In alta risoluzione, ecco la mappa della Capitanata di Zuccagni-Orlandini
Come vi avevo promesso, ecco la mappa della Capitanata pubblicata da Attilio Zuccagni-Orlandini, insigne geografo del secolo scorso, nell'Atlante geografico degli Stati italiani delineato sopra le migliori e più moderne mappe, pubblicato nel 1840.
Se nell'Atlante illustrativo ossia raccolta dei principali monumenti italiani che accompagna la sua Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Zuccagni-Orlandini si fece aiutare da Antonio Verico, in quello geografico a collaborare con lui fu Pozzi, un altro importante cartografo.
La mappa si distingue per la nitidezza del tratto e dà conto di quella che era la suddivisione amministrativa interna della Capitanata all'epoca. I comuni erano 62, divisi in tre distretti (Foggia, San Severo e Bovino) e 31 circondari.
Le istruzioni per scaricarla ad alta risoluzione alla fine dell'articolo (quella che illustra il post è parziale, e a bassa risoluzione). Se volete leggere o rileggere le lettere meridiane in cui ho parlato del lavoro di Attilio Zuccagni-Orlandini cliccate sui titoli dei relativi post:
Puglia, la seconda delle quali contrade estendevasi dal Gargano sino al Promontorio Salentino o Capo di Leuca. Conseguentemente le tre attuali provincie di Capitanata, Terra di Bari e Terra d'Otranto allora riunite formavano la Puglia, ossia quasi tutta la parte orientale del Reame; e poiché nell'occidentale dominavano i Principi di Benevento, di Capua, di Gaeta, di Napoli, di Salerno, di Amalfi, gli invasori normanni che comparvero nel secolo XI si contentarono del titolo di Conti di Puglia, e poi anche il fondatore della monarchia, Ruggero, amò chiamarsi Re di Sicilia e di Puglia. Nella istituzione dei Giustizierati promossa dal secondo Federigo, incomincia a trovarsi la triplice divisione della Puglia tuttora conservata: se non che le tre Provincie furono governate qualche volta da un sol Giustiziere, forse per le controversie insorte a motivo dei loro confini: posteriormente quei dispareri vennero composti da Carlo II, che prescrisse una confinazione più esatta, siccome deducesi da un suo Diploma del 1299.
La Provincia che or dobbiamo descrivere comprende la parte più settentrionale della Puglia. L'abitarono in antico gli Appuli dalle rive del Trento ora Fortore, sino alle falde settentrionali del Gargano, e da quel punto sino alla foce dell' Aufido , ora Ofanto , i Dauni. Possederono questi popolose città, Asculum, Venusia, (Ascoli, Venosa) confederate dei Romani, poi municipii o colonie; Cannae, che sedeva sopra due colline, a sei miglia da Barletta e varie altre località mediterranee e marittime: appartennero agli Appuli Teate Apulum ora Chieti Vecchio presso Serracapriola ; Teanum Appulum a destra del Fortore in sito detto Civitate, Uria , Conlatia , Ergitium: serviva loro di porto la foce del Lago Varano , col nome di Portus Garnae.
Questa Provincia che resta chiusa tra il Fortore e l’ Ofanto, e tra gli Appennini e l'Adriatico, è bagnata a levante, greco e tramontana dal mare Adriatico, ed è limitrofa nel lato di ponente alla Contea di Molise, a libeccio e mezzodì al Principato Ulteriore, ed a mezzodì e scirocco alla Basilicata e alla Terra di Bari.
Allorquando l’ Imperatore greco teneva in Bari la sede principale del suo governo , mantener volendo le conquiste che di tratto in tratto andava facendo con infrenare gli abitanti della Puglia, pensò di sostituire al suo Delegato, che era uno Stratico o capitano di armi, un Catapano o governatore rivestito di supremo potere. Lupo Protospata, che tessè il catalogo di quei Vicarii imperiali, addita nell'anno 1018 Basilio Bugiano o Bagiano; e colui per lasciar di se un qualche nome, distaccò questa parte di Puglia Daunia che abbracciava la Iapigia, vi fondò terre e castelli , e ne formò una separata Provincia, la quale incominciò a chiamarsi , per quanto sembra, Catapanata , poi Capitanata.
[Per scaricare la mappa ad alta risoluzione della Capitanata di Zuccagni-Orlandini e Pozzi, cliccare qui.]
