Cinemadessai | In tv Gli spietati, il film che Clint Eastwood dedicò a Sergio Leone

OGGI IN TV
Per strano che possa sembrare, vista l’enorme popolarità del genere, inventato in America e squisitamente americano, i western non hanno conquistato molte statuette come miglior film. Gli Spietati di Clint Eastwood, che Iris manda in onda domani sera alle 21.00, fu la terza pellicola ad aggiudicarsi la statuetta dopo  I pionieri del West (1931) e Balla coi lupi (1990) di Kevin Costner. Oltre al riconoscimento quale miglior film, Gli spietati conquistò altri tre oscar, tra cui quello alla regia, ed ottenne nove nomination, compresa quella dello stesso Eastwood come miglior attore.
Western crepuscolare a cominciare dal titolo, che in lingua originale suona Unforgiven, che significa letteralmente non perdonati. E si tratta, in effetti, d’una storia a tinte fosche, in cui il perdono sembra essere bandito, e piuttosto si intrecciano diverse vendette e tanta violenza. Il codice etico tipico del genere, che contrappone buoni e cattivi, non funziona più.
Con Gli Spietati, Eastwood sembra voglia celebrare la fine del western, ma anche dello stesso west, mostrando una realtà dove la sola legge possibile è quella del più forte, e del giù duro. E non c’è spazio né per il perdono, né per l’umanità. Nei titoli di coda il regista dedica il film a Sergio e Don, che sono poi Sergio Leone, che lo lanciò come attore, e Don Siegel.
DOMANI
La genesi di Tutti i santi giorni, commedia di Paolo Virzì, viene da lontano, e risale ai tempi dell'adolescenza del bravo regista livornese, quando assieme a due coetanei, scrisse e mise in scena a tempo di record e con discreto successo, un piece teatrale, Nel terzetto figurava, appena 16enne, Simone Lenzi, che diversi anni dopo, laureatosi in filosofia, avrebbe scritto un bel romanzo, La generazione (Dalai editrice) che racconta la storia di un portiere notturno d’albergo, che ha scelto quel mestiere per soddisfare in solitudine la propria passione per i libri,
Virzì si è lasciato convincere dall'amico Lenzi e dall'altro componente del terzetto di cui ho detto prima, Francesco Bruni.  a portare sul grande schermo la vicenda del libro. Il risultato è un film gradevole e soprattutto divertente, che valorizza la storia al centro del film, il tentativo del portiere di notte di avere un figlio con la sua compagna, provandole tutte: dalla procreazione assistita alla lettura dei grandi filosofi del passato. Domani, su RaiMovie, alle 23.40.
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