Alluvione, l'impazienza di Minervini: "Adesso tocca al Governo"

“La Regione, attraverso la Protezione Civile, è stata celere nel calcolare i danni. Adesso la palla passa al Governo che, ci auguriamo, sia altrettanto veloce per lo stanziamento delle risorse che sono assolutamente necessarie per mettere in sicurezza e far ripartire l'economia del territorio". Guglielmo Minervini, assessore regionale pugliese alla Protezione Civile,  non polemizza, ma pare di capire che una qualche preoccupazione esiste, a proposito della tempestività con cui il Governo troverà ed erogherà i finanziamenti necessari per la ricostruzione delle zone colpite dalla disastrosa alluvione che ha stravolto il Gargano all’inizio di settembre.
La Protezione Civile regionale ha svolto con molta efficienza ed efficacia il suo lavoro, mettendo a punto a tempo di record la mappa e la stima dei danni, che l’assessore Minervini giudica “significativi, a dimostrazione del fatto che si è trattato di un evento fuori dall'ordinario e che mette ancor più in luce il ruolo giocato in quelle ore dal nostro dispositivo di soccorso e protezione civile.”
Poi l’assessore passa a sciorinare i dati: “Dalla ricognizione effettuata dal Servizio Protezione Civile per il Dipartimento Nazionale - aggiunge - , emerge che le somme necessarie per il sostegno delle spese già sostenute e per le attività urgenti per la prima messa in sicurezza immediata del territorio ammontano complessivamente a circa 65 milioni di euro, le somme necessarie per i ripristini delle infrastrutture pubbliche danneggiate e per il ripristino del reticolo idrografico ammontano a circa 109 milioni di euro, mentre i danni ai privati ed alle attività produttive superano i 100 milioni di euro. Complessivamente si tratta di 274 milioni di euro.”
Una bella somma, di gran lunga superiore a quella stimata nelle ore immediatamente successive alla tragedia, quando probabilmente nessuno aveva chiaro il quadro preciso della situazione, reso più incerto del fatto che la bomba d’acqua si è abbattuta in due distinti momenti (prima sul Gargano meridionale, quindi nella fascia settentrionale), attaccando il promontorio su diversi fronti

Intanto è passata una settimana dalla visita a Peschici del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il premier, applaudito dalla popolazione, aveva promesso interventi rapidi e risolutivi, che ancora non si vedono. Speriamo bene.

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