Questione meridionale: oltre le famiglie, oltre i partiti

Qualche tempo fa, ho scritto per la rivista SudEst diretta da Franco Mastroluca (un ufo della politica provinciale, il solo che abbia alternato mandati parlamentari e vita politica con un impegno intellettuale e scientifico sincero, disinteressato, tenace) una recensione a un libro che tutti a mio avviso dovrebbero leggere, Bassa Italia di Marco Demarco.
Il sottotitolo è tutto un programma: L'antimeridionalismo della sinistra meridionale. La tesi che sottende declina alla perfezione il sentimento che pervade tutto il libro: la necessità di un'autocritca meridionale come indispensabile precondizione al rilancio del Mezzogiorno o, se preferite, della questione meridionale. A cominciare da quella sinistra che fino ad oggi si è limitata a sbandierare il meridionalismo, ma assai raramente a praticarlo.
Suggerisco la lettura dell'opera di Demarco in modo particolare alla classe dirigente di Foggia e provincia : ci sono tanti e tanti spunti di riflessione per un'autocritica sincera che mi sembra tanto più utile e necessaria alla vigilia di una campagna elettorale per rinnovare l'amministrazione della città capoluogo.
Mai come in questi mesi che ci separano dalle urne, le reciproche recriminazioni, la polemica spicciola, la ben nota tendenza all'autoconservazione della classe dirigente dovrebbero lasciare il posto ad una serena ed approfondita riflessione (autocritica), nel senso indicato da Demarco: superare una volta per tutte le logiche delle "famiglie" (che conducono al familismo amore stigmatizzato da Bamfield) e dei "partitismi" che portano dritti dritti al più spregiudicato clientelismo.
Per i lettori di Lettere Meridiane che abbiano la pazienza e la volontà di leggere la recensione al libro (augurandomi che funga da stimolo a leggerlo, a loro volta), pubblico il link da cui è possibile scaricare l'articolo comparso sul numero 31 (di luglio-agosto 2009) di SudEst. Qui invece il sommario di quel numero.

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