Tutta la verità sul Lisa: il no del NVVIP, i dubbi della Regione, la fretta di ADP

Non è facile arrivarci al provvedimento con cui Adp ha sospeso la gara per l’allungamento della pista dell’aeroporto Lisa, ma a smanettarci un po’ sul sito della società aeroportuale pugliese ci si arriva. Così come ha fatto Maurizio Antonio Gargiulo, che offre agli aderenti al gruppo Basta chiacchiere aeroporto un documento dalla cui lettura si ricavano tante, sorprendenti verità.
Ecco una lettura ragionata del documento, che pone fine a tante mezze verità e disegna un  futuro piuttosto fosco per l'aeroporto di Foggia.
A congelare la gara è stata, di fatto, la Regione. Non si comprende ancora se per volontà politica o se per iniziativa, così come ha adombrato il presidente della commissione politiche comunitarie della Camera, nonché parlamentare foggiano, Michele Bordo, di qualche burocrate di via Capruzzi. Sta di fatto che la questione è assai più intricata di quanto non sembrasse, e di mezzo c’è anche il parere negativo, fino a oggi sconosciuto del  NVVIP , il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Puglia.

Il provvedimento (che può essere scaricato cliccando qui)  è stato assunto in regime di autotutela. Per quanti non parlano il burocratese, l’autotutela scatta quando una pubblica amministrazione si accorge di aver compiuto un errore , e lo corregge. Ma esistevano, nel caso di fattispecie, le ragioni per il ricorso all’autotutela? Sembra di no, e a confermare questa impressione è proprio la lettura della determinazione, nella cui parte narrativa viene compiutamente dettagliato l’intero iter che ha portato al blocco delle procedure di gara.
Il 12 novembre scorso la Regione (non è chiaro chi abbia firmato la nota) scrive ad Aeroporti di Puglia invitando la società “a voler predisporre la documentazione necessaria all’inoltro della notifica di aiuto di stato” all’Unione Europea”. La determinazione, sottoscritta dal direttore generale di Adp, Marco Franchini, non reca numero né data, ma è stata caricata sul sito il 14 novembre: adottata a tempo di record, dunque.
Primo aspetto su cui vale la pena di riflettere: la Regione non chiede di sospendere la gara, ma soltanto di inoltrare la notifica agli organismi comunitari. Perché tanta fretta? Adp avrebbe potuto ricorrere all’esercizio del potere di autotutela in un momento successivo del procedimento, per esempio durante la fase dell’aggiudicazione, dopo il termine fissato (il 20 novembre) per la presentazione delle offerte.
Era questa una facoltà espressamente prevista dal disciplinare di gara, e proprio per la fattispecie che si è profilata, ovvero la possibilità che il finanziamento per il prolungamento della pista possa prefigurare un aiuto di Stato, non ammesso dall’Unione Europea.
“Nulla sarà dovuto – si legge nel disciplinare – ai concorrenti né all’aggiudicatario (il che significa che l’iter poteva essere bloccato perfino ad aggiudicazione avvenuta, n.d.r.) in caso di mancata erogazione del finanziamento, per qualsiasi titolo, anche al fine della verifica della compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato.”
Tanto stava scritto già nel disciplinare di gara, ed ai più era sfuggito che il documento già poneva la questione della possibilità che il finanziamento finisse sotto la spada di Damocle di una possibile infrazione alle norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di Stato.
Ma veniamo al nocciolo del problema. Il ricorso a finanziamenti comunitari per il prolungamento della pista del Lisa, configura o meno violazione a tali norme?
C’è da dire, prima di tutto, che  la determinazione sgombra il campo se non altro da tanti dubbi e perplessità che sono state sollevate negli scorsi giorni: nessun procedimento di infrazione per aiuti di Stato è stato avviato dall’Unione Europea nei confronti della Regione Puglia.
Lo dice chiaramente proprio la lettera inviata dalla Regione ad Aeroporti di Puglia che motiva la richiesta ““a voler predisporre la documentazione necessaria all’inoltro della notifica di aiuto di stato all’Unione Europea” con tutta una serie di argomentazioni, interamente riportate nel provvedimento.
“Appare opportuno – scrive la Regione - prendere in considerazione quanto sostiene la Commissione Europea negli Orientamenti UE sugli aiuti di stato agli aeroporti e alle compagnie aeree. In tale documento, seppure disponibile ancora in bozza, la Commissione sottolinea come non sia più possibile escludere a priori la configurabilità di aiuti di stato nel finanziamento delle infrastrutture aeroportuali.”
“Infatti – si legge ancora nella missiva -, sebbene per lungo tempo si sia ritenuto che la costruzione e l’ampliamento delle infrastrutture aeroportuali tramite finanziamenti pubblici esulasse dal controllo della UE, in quanto misura generale di politica economica nel settore dei trasporti, di recente l’orientamento giurisprudenziale comunitario è totalmente cambiato, ritenendo necessario, al fine di valutare la compatibilità con il mercato comune dei finanziamento pubblici, verificare, caso per caso, le peculiari caratteristiche in cui si inseriscono i finanziamenti stessi.”
La nota regionale fa espresso riferimento al caso dell’aeroporto di Lipsia dove un aumento di capitale della società pubblica che gestisce lo scalo, finalizzato alla costruzione di una nuova pista, è stato ritenuto aiuto di stato. La fattispecie è simile, ma radicalmente diverso il contesto: nel caso tedesco, infatti, la nuova infrastruttura ha seriamente danneggiato l’aeroporto di Bruxelles, influenzando equilibri internazionali neanche minimamente paragonabili alla situazione foggiana.
Se da un lato è sconcertante che un provvedimento di autotutela venga assunto non in presenza di atti ufficiali dell’Unione Europea, ma di una semplice bozza, la vera doccia fredda sta però nel paragrafo successivo della nota, in cui la Regione dà una notizia inedita:  Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Puglia (NVVIP) si è a suo tempo pronunciato negativamente, per quanto riguarda l’allungamento della pista Lisa.
“Appare doveroso – scrive ancora la Regione Puglia – tenere in considerazione il fatto che il NVVIP della Regione Puglia, ravvisate forti criticità legate alla sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento abbia espresso parere negativo.”
Il parere è stato formulato soltanto qualche settimana fa, il 14 ottobre scorso dunque a procedura di gara già ampiamente avviata.
Franchini non fa cenno al parere del NVVIP nella parte cosiddetta motiva della determinazione, limitandosi ad affrontare solo la questione che riguarda i rapporti con l’UE. Ma che il nucleo di valutazione si sia espresso negativamente e che la nota regionale abbia invitato Adp a tenere in considerazione il predetto parere è un’ulteriore tegola che si abbatte sulle speranze di quanti vorrebbero vedere l’aeroporto di Foggia finalmente funzionale.
Il direttore generale ripassa sostanzialmente il cerino acceso alla Regione, disponendo “la sospensione delle procedure di gara con effetto immediato fino a diversa determinazione e, comunque, fino all’ottenimento dell’autorizzazione da parte della Commissione UE e della Regione Puglia in merito alla compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato.”
I tempi per vedere coronato il sogno di un aeroporto efficiente e competitivo si allungano ancora. E il Lisa continua nella sua parabola discendente: l'immagine di sopra offre la più chiara evidenza della marginalità cui sembra condannato lo scalo. La si ottiene cercando sul motore di ricerca Google aeroporti di Puglia. Nella parte principale della pagina restituita da Google il richiamo al sito della società aeroportuale pugliese è evidente ed immediato. Ma manca qualsiasi riferimento all'aeroporto foggiano.


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