De Tullio ricostruisce la storia del primo inno del Foggia e della prima tribuna dello Zaccheria
La foto del progetto della tribuna, pubblicata da La Gazzetta del Mezzogiorno |
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Quando
nacque il primo Inno dedicato alla
squadra di calcio del Foggia? Secondo Pino Autunno, con Peppino Baldassarre memoria
storica del calcio rossonero, sarebbe stato concepito nel 1930. Ne parla a
pagina 98 della sua enciclopedica e bellissima storia del calcio foggiano, dove
risalta il testo ma senza il nome del suo autore. Nella stessa pagina figura
una foto di Mario Taronna, il primo a utilizzare il popolare termine
“satanelli” e probabile autore, qualche anno dopo, anche delle parole.
Da
una mia fresca ricerca, è invece possibile anticipare di tre anni la nascita
ufficiale del primo Inno del “popolo
rossonero”.
La
notizia fu pubblicata, in un trafiletto, su un popolare settimanale di Lucera dell’epoca,
“il Foglietto” 1: “In questi giorni ha visto la luce in
elegantissima veste litografica l’inno rosso-nero dello Sporting Club Foggia
con musica di Mario Taronna”.
In
realtà doveva trattarsi di un Inno
solo musicato, poiché non si faceva riferimento al testo, scritto forse solo qualche
anno dopo, come si evince dalla documentata citazione del collega Autunno.
L’autore
di questo primo Inno era quel Mario
Taronna – a quel tempo ancora giovane promessa nel campo della composizione
musicale – che sarebbe poi diventato un eccellente giornalista (fu corrispondente
per vari quotidiani italiani e Capo Ufficio Stampa alla Provincia di Foggia tra
gli anni ’50 e ’60), mantenendo inalterata la passione per la musica, con la
vittoria in alcuni concorsi e la collaborazione con grandi firme della musica
napoletana tra gli anni ’30 e ’50. A lui sto dedicando una dovuta scheda bio-bibliografica
nell’àmbito de “La Meravigliosa Capitanata”, la sezione tematica del sito web
della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana” di Foggia.
Ma
la notizia relativa all’Inno rivela
anche una involontaria curiosità perché anticipa di quasi quindici anni quanto
meno il cognome della persona cui sarà dedicato in seguito lo stadio foggiano,
e cioè il ben noto Zaccheria. Non si trattava, però, del pilota e bravo
giocatore di basket Giuseppe (detto Pino) Zaccheria, caduto in guerra nel 1941,
ma di un suo parente, Luigi Zaccheria, anch’egli a quel tempo valente promessa
dell’arte foggiana.
Questi
realizzò per l’occasione “un
originalissimo disegno, un goalkeeper
in maglia rosso-nera (forse Sarti III?) in una fase classica. La musica è un
alone di entusiasmo radioso e mirabile. Foggia sportiva ha così il suo inno di
fede e di gloria e la lira di Orfeo suonerà anche il canto dello sport. L’inno –
concludeva il cronista del settimanale lucerino – non poteva esser dedicato che a Renato Sarti, un antesignano della
nostra passione”.
Il
termine inglese goalkeeper sta per
portiere e, come si sa, Renato Sarti fu un mitico portiere della squadra di
calcio foggiana, a quei tempi molto noto e richiesto anche da squadre più
titolate del Foggia, squadra che però non volle mai abbandonare.
Inno
a parte, vanno aggiornate anche le note storiche relative allo stadio comunale
della nostra città, allora chiamato “Del Littorio” – si era in piena epoca
fascista – e solo successivamente intestato al bravo ma sfortunato cestista
Pino Zaccheria 2, come già detto perito in battaglia nel 1941.
I
curatori della Voce “Stadio di Foggia
Pino Zaccheria”, presente in Wikipedia,
ricordano – giustamente – che “…il 6
aprile 1928 l'amministrazione podestarile decreta l'istituzione del Campo Sportivo del Littorio” e
che “Il 18 marzo 1931 viene approvato il
progetto di costruzione di una tribuna coperta in cemento armato di circa 1.500
posti, progettata dall'Ing. Piero Marchini, inaugurata il 28 ottobre 1932.”
Il progetto definitivo della tribuna, che si aggiudicò l'appalto. (Immagine tratta dal sito di Alberto Mangano, Orgoglio Foggiano, http://www.manganofoggia.it |
Ma
l’immagine che finora è circolata della tribuna coperta non si riferisce al
primo progetto, bensì a quello definitivo, i cui lavori di sostituzione della
vecchia tribunetta in legno cominciarono nel 1937. E quell’immagine è coincisa
con quella reale, che per decenni ha accompagnato il tifo “benestante” dei
foggiani fino all’inizio degli anni ’90, quando la vecchia tribuna ha lasciato
il posto a quella attuale, più capiente e moderna.
Quella
che forse nessuno conosce è l’immagine del primo progetto 3, poi
evidentemente superato da un altro, più rispondente alle necessità tecniche, di
sicurezza e di comodità del tempo. La gara d’appalto – con apertura delle buste
segrete il 14 settembre 1931 – fu vinta dall’impresa romana Provera e Carrassi, specializzata in
lavori di cemento armato.
Le
tribune potevano ospitare fino a 1.200 spettatori (circa quattro volte la
capienza della precedente struttura in legno!) e l’importanza della nuova
struttura esulava dal gioco del calcio poiché nella parte sottostante, all’interno
della futura tribuna, avrebbero trovato ospitalità altre discipline, come
l’atletica pesante, la scherma, il pugilato e la lotta.
Maurizio De Tullio
NOTE
1 Settimanale
“il Foglietto” del 24 febbraio 1927.
2 Pino
Zaccheria, sottotenente dell’Esercito e pioniere del basket, perì in battaglia,
in Albania, il 4 aprile 1941. Lo stadio comunale di Foggia fu intestato alla
sua memoria l’anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946.
3 “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 28 settembre 1931, dalla quale
notizia e foto del progetto della tribuna in cemento armato sono tratte.
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