Politica e antipolitica, il dibattito su Civitas Troiana e non solo
Come spesso accade quando Lettere Meridiane si occupa di certi
argomenti, il dibattito più vivace sul post Contro l’antipolitica, c’è bisognodi buona politica, va in scena sulla bacheca di Civitas Troiana, tra i gruppi
di facebook che denotano la più attenta e consapevole partecipazione.
Ad aprire le danze è Liberato Bonghi che posta un commento
tanto laconico quanto acuto: “spesso, l'antipolitica assomiglia alla vecchia
politica. Altrettanto lucide e stimolanti, le riflessioni del fondatore di
Civitas Troiana, Ninì Russo, che scrive: “caro Geppe, quando la politica ci
appariva buona (non voglio avventurarmi eccessivamente sulla bontà di quella
politica) per lo meno c'era un tentativo di farsi riconoscere: con il
linguaggio, con i comportamenti, con programmi e strategie. Oggi degli emeriti
quaquaraquà si proclamano di destra o di sinistra a prescindere.”
Sintetico ma efficace anche Giovanni Velluto: “a causa dei
numerosi quaquaraquà di dx e sx nascono i furbi ansiolitici grillini, ritengo
che dobbiamo attrezzarci meglio nella somministrazione, poiché vedo il dilagare
di tale patologia.”
Sulla bacheca di Foggiani in Movimento interviene invece Rossella
Maccolini: “Non si può fare buona politica finché ci sono QUESTI politici.”
Torna sull’argomento, con un commento direttamente su
Lettere Meridiane, anche Davide Leccese che aveva innescato la discussione
proprio ponendo in relazione l’attuale congiuntura politica con quella della
prima repubblica. La riflessione di Leccese è invece orientata, questa volta, sul
bilancio e sulla prospettiva di quell’esperimento o laboratorio che si
prefiggeva di essere il Partito Democratico: “ Sto da molto tempo riflettendo -
come "studio" politico serio - sulla avvenuta fusione, nel pd, tra
l'area politico-sociale cattolica e quella, sempre politico-sociale, del mondo
ex comunista. Ho molti dubbi da sciogliere ancora, non ho alcuna certezza a
favore.”
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