Il Foggia è da serie B. Anzi di più.
La bizzarra classifica del campionato di serie B, se da un lato aumenta nei tifosi del Foggia il rimpianto per la promozione sfumata all’ultimo play off, dall’altro dice che la caratura tecnica dei satanelli è, già da oggi, all’altezza del campionato cadetto, e non solo.
Al comando del torneo c’è il Cittadella, strapazzato dal Foggia nella finale di Coppa Italia di Lega Pro (4-1 allo Zaccheria, 4-4 nella gara di ritorno). Inseguono Benevento e Pisa, con cui il Foggia ha lottato strenuamente, ad armi pari: con i sanniti nella regular season, con i toscani nella sfortunata finale dei play off, che fino ad allora i rossoneri avevano dominato.
Dopo sei turni, la zona promozione del campionato cadetto è saldamente nelle mani di tre squadre neopromosse.
Che significa tutto questo? In primo luogo, che i valori tra i diversi campionati si sono alquanto livellati. Una formazione di bassa classifica di serie A, vale quanto una di mezza classifica in serie B. Le squadre protagoniste della Lega Pro potrebbero tranquillamente militare nel torneo cadetto.
Allo stesso modo, le squadre cadette che arrancano nei bassifondi della classifica, non avrebbero vita facile neanche nella serie inferiore.
Se le cose stanno così, vuol dire che qualcosa non funziona nei meccanismi che disciplinano le promozioni e le retrocessioni. È la dura legge dei play off e dei play out che affida - come il Foggia ha dolorosamente imparato sulla propria pelle - ad una singola partita il risultato di un’intera stagione.
Una soluzione potrebbe essere l'aumento del numero delle squadre promosse (e di conseguenza di quelle retrocesse dalla categoria superiore), che forse garantirebbe una composizione dei tornei più coerente con gli effettivi valori, ma lo sport è così: ha le sue regole, e si vince e si perde in base a queste.
Il Foggia ha del resto una grande possibilità di evitare le forche caudine dei play off, e non deve farsela sfuggire: vincere il campionato, conquistando così la promozione diretta.
Ed è proprio la classifica della serie B, che autorizza fondate speranze e che deve far aumentare la fiducia nell'impresa.
Il Foggia non è squadra di Lega Pro. Ha tutte le carte in regola per militare in serie B. E non solo...
Al comando del torneo c’è il Cittadella, strapazzato dal Foggia nella finale di Coppa Italia di Lega Pro (4-1 allo Zaccheria, 4-4 nella gara di ritorno). Inseguono Benevento e Pisa, con cui il Foggia ha lottato strenuamente, ad armi pari: con i sanniti nella regular season, con i toscani nella sfortunata finale dei play off, che fino ad allora i rossoneri avevano dominato.
Dopo sei turni, la zona promozione del campionato cadetto è saldamente nelle mani di tre squadre neopromosse.
Che significa tutto questo? In primo luogo, che i valori tra i diversi campionati si sono alquanto livellati. Una formazione di bassa classifica di serie A, vale quanto una di mezza classifica in serie B. Le squadre protagoniste della Lega Pro potrebbero tranquillamente militare nel torneo cadetto.
Allo stesso modo, le squadre cadette che arrancano nei bassifondi della classifica, non avrebbero vita facile neanche nella serie inferiore.
Se le cose stanno così, vuol dire che qualcosa non funziona nei meccanismi che disciplinano le promozioni e le retrocessioni. È la dura legge dei play off e dei play out che affida - come il Foggia ha dolorosamente imparato sulla propria pelle - ad una singola partita il risultato di un’intera stagione.
Una soluzione potrebbe essere l'aumento del numero delle squadre promosse (e di conseguenza di quelle retrocesse dalla categoria superiore), che forse garantirebbe una composizione dei tornei più coerente con gli effettivi valori, ma lo sport è così: ha le sue regole, e si vince e si perde in base a queste.
Il Foggia ha del resto una grande possibilità di evitare le forche caudine dei play off, e non deve farsela sfuggire: vincere il campionato, conquistando così la promozione diretta.
Ed è proprio la classifica della serie B, che autorizza fondate speranze e che deve far aumentare la fiducia nell'impresa.
Il Foggia non è squadra di Lega Pro. Ha tutte le carte in regola per militare in serie B. E non solo...
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