Rauzino racconta su Microstorie i bombardamenti su Foggia

«Dopo i bombardamenti avvenuti a Foggia, tutta l’attrezzatura dei laboratori dell’Istituto andò perduta, come furono perduti, perché distrutti o saccheggiati, le suppellettili scolastiche, gli impianti di qualsiasi specie, il materiale dei gabinetti di fisica e di scienze, la biblioteca della scuola. Questa relazione finale dell’anno scolastico 1942-43 purtroppo dovrebbe propriamente dirsi relazione della fine di un Istituto colpito dalla furia devastatrice della guerra».
Con queste parole, struggenti e drammatiche (e così scevre dal burocratese di certi  odierni dirigenti scolastici, ma questo è un altro discorso…)  il preside incaricato del Liceo Ginnasio Lanza di Foggia, Giovanni Iorio, conclude la sua relazione di fine anno scolastico. Era stato nominato in sostituzione di Matteo Luigi Guerrieri, caduto proprio durante uno dei raid aerei anglo-americani che provocarono la distruzione della città.
Il dramma del Liceo Lanza, fiore all'occhiello della città, viene mirabilmente ricostruito da Teresa Maria Rauzino nell'ultimo numero di Microstorie, la rivista digitale del Centro Studi Giuseppe Martella diretta dalla stessa Rauzino.
Iorio è stato una mitica figura di docente del Liceo: qualcuno dice che abbia ispirato Renzo Arbore e Arnaldo Santoro nella creazione di uno dei più riusciti personaggi di Alto Gradimento. L'aspetto che lo ha reso leggendario tra gli studenti (anche se probabilmente non proprio popolare) era la sua severità, ribadita anche in tempi di guerra. Nonostante la distruzione del Liceo, e l'obiettiva situazione d'emergenza in cui si svolsero gli esami, come annota Rauzino, "furono «frustrati i tentativi» di quei candidati che ritenevano di approfittare delle condizioni di stato di guerra «per carpire un titolo di studio». Particolare vigilanza fu usata per i candidati agli esami di ammissione al Liceo, per impedire che iniziassero tale corso elementi incapaci o insufficientemente preparati."
Per leggere interamente l'interessante articolo di Teresa Maria Rauzino, nel quale l'autrice affronta anche l'irrisolta questione dell'effettivo numero delle vittime, cliccare qui.

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