Quando la Fiera di Foggia era grande, grazie all'ippica
In fondo è passato poco più di un secolo da quando La stampa sportiva, settimanale torinese specializzato in automobilismo, ciclismo, ippica, atletica e scherma (il calcio era ancora agli albori...) magnificava la Fiera di Foggia e il ruolo che lo sport svolgeva a sostegno della rassegna.
A dirla tutta, anche il cronista dell'epoca lamentava la crisi che da qualche anno angustiava la Fiera, sia per il proliferare di analoghe manifestazioni locali, sia per il progressivo venire meno della esposizione dei cavalli indigeni, che l'avevano resa celebre in tutta Europa.
Ma nell'articolo comparso sul numero in edicola il 9 giugno 1907, il cronista si sofferma su un fattore nuovo che restituì linfa vitale alla Fiera in crisi: lo sport. "La fiera non sarebbe oggi più fiera - scrive - se non avesse contemporaneamente qualche amminicolo sportivo: corse di cavalli, tiro al piccione". In fondo all'articolo sono pubblicate le fotografie di due protagonisti della fortunata dimensione sportiva della Fiera di Foggia il dott. Gustavo Nannarone, presidente del Circolo della Caccia e Società di Tiro a Segno di Foggia e Mimmi Narciso, vincitore del Gran Premio Foggia del tiro al piccione di quell'anno.
Nannarone viene definito "il maggior valore sportivo di Foggia" e viene presentato ai lettori quale "persona simpatica e cortese." Il cronista lo dipinge come "maggior organizzatore delle nostre corse di cavalli, presidente del Circolo della Caccia, che lo annovera tra i suoi più valorosi campioni a caccia e sulla pedana, presidente del Circolo di Tiro a segno".
La sua passione più grande era però l'ippica, alla quale aveva consacrato, come si legge nell'articolo, il corpo e la borsa.
Ho rinvenuto questo prezioso ritaglio in un libro che andrebbe riletto e riscoperto, in un momento in cui la Fiera di Foggia sta conoscenza una crisi così acuta, Foggia mercantile e la sua fiera, di Raffaele Colapietra e Antonio Vitulli, appassionato storico ma anche Segretario generale dell'Ente Fiere di Foggia nel periodo del suo maggior fulgore.
Erano altri tempi, ma è significativo come alla prosperità della Fiera si interessassero, in prima persona (e investendo del proprio...) i protagonisti della vita pubblica cittadina. Gustavo Nannarone sarebbe successivamente diventato presidente della Camera di Commercio, sindaco di Foggia e Senatore della Repubblica.
La passione ippica della città si sarebbe consacrata nel Deposito Cavalli Stallone e nell'Ippodromo di via Caggese, immolati qualche anno fa per fare posto all'Università di Foggia, in una difficile coabitazione, che non giova a nessuna delle due istituzioni. Forse la città dovrebbe ritrovare la capacità prospettica di un tempo...
Se volete leggere l'articolo per intero e vedere le foto dei protagonisti citati, potete scaricare qui il documento ad alta risoluzione.
A dirla tutta, anche il cronista dell'epoca lamentava la crisi che da qualche anno angustiava la Fiera, sia per il proliferare di analoghe manifestazioni locali, sia per il progressivo venire meno della esposizione dei cavalli indigeni, che l'avevano resa celebre in tutta Europa.
Ma nell'articolo comparso sul numero in edicola il 9 giugno 1907, il cronista si sofferma su un fattore nuovo che restituì linfa vitale alla Fiera in crisi: lo sport. "La fiera non sarebbe oggi più fiera - scrive - se non avesse contemporaneamente qualche amminicolo sportivo: corse di cavalli, tiro al piccione". In fondo all'articolo sono pubblicate le fotografie di due protagonisti della fortunata dimensione sportiva della Fiera di Foggia il dott. Gustavo Nannarone, presidente del Circolo della Caccia e Società di Tiro a Segno di Foggia e Mimmi Narciso, vincitore del Gran Premio Foggia del tiro al piccione di quell'anno.
Nannarone viene definito "il maggior valore sportivo di Foggia" e viene presentato ai lettori quale "persona simpatica e cortese." Il cronista lo dipinge come "maggior organizzatore delle nostre corse di cavalli, presidente del Circolo della Caccia, che lo annovera tra i suoi più valorosi campioni a caccia e sulla pedana, presidente del Circolo di Tiro a segno".
La sua passione più grande era però l'ippica, alla quale aveva consacrato, come si legge nell'articolo, il corpo e la borsa.
Ho rinvenuto questo prezioso ritaglio in un libro che andrebbe riletto e riscoperto, in un momento in cui la Fiera di Foggia sta conoscenza una crisi così acuta, Foggia mercantile e la sua fiera, di Raffaele Colapietra e Antonio Vitulli, appassionato storico ma anche Segretario generale dell'Ente Fiere di Foggia nel periodo del suo maggior fulgore.
Erano altri tempi, ma è significativo come alla prosperità della Fiera si interessassero, in prima persona (e investendo del proprio...) i protagonisti della vita pubblica cittadina. Gustavo Nannarone sarebbe successivamente diventato presidente della Camera di Commercio, sindaco di Foggia e Senatore della Repubblica.
La passione ippica della città si sarebbe consacrata nel Deposito Cavalli Stallone e nell'Ippodromo di via Caggese, immolati qualche anno fa per fare posto all'Università di Foggia, in una difficile coabitazione, che non giova a nessuna delle due istituzioni. Forse la città dovrebbe ritrovare la capacità prospettica di un tempo...
Se volete leggere l'articolo per intero e vedere le foto dei protagonisti citati, potete scaricare qui il documento ad alta risoluzione.
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