Riparare vuol dire far rivivere: una mostra alla Merlettaia
Parte oggi all'Associazione La Merlettaia a Foggia un'originalissima esperienza artistica, che fonde la mail art (ovvero l'invio di opere d'arte per posta, in risposta ad un invito e su un certo tema) con il Kintsugi, o Kintsukuroi, la tecnica artistica giapponese che consiste nel riparare una ceramica rotta con l’oro o l’argento.
La mostra, a cura di Katia Ricci e allestita da Rosy Daniello, è ospitata nella sede dell’associazione in Via Arpi 79/A. Verrà inaugurata questa sera alle 19, e resterà aperta fino al 30 ottobre prossimo.
L'iniziativa è stata promossa dall’associazione La Merlettaia, dall’associazione Arteria di Matera e dalla Rete delle Città Vicine, che comprende donne e uomini di molte città italiane.
L’idea della mostra è dare valore al gesto riparatore che può far diventare l’oggetto molto più bello di prima. La rottura segnala la storia dell’oggetto per cui l’oggetto riparato diventa più prezioso. Recuperare sta nella tradizione delle donne, che hanno a cuore non solo il valore dell’oggetto ma la storia che racconta. Anche nella vita tale pratica serve a non nascondere le ferite, il dolore che spesso la vita ci infligge per un amore finito, per la delusione che l’amicizia, il rapporto con l’altro ci procura, per un lutto, per un conflitto che ci appariva insanabile, per la perdita del lavoro, che sembra spezzare la nostra vita, per lo scempio imposto alla natura.
Questa modalità può aiutare ad affrontare casi di conflitto forte che lascia ferite e dolori, come, capita quando c’è uno scambio reale tra persone. La pratica del Kintsugi è anche una sfida con se stessi perché impegna a non chiudere le porte, a non buttare via ma ad avere attenzione alla realtà e all’altro. Dal punto di vista economico suggerisce di sottrarsi al consumismo e di conservare e dar valore a ciò che ha fatto parte della propria vita.
La frattura non avviene solo rispetto all’altro ma anche rispetto a se stessi, occorre, dunque, la ricomposizione dentro di sé, perdonarsi, che significa accettarsi, per poter perdonare l’altro.
Starà alla riflessione di ciascuna/o la possibilità di dire se tutto è riparabile.
La Mail Art, Arte Postale, sviluppatasi negli anni Sessanta, anche se la sua origine è precedente, è accessibile a tutti e che può servirsi anche di messaggi immateriali, esplorando il linguaggio della comunicazione in tutte le sue forme.
Partecipano: Domenico Carella, Rosy Rosaria Daniello, Rosalba Casmiro, Lucia Buono, Luciana Talozzi, Anna Di Salvo,A lessia Zanni, Cristiana Capelli, Carmen Fuiano, Liliana Di Ponte, Rossella Sferlazzo, Nicola Liberatore, Giuseppe Filardi, Michele Carmellino, Rosalba Cusmai, Preciosa Prudentia,Wanda Delli Carri, Antonella Mazzilli, Monica Carbosiero, Monica Palumbo, Rossana Tinelli Rossana Bucci, Oronzo Liuzzi, Donata Glori, Viola Gesmundo, Enzo Ruggiero, Franco Palazzo, Silvana Lunetta, Clelia Iuliani, Filippo Biagioli, Nelli Maffia
La mostra di mail art sarà itinerante tra luoghi della Rete delle Città Vicine e Matera, accompagnata da un video di presentazione realizzato da Rosaria Campanella.
La mostra, a cura di Katia Ricci e allestita da Rosy Daniello, è ospitata nella sede dell’associazione in Via Arpi 79/A. Verrà inaugurata questa sera alle 19, e resterà aperta fino al 30 ottobre prossimo.
L'iniziativa è stata promossa dall’associazione La Merlettaia, dall’associazione Arteria di Matera e dalla Rete delle Città Vicine, che comprende donne e uomini di molte città italiane.
L’idea della mostra è dare valore al gesto riparatore che può far diventare l’oggetto molto più bello di prima. La rottura segnala la storia dell’oggetto per cui l’oggetto riparato diventa più prezioso. Recuperare sta nella tradizione delle donne, che hanno a cuore non solo il valore dell’oggetto ma la storia che racconta. Anche nella vita tale pratica serve a non nascondere le ferite, il dolore che spesso la vita ci infligge per un amore finito, per la delusione che l’amicizia, il rapporto con l’altro ci procura, per un lutto, per un conflitto che ci appariva insanabile, per la perdita del lavoro, che sembra spezzare la nostra vita, per lo scempio imposto alla natura.
Questa modalità può aiutare ad affrontare casi di conflitto forte che lascia ferite e dolori, come, capita quando c’è uno scambio reale tra persone. La pratica del Kintsugi è anche una sfida con se stessi perché impegna a non chiudere le porte, a non buttare via ma ad avere attenzione alla realtà e all’altro. Dal punto di vista economico suggerisce di sottrarsi al consumismo e di conservare e dar valore a ciò che ha fatto parte della propria vita.
La frattura non avviene solo rispetto all’altro ma anche rispetto a se stessi, occorre, dunque, la ricomposizione dentro di sé, perdonarsi, che significa accettarsi, per poter perdonare l’altro.
Starà alla riflessione di ciascuna/o la possibilità di dire se tutto è riparabile.
La Mail Art, Arte Postale, sviluppatasi negli anni Sessanta, anche se la sua origine è precedente, è accessibile a tutti e che può servirsi anche di messaggi immateriali, esplorando il linguaggio della comunicazione in tutte le sue forme.
Partecipano: Domenico Carella, Rosy Rosaria Daniello, Rosalba Casmiro, Lucia Buono, Luciana Talozzi, Anna Di Salvo,A lessia Zanni, Cristiana Capelli, Carmen Fuiano, Liliana Di Ponte, Rossella Sferlazzo, Nicola Liberatore, Giuseppe Filardi, Michele Carmellino, Rosalba Cusmai, Preciosa Prudentia,Wanda Delli Carri, Antonella Mazzilli, Monica Carbosiero, Monica Palumbo, Rossana Tinelli Rossana Bucci, Oronzo Liuzzi, Donata Glori, Viola Gesmundo, Enzo Ruggiero, Franco Palazzo, Silvana Lunetta, Clelia Iuliani, Filippo Biagioli, Nelli Maffia
La mostra di mail art sarà itinerante tra luoghi della Rete delle Città Vicine e Matera, accompagnata da un video di presentazione realizzato da Rosaria Campanella.
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