Se nell'Atlante illustrativo ossia raccolta dei principali monumenti italiani che accompagna la sua Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Zuccagni-Orlandini si fece aiutare da Antonio Verico, in quello geografico a collaborare con lui fu Pozzi, un altro importante cartografo.
La mappa si distingue per la nitidezza del tratto e dà conto di quella che era la suddivisione amministrativa interna della Capitanata all'epoca. I comuni erano 62, divisi in tre distretti (Foggia, San Severo e Bovino) e 31 circondari.
Le istruzioni per scaricarla ad alta risoluzione alla fine dell'articolo (quella che illustra il post è parziale, e a bassa risoluzione). Se volete leggere o rileggere le lettere meridiane in cui ho parlato del lavoro di Attilio Zuccagni-Orlandini cliccate sui titoli dei relativi post:
- Quando Foggia era la seconda città del Regno: il racconto di Zuccagni-Orlandini, l'incisione di Verico
- La versione a colori della Veduta di Foggia di Verico
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Giova premettere alle notizie topografiche delle tre Provincie che dobbiamo ora perlustrare l'avvertenza altrove fatta, che ai tempi cioè del Romano Impero, allor quando gli attuali RR. Dominj di quà dal Faro vennero divisi in quattro compartimenti, uno di questi comprendeva la Calabria e la Puglia, la seconda delle quali contrade estendevasi dal Gargano sino al Promontorio Salentino o Capo di Leuca. Conseguentemente le tre attuali provincie di Capitanata, Terra di Bari e Terra d'Otranto allora riunite formavano la Puglia, ossia quasi tutta la parte orientale del Reame; e poiché nell'occidentale dominavano i Principi di Benevento, di Capua, di Gaeta, di Napoli, di Salerno, di Amalfi, gli invasori normanni che comparvero nel secolo XI si contentarono del titolo di Conti di Puglia, e poi anche il fondatore della monarchia, Ruggero, amò chiamarsi Re di Sicilia e di Puglia. Nella istituzione dei Giustizierati promossa dal secondo Federigo, incomincia a trovarsi la triplice divisione della Puglia tuttora conservata: se non che le tre Provincie furono governate qualche volta da un sol Giustiziere, forse per le controversie insorte a motivo dei loro confini: posteriormente quei dispareri vennero composti da Carlo II, che prescrisse una confinazione più esatta, siccome deducesi da un suo Diploma del 1299.
La Provincia che or dobbiamo descrivere comprende la parte più settentrionale della Puglia. L'abitarono in antico gli Appuli dalle rive del Trento ora Fortore, sino alle falde settentrionali del Gargano, e da quel punto sino alla foce dell' Aufido , ora Ofanto , i Dauni. Possederono questi popolose città, Asculum, Venusia, (Ascoli, Venosa) confederate dei Romani, poi municipii o colonie; Cannae, che sedeva sopra due colline, a sei miglia da Barletta e varie altre località mediterranee e marittime: appartennero agli Appuli Teate Apulum ora Chieti Vecchio presso Serracapriola ; Teanum Appulum a destra del Fortore in sito detto Civitate, Uria , Conlatia , Ergitium: serviva loro di porto la foce del Lago Varano , col nome di Portus Garnae.
Questa Provincia che resta chiusa tra il Fortore e l’ Ofanto, e tra gli Appennini e l'Adriatico, è bagnata a levante, greco e tramontana dal mare Adriatico, ed è limitrofa nel lato di ponente alla Contea di Molise, a libeccio e mezzodì al Principato Ulteriore, ed a mezzodì e scirocco alla Basilicata e alla Terra di Bari.
Allorquando l’ Imperatore greco teneva in Bari la sede principale del suo governo , mantener volendo le conquiste che di tratto in tratto andava facendo con infrenare gli abitanti della Puglia, pensò di sostituire al suo Delegato, che era uno Stratico o capitano di armi, un Catapano o governatore rivestito di supremo potere. Lupo Protospata, che tessè il catalogo di quei Vicarii imperiali, addita nell'anno 1018 Basilio Bugiano o Bagiano; e colui per lasciar di se un qualche nome, distaccò questa parte di Puglia Daunia che abbracciava la Iapigia, vi fondò terre e castelli , e ne formò una separata Provincia, la quale incominciò a chiamarsi , per quanto sembra, Catapanata , poi Capitanata.
[Per scaricare la mappa ad alta risoluzione della Capitanata di Zuccagni-Orlandini e Pozzi, cliccare qui.]
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