Una nuova stazione per Foggia
Foggia vivrà oggi un importante momento di democrazia, come lo sono quelli in cui una comunità è chiamata a pronunciarsi sul proprio futuro, ed a costruire il proprio destino.
Dopo la raccolta di firme di aprile, il Comitato Un baffo ferroviario per Foggia ha convocato un’assemblea popolare su un tema che sta particolarmente appassionato l’opinione pubblica cittadina e provinciale nelle ultime settimane: attivato da Rfi il baffo ferroviario di Foggia il 5 luglio 2015. la risposta della città e della provincia di Foggia. L’appuntamento è per le ore 18.00, nell’auditorium della biblioteca provincia di Foggia.
Luigi Augelli, presidente del Comitato, non ha dubbi: per scongiurare il rischio che il capoluogo dauno venga bypassato dai collegamenti tra Bari e Napoli e Roma, la sola possibile soluzione è la costruzione di una seconda stazione ferroviaria a Foggia. Sarà proprio questa la proposta che Augelli illustrerà agli intervenuti, rimettendo comunque alla volontà dell’assemblea ogni decisione.
“In questi mesi - sottolinea il presidente del Comitato - ci siamo sforzati di sensibilizzare la città su un tema che ha un’importanza nevralgica per il suo futuro e per quello dell’intera provincia. Riteniamo urgente che venga trovata e condivisa una soluzione, sulla quale avviare poi un serio confronto con Rfi.”
Il progetto dell’Alta Capacità ferroviaria Napoli-Bari prevedeva già la realizzazione di una nuova stazione a Foggia, a Cervaro, dove avrebbe dovuto passare il baffo inizialmente progettato, ad una decina di chilometri dall’abitato. La soluzione si è però rivelata troppo costosa, soprattutto per l'elevata incidenza degli espropri.
Da quando però al vertice di Rfi si è insediato come amministratore delegato Michele Elia, le cose sono cambiate. Elia conosce benissimo la situazione foggiana, per aver lavorato molto tempo in Puglia, e ricordava l’esistenza di un altra bretella, più vicina alla città, che è quella che è poi effettivamente andata in esercizio qualche giorno fa, e che era da tempo in disuso.
La nuova stazione sorgerebbe, così, assai più vicina all’abitato, anzi praticamente ai margini dell’abitato, e potrebbe contribuire non soltanto a scongiurare il pericolo del bypass, ma a rivoluzionare l’assetto urbanistico della città, riqualificando una delle sue aree più critiche, qual è quella del Cep.
Certo, è questione di volontà politica: si tratta di evitare che Foggia venga beffata due volte, e che il finanziamento già previsto per Foggia, per la seconda stazione di Candelaro, venga dirottato altrove. Il progetto alta capacità ferroviaria prevede investimenti ingenti per la stazione di Bari che verrà praticamente rifatta. Foggia deve dire adesso la sua.
L’appuntamento di oggi potrebbe essere una tappa fondamentale: venite tutti.
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