L'assenza di Renzi, un'occasione perduta
Che Matteo Renzi diserti la cerimonia inaugurale della Fiera del Levante per volare a New York all’Us Open ci può anche stare. Non succede tutti i giorni che la finale del più prestigioso torneo di tennis sia tutta italiana. Che a sostituirlo il premier spedisca a Bari il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, con tutto il rispetto per il personaggio, lascia decisamente l’amaro in bocca.
Il discorso inaugurale del presidente del consiglio quest’anno era più atteso di altre volte, perché cadeva qualche settimana dopo la seduta monotematica della direzione del Partito Democratico in cui Renzi aveva rilanciato la questione meridionale, promettendo, per settembre, un masterplan per il Mezzogiorno, contenente gli impegni del governo per affrontare la mai risolta questione del divario tra il Sud e il Centro-Nord.
La tribuna fieristica rappresentava la grande occasione per saperne di più sul masterplan, per capire in cosa veramente consisterà il piano straordinario promesso dal capo del governo, per smentire quanti hanno manifestato perplessità o scetticismo sugli esiti di quella riunione monotematica, che ha comunque rappresentato un fatto storico per il Pd.
C’è da ricordare che su questi temi Renzi era stato particolarmente incalzato proprio dal governatore regionale pugliese, Michele Emiliano, e la contemporanea presenza dell’uno e dell’altro alla manifestazione inaugurale della 79sima fiera del levante avrebbe costituito un’opportunità per capire le possibili evoluzioni delle politiche del Governo per il Mezzogiorno nei prossimi mesi.
De Vincenti ha glissato del tutto sul masterplan, mentre invece ha trovato il modo per litigare con i sindaci del Salento che si oppongono alla realizzazione del gasdotto TAP. Lo scontro ha provocato un vero e proprio incidente istituzionale: i primi cittadini hanno abbandonato polemicamente il palacongressi, ed è stata un’altra occasione perduta per avviare un serio confronto sul futuro del Puglia nel Mezzogiorno e sui tanti tempi caldi che oppongono in questi mesi Bari a Roma.
Sono in molti a pensare che alla fine Renzi farà la sorpresa, presentandosi in Fiera, prima che cali il sipario su questa edizione, provando a smussare un clima che sta diventando arroventato, non solo nelle forma, ma anche nella sostanza.
Il fronte polemico tra la regione guidata da Emiliano e il governo presieduto da Renzi si allarga di giorno in giorno. Non c’ è solo il gasdotto, ma adesso anche il ricorso contro la “buona scuola” e la ferma opposizione alle trivellazioni nell’Adriatico.
Il discorso inaugurale del presidente del consiglio quest’anno era più atteso di altre volte, perché cadeva qualche settimana dopo la seduta monotematica della direzione del Partito Democratico in cui Renzi aveva rilanciato la questione meridionale, promettendo, per settembre, un masterplan per il Mezzogiorno, contenente gli impegni del governo per affrontare la mai risolta questione del divario tra il Sud e il Centro-Nord.
La tribuna fieristica rappresentava la grande occasione per saperne di più sul masterplan, per capire in cosa veramente consisterà il piano straordinario promesso dal capo del governo, per smentire quanti hanno manifestato perplessità o scetticismo sugli esiti di quella riunione monotematica, che ha comunque rappresentato un fatto storico per il Pd.
C’è da ricordare che su questi temi Renzi era stato particolarmente incalzato proprio dal governatore regionale pugliese, Michele Emiliano, e la contemporanea presenza dell’uno e dell’altro alla manifestazione inaugurale della 79sima fiera del levante avrebbe costituito un’opportunità per capire le possibili evoluzioni delle politiche del Governo per il Mezzogiorno nei prossimi mesi.
De Vincenti ha glissato del tutto sul masterplan, mentre invece ha trovato il modo per litigare con i sindaci del Salento che si oppongono alla realizzazione del gasdotto TAP. Lo scontro ha provocato un vero e proprio incidente istituzionale: i primi cittadini hanno abbandonato polemicamente il palacongressi, ed è stata un’altra occasione perduta per avviare un serio confronto sul futuro del Puglia nel Mezzogiorno e sui tanti tempi caldi che oppongono in questi mesi Bari a Roma.
Sono in molti a pensare che alla fine Renzi farà la sorpresa, presentandosi in Fiera, prima che cali il sipario su questa edizione, provando a smussare un clima che sta diventando arroventato, non solo nelle forma, ma anche nella sostanza.
Il fronte polemico tra la regione guidata da Emiliano e il governo presieduto da Renzi si allarga di giorno in giorno. Non c’ è solo il gasdotto, ma adesso anche il ricorso contro la “buona scuola” e la ferma opposizione alle trivellazioni nell’Adriatico.
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