a rivederlo dopo diverse visioni, strappa ancora risate sincere.
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