Risolto il mistero della Garganica Film. La terza edizione del saggio di De Tullio sugli albori del cinema in Puglia

Sono stati davvero molti coloro i quali hanno scaricato sia la prima che la seconda edizione dell'ebook di Maurizio De Tullio, sulla storia del cinema pugliese degli albori, che Lettere Meridiane ha ospitato e offerto, a conferma dell'interesse per la vicenda e per come è stata descritta.
Va però precisata la genesi, a beneficio soprattutto di chi, magari con noncuranza, ha ritenuto buona ed esaustiva addirittura la primissima versione, quella che Lettere Meridiane ha ospitato il 25 marzo scorso.
In realtà quel primo testo, curato sempre dal collega De Tullio, premeva l'acceleratore sulla tanto discussa "primogenitura territoriale", cioè chi, cosa e dove fosse stato realizzato il primo 'film' nella nostra regione.
E la prima risposta, invero un po' affrettata, indicava Foggia quale luogo e il 1910 l'anno di realizzazione, correggendo, così, una location pure appartenente alla Capitanata - cioè la vicina Manfredonia - ove nel 1912 era stato girato quello che a lungo era stato ritenuto il primo film/documentario pugliese.
Ma De Tullio aveva anche chiarito che si trattava di una ricerca in corso d'opera e così, settimana dopo settimana, ha prodotto i risultati di più serrate ricerche, culminate con il primo (vero e proprio) ebook cui ha fatto seguito, pochi giorni dopo, quello che a tutti gli effetti va considerato il risultato al momento più aggiornato circa la nascita della cinematografia pugliese.
Rispetto alla seconda edizione pubblicata qualche giorno fa, eccoci alla terza, che ospita solo un ulteriore ma significativo aggiornamento: la foto di copertina è sì tratta dal volume di Michele Biscotti San Menaio com'era (Foggia, 1990) ma ne è proprietario il geom. Valentino Piccolo, erede della famiglia Delli Muti che ospitava la troupe, che l'ha gentilmente messa a disposizione, contribuendo così a certificare una volta per tutte la reale esistenza della Garganica Film.

Nella suggestiva immagine si vedono, oltre che i componenti della troupe anche gli antenati del geom. Piccolo. Un'ulteriore testimonianza di come le fotografie riescano a raccontare piccole grandi storie.
Rinnoviamo dunque l'invito a quanti fossero "fermi" alla primissima versione (non uscita in ebook, ma come articolo su Lettere Meridiane) o alla prima edizione digitale della ricerca a scaricarla nella versione aggiornata. Questi i collegamenti:
https://dl.dropboxusercontent.com/u/3035569/Garganica%20Film.epub (versione epub)
https://dl.dropboxusercontent.com/u/3035569/Garganica%20Film.pdf (versione pdf)
Lettori, studiosi e appassionati di cinematografia vi troveranno - se ancora non lo hanno fatto, scaricando questo ebook da Lettere Meridiane - una serie corposa di riferimenti, notizie, dati, personaggi tutti rigorosamente documentati, che descrivono con maggiore chiarezza un più ampio spazio temporale nel quale il giornalista ha fissato alcuni paletti che, ora e a bocce ferme, indicano in Brindisi la prima località pugliese cinematograficamente ripresa (1909), sia pure a livello di documentario, e in San Menaio la location del primo vero e proprio film ("L'intrusa-La casa sotto gli aranceti", del 1927). Foggia e non Lucera, invece, risulta la città ove ebbe sede la Garganica Film, sia pure finanziariamente sostenuta da un lucerino, Carlo Sorda. Chiarito anche il mistero circa quello che, ugualmente per tanti anni, gli storici avevano indicato come il primo film girato in Puglia, "Maria... vieni a Marcello!". De Tullio ha spiegato come quel film non sia mai stato girato a Lucera nel 1923, ma a Napoli. E quindi la Garganica Film può vantarsi di aver prodotto un'unica, ma storicamente importante, pellicola, quella del 1927 girata a San Menaio con la partecipazione di uno dei più acclamati divi della cinematografia italiana, Emilio Ghione, il celebre Za la Mort.

Commenti

Post popolari in questo blog

Renzo e Lucia alle falde del Gargano

Treno no stop Bari-Roma, un flop o quasi

La Madonna dell'Incoronata, tra storia, leggenda e tradizione (di Francesco Gentile)