Dembech: "La triste sorte dei musei provinciali"
Ricevo e volentieri pubblico, dall'amico Antonio Dembech che fu a suo tempo uno dei promotori e degli animatori del Museo di Storia Naturale questa accorata riflessione sul destino dei musei provinciali, reso oltremodo precario dall'abolizione delle Province. La legge recentemente approvato dal Consiglio Regionale per il completamento del processo di riordino prevede per i musei lo stesso destino delle biblioteche provinciali. Mentre la sopravvivenza della biblioteca sembra garantita da questa legge, dei musei si è parlato fino ad oggi assai poco.
Ma non è della loro storia e del loro futuro che voglio si parli in quest'occasione, ma del sacrificio di molte persone che nel corso degli anni si sono adoperate perché Foggia potesse dotarsi di Musei di grande valenza storica e scientifica.
Il Museo di Storia Naturale nacque grazie alla donazione di alcune collezioni naturalistiche ed all'impegno della LIPU, che per qualche anno ne gestì le attività. Ora quelle collezioni, uniche per qualità e ricchezza, si stanno rovinando ed alcune, come quella malacologica del dott. Martucci, sono giustamente reclamate dai donatori per il venir meno del motivo della loro donazione, ovvero il loro utilizzo a scopo didattico e scientifico. Decine di migliaia sono stati i ragazzini provenienti da Puglia e regioni limitrofe che hanno goduto delle bellezze di questo museo, recentemente arricchitosi di stupendi diorami con dinosauri, squali e uomini preistorici.
Qualche tempo dopo il Museo naturalistico arrivò il Museo interattivo delle scienze, che vide come protagonisti della progettazione e della stessa realizzazione delle macchine interattive, allora all'avanguardia, i soci della locale Associazione Mathesis. Soprattutto l'allora presidente Raffaele Bruno ed i compianti Salvatore Paolone e Miryam Benvenuto. Era davvero un fiore all'occhiello per l'intera Puglia e gran parte del sud Italia. Qualche infiltrazione dal tetto fu sufficiente a chiudere il Museo a tempo indeterminato. Peccato per i milioni di euro, erogati dalla Regione Puglia per il progetto Matrix ed in gran parte destinati a trasferire il museo nei più consoni ambienti storici dell'Industriale "Altamura", misteriosamente finiti lasciando il Museo dove era, chiuso e con le sue infiltrazioni dal tetto.
Terzo Museo, più povero di reperti, ma più ricco dal punto di vista iconografico, è stato il Museo del Territorio, centrato sulla storia dei nostri luoghi da Medioevo ai giorni nostri. Per la sua realizzazione si sono adoperati molti storici, e tra questi Saverio Russo, ed il ricco archivio documentale messo a disposizione dall'editore Grenzi.
Tutti e tre i musei sono nati durante l'amministrazione Pellegrino e, a mio parere, costituiscono le testimonianze più significative del suo Governo. Che in quegli anni annoverava veri talenti in giunta; tra questi Matteo Fusilli, poi Presidente del Parco del Gargano (un vero presidente a dispetto dei figuranti che l'hanno in seguito sostituito) e di Federparchi. Purtroppo scomparso anche lui prematuramente.
Peccato che di tutto questo non si parli. Qualche mese fa ho accompagnato mio figlio di quinta elementare, con la sua classe, a visitare la Cittadella Mediterranea delle Scienze di Bari. Bella struttura, ma poca cosa a confronto dei tre musei di cui noi a Foggia potevamo vantarci. Ora Bari ci ha scavalcato anche in questo ma a tal riguardo non possiamo urlare all'ennesimo scippo.
La colpa è ancora una volta tutta e solo nostra.
Antonio Dembech
* * *
Ciao Geppe, ti scrivo perché rispetto al giusto gran parlare che si è fatto circa le vicissitudini della Biblioteca provinciale, poco o nulla si è detto in favore dei tre musei provinciali. Salvo nominarli occasionalmente per esclusive questioni occupazionali, riguardanti i lavoratori della Diomede (ex miei colleghi ai quali sono molto vicino).Ma non è della loro storia e del loro futuro che voglio si parli in quest'occasione, ma del sacrificio di molte persone che nel corso degli anni si sono adoperate perché Foggia potesse dotarsi di Musei di grande valenza storica e scientifica.
Il Museo di Storia Naturale nacque grazie alla donazione di alcune collezioni naturalistiche ed all'impegno della LIPU, che per qualche anno ne gestì le attività. Ora quelle collezioni, uniche per qualità e ricchezza, si stanno rovinando ed alcune, come quella malacologica del dott. Martucci, sono giustamente reclamate dai donatori per il venir meno del motivo della loro donazione, ovvero il loro utilizzo a scopo didattico e scientifico. Decine di migliaia sono stati i ragazzini provenienti da Puglia e regioni limitrofe che hanno goduto delle bellezze di questo museo, recentemente arricchitosi di stupendi diorami con dinosauri, squali e uomini preistorici.
