L'ottimismo di Porreca: "Possiamo battere la crisi". E sul Gino Lisa...
È ottimista come si conviene a chi deve guidare il mondo dell’impresa ad affrontare una crisi che non ha precedenti, Fabio Porreca, in quella che è l’uscita pubblica che compie il suo rito di iniziazione.
Presentato dal moderatore, Antonio Russo, non più come “neo” presidente della Camera di Commercio ma come presidente e basta, Porreca interviene al convegno inaugurale del nuovo Centro Servizi per il Lavoro delle Acli, all’indomani dell’incontro con il ministro delle infrastrutture Lupi.
D'altra parte, la missione romana certifica in se stessa un ritrovato slancio dell’ente camerale: da quanti anni non si vedevano imprenditori che riuscivano a discutere con i massimi livelli della politica nazionale, degli specifici problemi dell’economia della provincia di Foggia?
Che possiamo essere di fronte a un nuovo corso delle politiche camerali affiora anche dall’intervento di Porreca, improntato ad un solido realismo, ma sorretto nello stesso tempo da una nitida vision di futuro.
Il presidente non nasconde la gravità della congiuntura, la profonda stagnazione che si registra anche a livello di nati-mortalità della imprese. Tuttavia, per quanto irrisorio, il saldo è ancora positivo: le imprese che hanno aperto i battenti nel 2013 sono di più di quelle che hanno chiuso (lo 0,08, dato inferiore alla media regionale che è lo 0,12).
Porreca non si scoraggia: “Ho registrato in queste prime settimane del mio mandato tanta voglia di fare, tanta voglia di partecipare e di confrontarsi.” Quindi il presidente entra nel merito, indicando prospettive di futuro precise: “vanno meglio le imprese le cui attività produttive fanno riferimento al territorio: il turismo, l’agro-alimentare, il manifatturiero.”
La Camera di Commercio rilancia la sfida di sempre: ripartire dal territorio, collocare la risorsa- territorio al centro delle politiche di sviluppo economico. Un modello spesso tradito, in passato (con l’improbabile industrializzazione degli anni Sessanta fondata sulla chimica, cioè su settori del tutto slegati dalle vocazioni produttive) ma che anche dopo la fuga delle partecipazioni statali, non ha mai messo seriamente le ali.
È da qui che bisogna ricominciare. “È banale dirlo - aggiunge Porreca - ma il futuro della nostra provincia sta nella capacità delle nostre imprese di essere competitive. Gli sforzi della Camera di Commercio saranno orientati a sviluppare i processi di internazionalizzazione, a stimolare la costituzione di reti di imprese, a sostenere l’accesso al credito e alla formazione.”
Gli ultimi passaggi dell’intervento del non più “neo” presidente della Camera di Commercio sono dedicati all’incontro con il ministro Lupi e alla nevralgica questione delle infrastrutture, aeroporto Lisa compreso. “Ho registrato con molta soddisfazione che in città c’è un nuovo clima di unità quando si tratta di affrontare questioni decisive che riguardano il nostro futuro. Migliorare l’accessibilità del territorio è un problema chiave per il rilancio dell’economia. Il ministro Lupi ha ascoltato le nostre istanze e ha manifestato la sua disponibilità a valutare un piano che disegni la sostenibilità dello scalo aeroporto della Puglia settentrionale.”
La palla passa dunque al territorio, chiamato a dar corpo a quel piano industriale dell’aeroporto Lisa che ne certifichi una volta per tutte la necessità e il ruolo, decisivo non soltanto per la Capitanata ma per un bacino d’utenza che potrebbe comprendere il Molise, parte della Basilicata e parte della Campania.
Presentato dal moderatore, Antonio Russo, non più come “neo” presidente della Camera di Commercio ma come presidente e basta, Porreca interviene al convegno inaugurale del nuovo Centro Servizi per il Lavoro delle Acli, all’indomani dell’incontro con il ministro delle infrastrutture Lupi.
D'altra parte, la missione romana certifica in se stessa un ritrovato slancio dell’ente camerale: da quanti anni non si vedevano imprenditori che riuscivano a discutere con i massimi livelli della politica nazionale, degli specifici problemi dell’economia della provincia di Foggia?
Che possiamo essere di fronte a un nuovo corso delle politiche camerali affiora anche dall’intervento di Porreca, improntato ad un solido realismo, ma sorretto nello stesso tempo da una nitida vision di futuro.
Il presidente non nasconde la gravità della congiuntura, la profonda stagnazione che si registra anche a livello di nati-mortalità della imprese. Tuttavia, per quanto irrisorio, il saldo è ancora positivo: le imprese che hanno aperto i battenti nel 2013 sono di più di quelle che hanno chiuso (lo 0,08, dato inferiore alla media regionale che è lo 0,12).
Porreca non si scoraggia: “Ho registrato in queste prime settimane del mio mandato tanta voglia di fare, tanta voglia di partecipare e di confrontarsi.” Quindi il presidente entra nel merito, indicando prospettive di futuro precise: “vanno meglio le imprese le cui attività produttive fanno riferimento al territorio: il turismo, l’agro-alimentare, il manifatturiero.”
La Camera di Commercio rilancia la sfida di sempre: ripartire dal territorio, collocare la risorsa- territorio al centro delle politiche di sviluppo economico. Un modello spesso tradito, in passato (con l’improbabile industrializzazione degli anni Sessanta fondata sulla chimica, cioè su settori del tutto slegati dalle vocazioni produttive) ma che anche dopo la fuga delle partecipazioni statali, non ha mai messo seriamente le ali.
È da qui che bisogna ricominciare. “È banale dirlo - aggiunge Porreca - ma il futuro della nostra provincia sta nella capacità delle nostre imprese di essere competitive. Gli sforzi della Camera di Commercio saranno orientati a sviluppare i processi di internazionalizzazione, a stimolare la costituzione di reti di imprese, a sostenere l’accesso al credito e alla formazione.”
Gli ultimi passaggi dell’intervento del non più “neo” presidente della Camera di Commercio sono dedicati all’incontro con il ministro Lupi e alla nevralgica questione delle infrastrutture, aeroporto Lisa compreso. “Ho registrato con molta soddisfazione che in città c’è un nuovo clima di unità quando si tratta di affrontare questioni decisive che riguardano il nostro futuro. Migliorare l’accessibilità del territorio è un problema chiave per il rilancio dell’economia. Il ministro Lupi ha ascoltato le nostre istanze e ha manifestato la sua disponibilità a valutare un piano che disegni la sostenibilità dello scalo aeroporto della Puglia settentrionale.”
La palla passa dunque al territorio, chiamato a dar corpo a quel piano industriale dell’aeroporto Lisa che ne certifichi una volta per tutte la necessità e il ruolo, decisivo non soltanto per la Capitanata ma per un bacino d’utenza che potrebbe comprendere il Molise, parte della Basilicata e parte della Campania.
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