La provocazione di Ciccarelli: "Il foggianesimo ha già perduto"
Sul suo profilo facebook Manrico Trovatore, alias di Enrico Ciccarelli, con la consueta intelligenza, mette in guardia sul possibile rischio di una campagna elettorale che potrebbe avvitarsi attorno all'abusato tema del baricentrismo: "Mi pare che siano stati sottovalutati i rilevanti successi del foggianesimo nell'incipiente campagna elettorale per le elezioni regionali. I tre candidati presidenti fin qui conosciuti sono Antonella Laricchia (Movimento Cinquestelle) di Adelfia, in provincia di Bari; Francesco Schittulli, di Bari, già presidente della Provincia di Bari; Michele Emiliano, di Bari, già sindaco della città di Bari. La coraggiosa e generosa battaglia per emanciparci dalla tirannia dei perfidi baresi ha fatto, come si vede, passi da gigante."
Raccolgo la provocazione del buon Enrico e rilancio, a mia volta, con un'altra provocazione: forse proprio a causa dei dilagante foggianesimo, ai più è sfuggito un particolare, che può anche sembrare trascurabile, ma potrebbe non esserlo, se si riuscirà a costruirvi qualcosa attorno.
Per la prima volta, un amministratore locale della provincia di Foggia è in corsa per la presidenza del governo regionale: Michele Emiliano non è soltanto l'ex sindaco del capoluogo regionale, ma anche l'assessore alla legalità e alla polizia municipale del Comune di San Severo (a titolo gratuito).
Il fatto potrebbe restare soltanto una curiosità statistica o, al contrario, potrebbe riempirsi di contenuti politici. Comunque, non è un dettaglio. Molto dipenderà dalla campagna elettorale, appunto, e dalla capacità dei partiti e dei candidati in lizza di sfidarsi su progetti seri, e soprattutto su un'idea forte di sviluppo.
Personalmente, come gli amici e i lettori di Lettere Meridiane sanno benissimo, sono sempre stato convinto che lo sviluppo non è una questione geografica, anche se è innegabile che la geografia sia uno dei punti di forza della provincia di Foggia messi maggiormente in crisi dal presunto derby con Bari.
Più che dove stare, è importante scegliere verso chi andare: quali relazioni tessere, e attorno a queli progetti di futuro. Chi vuole veramente e sinceramente difendere le ragioni della Capitanata non può pensare che la partita si risolva guardando soltanto in casa nostra. Così come chi ha a cuore l'equilibrio territoriale della Puglia, deve cominciare seriamente a ragionare attorno ad un asse di sviluppo che raccolga la Puglia centro-settentrionale (Bari, Foggia e Bat) e metta a punto progetti comuni e condivisi dalle diverse comunità, per bilanciare l'arrembanza del grande Salento.
È il caso di mettere da parte le polemiche spicciole, per tornare alla politica vera, ed alta, da sinistra a destra. La politica che sa disegnare un futuro, e che poi coerentemente si spende per realizzarlo.
Raccolgo la provocazione del buon Enrico e rilancio, a mia volta, con un'altra provocazione: forse proprio a causa dei dilagante foggianesimo, ai più è sfuggito un particolare, che può anche sembrare trascurabile, ma potrebbe non esserlo, se si riuscirà a costruirvi qualcosa attorno.
Per la prima volta, un amministratore locale della provincia di Foggia è in corsa per la presidenza del governo regionale: Michele Emiliano non è soltanto l'ex sindaco del capoluogo regionale, ma anche l'assessore alla legalità e alla polizia municipale del Comune di San Severo (a titolo gratuito).
Il fatto potrebbe restare soltanto una curiosità statistica o, al contrario, potrebbe riempirsi di contenuti politici. Comunque, non è un dettaglio. Molto dipenderà dalla campagna elettorale, appunto, e dalla capacità dei partiti e dei candidati in lizza di sfidarsi su progetti seri, e soprattutto su un'idea forte di sviluppo.
Personalmente, come gli amici e i lettori di Lettere Meridiane sanno benissimo, sono sempre stato convinto che lo sviluppo non è una questione geografica, anche se è innegabile che la geografia sia uno dei punti di forza della provincia di Foggia messi maggiormente in crisi dal presunto derby con Bari.
Più che dove stare, è importante scegliere verso chi andare: quali relazioni tessere, e attorno a queli progetti di futuro. Chi vuole veramente e sinceramente difendere le ragioni della Capitanata non può pensare che la partita si risolva guardando soltanto in casa nostra. Così come chi ha a cuore l'equilibrio territoriale della Puglia, deve cominciare seriamente a ragionare attorno ad un asse di sviluppo che raccolga la Puglia centro-settentrionale (Bari, Foggia e Bat) e metta a punto progetti comuni e condivisi dalle diverse comunità, per bilanciare l'arrembanza del grande Salento.
È il caso di mettere da parte le polemiche spicciole, per tornare alla politica vera, ed alta, da sinistra a destra. La politica che sa disegnare un futuro, e che poi coerentemente si spende per realizzarlo.
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