Qualche tempo dopo il Museo naturalistico arrivò il Museo interattivo delle scienze, che vide come protagonisti della progettazione e della stessa realizzazione delle macchine interattive, allora all'avanguardia, i soci della locale Associazione Mathesis. Soprattutto l'allora presidente Raffaele Bruno ed i compianti Salvatore Paolone e Miryam Benvenuto. Era davvero un fiore all'occhiello per l'intera Puglia e gran parte del sud Italia. Qualche infiltrazione dal tetto fu sufficiente a chiudere il Museo a tempo indeterminato. Peccato per i milioni di euro, erogati dalla Regione Puglia per il progetto Matrix ed in gran parte destinati a trasferire il museo nei più consoni ambienti storici dell'Industriale "Altamura", misteriosamente finiti lasciando il Museo dove era, chiuso e con le sue infiltrazioni dal tetto.
Terzo Museo, più povero di reperti, ma più ricco dal punto di vista iconografico, è stato il Museo del Territorio, centrato sulla storia dei nostri luoghi da Medioevo ai giorni nostri. Per la sua realizzazione si sono adoperati molti storici, e tra questi Saverio Russo, ed il ricco archivio documentale messo a disposizione dall'editore Grenzi.
Tutti e tre i musei sono nati durante l'amministrazione Pellegrino e, a mio parere, costituiscono le testimonianze più significative del suo Governo. Che in quegli anni annoverava veri talenti in giunta; tra questi Matteo Fusilli, poi Presidente del Parco del Gargano (un vero presidente a dispetto dei figuranti che l'hanno in seguito sostituito) e di Federparchi. Purtroppo scomparso anche lui prematuramente.
Peccato che di tutto questo non si parli. Qualche mese fa ho accompagnato mio figlio di quinta elementare, con la sua classe, a visitare la Cittadella Mediterranea delle Scienze di Bari. Bella struttura, ma poca cosa a confronto dei tre musei di cui noi a Foggia potevamo vantarci. Ora Bari ci ha scavalcato anche in questo ma a tal riguardo non possiamo urlare all'ennesimo scippo.
La colpa è ancora una volta tutta e solo nostra.
Antonio Dembech
Commenti
Penso e spero che però il finale si possa ancora cambiare, in parte dipende anche da tutti noi: associazioni, operatori culturali e cittadini.
Un caro saluto,
Maurizio Gioiosa
Ma le vere colpe dove stanno Antonio? Ho cercato di spiegarlo nella risposta data a Geppe Inserra in LM a proposito della Biblioteca Provinciale: un conto è stato avere a che fare con un Presidente come Antonio Pellegrino, altra cosa con chi gli è succeduto. Quanti euro occorrevano per riparare dignitosamente il tetto della struttura del Museo Interattivo? Pochi, credo. Ma quanti euro ha fatto spendere il Presidente Stallone nel 2008 per la sola stampa del libro "La Grande Madre" (distribuito a cani e porci)? 90.000 euro. E quanti ne sono stati spesi per pseudo fiere? Quanti per la "Gente della Notte"? Quanti per dubbie manifestazioni enogastronomiche? E quanti per opuscoli e guide squallidamente infarcite di errori nonostante le mie ripetute segnalazioni?
Ecco, prima di martoriare Renzi - perché ci piace avere sempre un nemico su cui sputare veleni - impariamo a guardarci dentro, ad ammettere i tanti errori fatti in un recente passato.
Io mi auguro vivamente che il nuovo corso della Regione (proprio perché ferocemente antirenziano...) avverta la sensibilità di attivarsi sia per la Biblioteca ex Provinciale che per i nostri tre ex Musei Provinciali, perché si tratta davvero di un patrimonio imprescindibile per la crescita culturale di Foggia e della Capitanata. Con una cortesia: la smettano i detrattori con la bava alla bocca (li leggo ogni tanto nei commenti o nelle condivisioni sulla Pagina di FB di Lettere Meridiane) di intervenire su un argomento e di piazzare sempre il dileggio per Renzi e Co. Siete banali, infantili e soprattutto disinformati. Mi piacerebbe entrare nelle loro teste per scoprire dove stavano e cosa dicevano fino a qualche anno fa. Poi, quando le cose cominciano a cambiare (con inevitabili errori, certo) il fastidio e la paura sopravvanzano. La colpa è sempre degli altri...
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
il Museo di Storia Naturale e il Museo del Territorio sono attualmente aperti al pubblico!
Dopo oltre 10 mesi di chiusura dei Musei provinciali, che ha privato la cittadinanza di una parte significativa del bene primario della Cultura e, non si può certo sottacere, sono stati devastanti per i lavoratori (e per le loro famiglie) che da circa vent'anni hanno animato questi contenitori culturali, lo scorso 10 maggio 2016, grazie a una convenzione tra Provincia di Foggia e Promodaunia (società in-house di proprietà dell’Amministrazione provinciale), i musei hanno riaperto.
Invito quindi tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a visitare e promuovere i musei provinciali sia frequentandoli che proponendo eventi che ne supportino le funzioni di diffusione culturale in modo da “consegnare” alla Regione Puglia non dei contenitori di reperti impolverati, ma delle strutture vive che forniscono un servizio alla comunità.
Saluti,
Maurizio Gioiosa