Le accuse del Comitato Vola Gino Lisa a Enac, Adp e Regione Puglia

“Non è più tempo di tavoli e di impegni sine die! È tempo che ciascuno degli enti coinvolti, a tutti i livelli istituzionali, metta in essere atti, iniziative, interventi concreti per dissipare le opacità che gravano sulle procedure di rilascio della via, rendere funzionale ed operativo lo scalo, attivare le procedure necessarie per l’ inserimento, a giusto titolo, dell’aeroporto Gino Lisa nel piano aeroportuale di sviluppo nazionale.”
Non le manda certamente a dire, il Comitato Vola Gino Lisa che, in occasione dell’iniziativa sul rilancio del trasporto in provincia di Foggia, promossa dall’Area Riformista del Pd presso Palazzo Dogana, ha depositato nelle mani del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso De Caro, nonché in quelle dell’europarlamentare, Massimo Paolucci, del Presidente della Commissione Politiche UE della Camera, Michele Bordo, e della Vicepresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta della Camera sulla contraffazione, Colomba Mongiello, un documento di sintesi sulla vertenza del Gino Lisa, sottoscritto dalla presidente del Comitato, Marialuisa d’Ippolito, e dal vicepresidente Maurizio Gargiulo. [Quanti vogliono leggerlo integralmente, possono scaricarlo qui].
È un documento lucido, dettagliato, che si sofferma in modo particolare su questi ultimi mesi, nerissimi per lo scalo e per le sue prospettive. Il documento punta l’indice in modo particolare contro Enac, Adp e la Regione Puglia accusandoli di inerzia, inadempienze e scarsa volontà politica di risolvere i problemi dello scalo foggiano e di promuovere un serio confronto istituzionale.
Se “Enac non sembra interessato alla conclusione, tantomeno positiva, della procedura di autorizzazione-VIA del progetto di allungamento della pista del Gino Lisa presentato dallo stesso Ente nel 2012” non vanno meglio le cose per quanto riguarda Aeroporti di Puglia.
La società di gestione aeroportuale  regionale viene accusata di inadempienza, rispetto “agli impegni convenzionali di programmazione e sviluppo di tutti gli scali pugliesi, perpetrate nel silenzio dell’Ente affidatario e istituzionalmente competente alla Vigilanza e controllo, ben documentate non solo dalla mancanza di programmazione per il futuro, ma dal sistematico e progressivo smantellamento organizzativo dello scalo e dalle difficoltà che attualmente si stanno frapponendo ad un’ iniziativa privata di ripresa funzionale dello scalo.”
D’Ippolito e Gargiulo ne hanno anche per la Regione Puglia, tacciata di “mancanza di volontà di interlocuzione” per avere “fin qui snobbato qualsiasi richiesta di confronto propositivo anche da parte del Sindaco di Foggia quale Città capoluogo.”

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