Metti una sera a Foggia, quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla
Dopo aver deliziato i lettori e gli amici di Lettere Meridiane con la chicca sul concerto foggiano di Antonello Venditti e Francesco De Gregori, che i due giovanissimi cantautori tennero al Circolo Daunia con gli altri giovani del Folkstudio di Roma, Maurizio De Tullio mi manda un paio di ritagli su quell’evento, che consentono di inquadrarlo meglio, a cominciare dalla data.
Il concerto si svolse la sera del 30 gennaio 1971, nella sede del circolo foggiano, in occasione del decimo anniversario di attività del prestigioso spazio musicale e culturale romano, che aveva aperto i battenti nel 1960.
L’iniziativa fu promossa dal foggiano Giulio Gentile, e registrò l’adesione entusiasta del nume tutelare del Folkstudio, il leggendario Giancarlo Cesaroni, che si occupò anche della materiale organizzazione della tappa foggiana.
Non succedeva spesso che i musicisti del Folkstudio varcassero i confini della Capitale: come ha diffusamente già ricordato De Tullio, la serata al circolo Daunia coincise con la prima uscita fuori Roma degli artisti che animavano le serate del locale romano.
La manifestazione - annota diligentemente il cronista della Gazzetta del Mezzogiorno nel trafiletto di presentazione della serata - riveste particolare rilievo in considerazione del notevole valore artistico di questo complesso: il Folkstudio romano ha infatti il merito di non essersi limitato a diffondere la musica come bene di consumo, ma essenzialmente come fatto culturale; in molti ambienti si parla oggi di questo teatrino-studio per identificarlo con un particolare genere di musica.
A Giancarlo Cesaroni venne consegnata una targa d’argento “in riconoscimento del valore dell’attività svolta nei dieci anni di vita” del Folkstudio, che era noto più come fenomeno in se stesso che non per gli artisti che lo frequentavano. I musicisti che si esibirono al Daunia cominciavano proprio in quei mesi a farsi un nome, grazie ad apparizioni radiofoniche alla trasmissione Per voi giovani e a sparute interviste: si rivolgevano insomma ad un pubblico d'essai.
Particolare curioso, nel resoconto del concerto, pubblicato dal quotidiano regionale il 2 febbraio, quasi tutti gli artisti - quindici in tutto - vengono elencati soltanto con il loro nome di battesimo, senza cognomi.
Venditti e De Gregori sono semplicemente Antonello e Francesco. Però sono loro ad aprire il fitto elenco, assieme a Giorgio (Lo Cascio) e al grande Ernesto (Bassignano), che è ancora oggi la memoria storica di quella straordinaria esperienza. Sono i quattro ragazzi con il pianoforte sulla spalla cantati ed immortalati da Venditti nella sua storica canzone Notte Prima degli Esami.
La serata foggiana al Circolo Daunia, pur essendo stata rimossa dalla memoria collettiva cittadina, occupa un posto di rilievo nella storia della musica d'autore italiana.
Come ricorda Bassignano, nel suo libro Canzoni, pennelli, bandiere e supplì, le tappe più significative dell'attività concertistica del Giovani del Folkstudio si tennero a Napoli, alla Reggia di Caserta, e a Foggia, il cui concerto viene definito notevole dal musicista.
Come ricorda Bassignano, nel suo libro Canzoni, pennelli, bandiere e supplì, le tappe più significative dell'attività concertistica del Giovani del Folkstudio si tennero a Napoli, alla Reggia di Caserta, e a Foggia, il cui concerto viene definito notevole dal musicista.
In un bellissimo brano, intitolato Folkstudio Dove Sei?, Bassignano rievoca invece la specialissima atmosfera che si respirava nel locale, l'amicizia che legava i musicisti, i compensi da fame (tremila lire a a sera, per tre canzoni a testa), in un crescendo di nostalgia. Ascoltarlo vale più di mille parole.
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