La causa del Lisa trova un grande sponsor: il Corriere del Mezzogiorno
Il Gino Lisa trova uno sponsor importante, e sotto certi aspetti inatteso: il Corriere del Mezzogiorno. L’edizione on line del “dorso” campano e pugliese del più importante quotidiano nazionale, il Corriere della Sera, pubblica da qualche giorno un sondaggio sulla utilità dell’allungamento della pista dell’aeroporto di Foggia, al centro di una complessa vicenda burocratica e politica, dopo lo stop alla gara d’appalto deciso da Aeroporti di Puglia.
Sulla procedura - come si sa - grava il timore di una possibile infrazione alle norme che disciplinano gli aiuti di stato: l’Unione Europea vieta agli Stati Membri di finanziare - tanto più facendo ricorso ai contributi comunitari - opere che possano favorire una concorrenza sleale tra le diverse aree.
Polemiche sono sorte anche per il parere negativo espresso dal Nucleo regionale che valuta gli investimenti pubblici: secondo l’organismo indipendente non si tratterebbe di una spesa giustificata dalle prospettive di ricaduta economica e sociale.
Il Corriere del Mezzogiorno si è sempre battuto invece per sostenere la tesi opposta, ovvero la necessità di questa opera, raccontandone con grande scrupolo e rigore professionale le tormentata vicende con la penna di Antonella Caruso e scendendo direttamente in campo con coraggiosi editoriali, come quello firmato qualche giorno fa da Michelangelo Borrillo.
Per capire l’importanza dell’iniziativa del giornale, basti dire che dei sondaggi attualmente on line quello che riguarda l’aeroporto di Foggia è il solo argomento “pugliese”. Generalmente, infatti, i sondaggi affrontano questioni nazionali, oppure campane o più direttamente napoletane.
La particolare attenzione riservata alle sorti dello scalo foggiano implica che deve trattarsi di una scelta redazionale condivisa direttamente dal direttore Marco Demarco (che è tra l’altro uno degli ultimi veri meridionalisti rimasti, come ho avuto modo di sottolineare recensendo il suo ottimo libro Bassa Italia)
Inutile dire che i risultati del sondaggio (che non possiede naturalmente alcun valore scientifico, ma comunque è indicativo di un certo sentire) si stanno traducendo in un autentico plebiscito per l’allungamento della pista (95.2% i favorevoli, contro solo il 4.8% di contrari). Resta però piuttosto basso il numero dei votanti: appena 231.
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