Perché sto con Donato Inglese
Doverosamente, premetto che quando parlo di Donato Inglese non riesco ad essere del tutto obiettivo, data la comune passione interista. Però mi sembrano eccessive ed infondate le polemiche suscitate dallo spot per la raccolta differenziata che lo vede protagonista, nell'ambito della campagna pubblicitaria promossa dal Comune di Foggia e dall'Amiu per la raccolta differenziata. L'accusa rivolta al video di Inglese è di volgarità e turpiloquio e, in effetti, il popolare youtuber foggiano ci è andato giù pesante, secondo il suo stile.
Non comprendo però il disappunto di quanti si sono sentiti ingiustamente accusati: Foggia non è una città particolarmente pulita e i cittadini ci mettono del loro a renderla sporca. Non possiamo versare fiumi d'inchiostro sullo scarso senso civico dei nostri concittadini e poi offenderci se qualcuno mette il dito nella piaga, stigmatizzando la cosa in dialetto.
Del resto, questo non significa che Inglese non ami la sua città ed i foggiani. Come tutti gli interisti che lo seguono sanno benissimo, offendere i giocatori o l'allenatore o i dirigenti è il personalissimo modo con cui Inglese manifesta il suo attaccamento e il suo amore per i colori nerazzurri.
Ma c'è un'altro aspetto - il più importante - per cui ritengo che la scelta di chi ha progettato la campagna sia stata azzeccata. L'efficacia di un messaggio pubblicitario non si misura sulla base del suo valore estetico o artistico, ma dalla sua capacità di raggiungere quanti più destinatari è possibile, e di venire compreso e metabolizzato. Il gran clamore sollevato dallo spot - che è divenuto un fenomeno virale - dimostra che l'obiettivo è stato centrato.
Un solo appunto, al buon Donato: i bombardamenti che tanti danni provocarono alla città e di cui si parla durante lo spot non si verificarono nella Prima ma nella Seconda Guerra Mondiale. Mi sembra invece interessante l'analogia, non dichiaratamente espressamente, ma sottesa al messaggio, tra la città bombardata (e dunque piena di macerie) e la città trattata come un bidone (e dunque piena di immondizie).
Sono due immagini che colpiscono particolarmente l'immaginario collettivo foggiano e l'accoppiata funziona. Azzeccato anche il leit motiv dello slogan principale: Foggia che non sarà non più un bidone e speriamo che questa volta sia veramente così, che questa volta si faccia sul serio. Perché davvero, troppe volte, gli annunci dell'inizio della raccolta differenziata si sono rivelati poi un bidone.
Per chi non l''avesse ancora visto, trovate qui sotto la spot. Fatemi sapere che ne pensate.
Non comprendo però il disappunto di quanti si sono sentiti ingiustamente accusati: Foggia non è una città particolarmente pulita e i cittadini ci mettono del loro a renderla sporca. Non possiamo versare fiumi d'inchiostro sullo scarso senso civico dei nostri concittadini e poi offenderci se qualcuno mette il dito nella piaga, stigmatizzando la cosa in dialetto.
Del resto, questo non significa che Inglese non ami la sua città ed i foggiani. Come tutti gli interisti che lo seguono sanno benissimo, offendere i giocatori o l'allenatore o i dirigenti è il personalissimo modo con cui Inglese manifesta il suo attaccamento e il suo amore per i colori nerazzurri.
Ma c'è un'altro aspetto - il più importante - per cui ritengo che la scelta di chi ha progettato la campagna sia stata azzeccata. L'efficacia di un messaggio pubblicitario non si misura sulla base del suo valore estetico o artistico, ma dalla sua capacità di raggiungere quanti più destinatari è possibile, e di venire compreso e metabolizzato. Il gran clamore sollevato dallo spot - che è divenuto un fenomeno virale - dimostra che l'obiettivo è stato centrato.
Un solo appunto, al buon Donato: i bombardamenti che tanti danni provocarono alla città e di cui si parla durante lo spot non si verificarono nella Prima ma nella Seconda Guerra Mondiale. Mi sembra invece interessante l'analogia, non dichiaratamente espressamente, ma sottesa al messaggio, tra la città bombardata (e dunque piena di macerie) e la città trattata come un bidone (e dunque piena di immondizie).
Sono due immagini che colpiscono particolarmente l'immaginario collettivo foggiano e l'accoppiata funziona. Azzeccato anche il leit motiv dello slogan principale: Foggia che non sarà non più un bidone e speriamo che questa volta sia veramente così, che questa volta si faccia sul serio. Perché davvero, troppe volte, gli annunci dell'inizio della raccolta differenziata si sono rivelati poi un bidone.
Per chi non l''avesse ancora visto, trovate qui sotto la spot. Fatemi sapere che ne pensate.
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