Peschici non dimentica il "suo" Michele Protano
Peschici non ha dimenticato il “suo” Michele Protano. Sono stati tantissimi i cittadini che hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione del Belvedere Michele Protano ed alla inaugurazione della stele in suo ricordo, in pietra di Apricena, volute dai Comuni di Peschici e di Apricena e dalla Fondazione Di Vagno.
Disegnato dall’arch. Michele Salatto, il monumento rappresenta con molta efficacia, nella sua schematicità, il carattere di Protano e ciò che egli fu per la gente di Peschici e del Gargano.
Tenace come la roccia, ma capace di innescare profonde trasformazioni sociali, culturali ed economiche, ben rappresentate dal movimento dei blocchi di pietra, che rendono la stele imponente ma al tempo stesso leggera e dinamica.
Da convinto socialista, Protano, conosciuto a Peschici semplicemente come ‘u med’c, si è tenacemente impegnato come medico condotto e come uomo politico per il benessere di una popolazione che alla metà del secolo scorso viveva in condizioni di profonda povertà e di miseria.
“Ricordo quando accompagnavo mio padre nelle sue visite domiciliari - ha raccontato suo figlio Giampiero nel corso della cerimonia -. Per aiutarlo a lavarsi le mani le donne di casa gli versavano l’acqua attinta dalla cisterna, perché non in tutte le case c’era l’acqua corrente. E lui prometteva: i peschiciani avranno l’acqua in tutte le case.”
Mantenne la promessa. Con l’acqua arrivarono la fogna e la pubblica illuminazione. La realizzazione delle strade provinciali litoranee e della superstrada garganica sottrassero Peschici e il Gargano dal loro endemico isolamento, creando le premesse per il boom turistico degli anni successivi. Con altrettanta tenacia Michele Protano ha lavorato per l’intera Capitanata durante la sua lunghissima permanenza alla Provincia, amministrazione che lo ha visto consigliere, assessore, vicepresidente e infine presidente, dal 1981 al 1990: decisivo è stato il suo impegno per l’istituzione dell’Università a Foggia e per il rilancio dell’aeroporto Gino Lisa.
“Sono commosso per la testimonianza di stima e di affetto che la popolazione di Peschici ha voluto tributare a mio padre - ha aggiunto Giampiero -, ma non ne sono stupito, perché conosco bene cosa è stato Michele Protano per questa gente, come l’ha amata e come è stato amato. E so bene come la sua memoria è ancora viva nei peschiciani. Io stesso mi sento profondamente peschiciano. Ringrazio tutti quanti sono intervenuti, e in modo particolare il sindaco di Peschici, Francesco Tavaglione, per aver voluto questa manifestazione, il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, per essersi adoperato con tanto sincero entusiasmo per la realizzazione del monumento e Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Di Vagno che tanto sta facendo per custodire e valorizzare la memoria socialista in terra di Puglia.”
“Michele Protano - ha concluso - ci lascia una grande eredità morale, politica e culturale, che si può riassumere in due parole: buona politica.”
Alla manifestazione, introdotta dal commosso ricordo del sindaco Tavaglione (“Protano mi ha insegnato tutto, l’abbiccì della politica, ha aiutato me e tutto il paese a diventare adulti”) sono intervenuti, oltre il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, il presidente della Fondazione Di Vagno, Gianvito Mastroleo, il giornalista Geppe Inserra stretto collaboratore di Protano durante la sua presidenza a Palazzo Dogana, Francesco Piracci, giovane segretario della sezione Pd di Peschici, l’europarlamentare Elena Gentile, l’on. Colomba Mongiello, l’assessore regionale Raffaele Piemontese, i sindaci di Vieste e Rodi Garganico, Giuseppe Nobiletti e Nicola Pinto, il progettista della stele, Michele Salatto, l’ex assessore regionale e segretario provinciale del Psi, Roberto Paolucci, il segretario del Pd di Foggia, Mariano Rauseo.
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