È polemica sull'idea di Amendola per i charter turistici
Manco a dirlo, fa discutere e solleva polemiche l'idea del ministro della Difesa, Mario Mauro, di utilizzare la pista dell'aeroporto militare di Amendola per farvi decollare i voli charter turistici limitatamente ai week end estivi, a cominciare dall'estate 2014.
Ho già espresso il mio parere in questo post, sottolineando come l'utilizzazione (per giunta così limitata di Amendola) non penalizzi affatto il Gino Lisa di Foggia anzi, in un certo senso, rafforzi la necessità dell'allungamento della pista.
Senonché l'iniziativa del ministro della difesa (originario di Peschici, ma poi formatosi a Foggia e a Milano) fa storcere il naso a diversi foggiani, come Vincenzo Concilio, che ha scritto questo commento al post di cui ho detto: "Non c’è due senza tre, dice un noto proverbio della cultura popolare italiana. L’idea che sta alla base è che se un evento non è unico, ovvero si ripete almeno due volte, molto probabilmente si ripeterà ancora.
Così, se un aeroporto non decolla, attiviamone un altro, a cura di un ministro garganico che vuole fare gli interessi del Gargano e non del capoluogo ridotto così male da non sembrare neppure tale. Uno Vale Uno. E' questa l'idea di democrazia teorizzata da molti...che però non sembra dover valere nelle questioni aeroportuali. Di Tresette ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno."
Più articolato il ragionamento di Renato Imbriani che su facebook così commenta: "Uno "studio di fattibilità" e il far partire i voli charter dal prossimo anno sono concetti talmente in antitesi che fanno stare coi piedi per terra quanti, come me e tanti altri, grazie anche ai tecnici di Mondo Gino Lisa hanno cercato di capirci qualcosa anche in termini "tecnici" sulla problematica "volare" che per molti sembra solo una canzone da intonare demagogicamente alla bisogna. Io non sono contro Amendola che sarebbe grandioso visto che è uno degli aeroporti più grandi di Europa, io sono realista sul fatto che l'anno prossimo non potrà partire un bel nulla visto che "tecnicamente" non ci sono infrastrutture civili tali da accogliere una utenza anche stagionale e per costruirne ci vogliono soldi che in questo grave momento di depressione economica non ce ne sono. Avrei preferito un coro unico, forte, deciso sul miglioramento del Gino Lisa e con la ripresa immediata dei voli...contrastando i "cinque anni" dell'Ad di Adp. Poi spiegatemi come funzionano queste cose: un anno per adeguare a un traffico civile un aeroporto militare e cinque anni per una manciata di metri per il Gino Lisa?"
Non ci sono comunque soltanto critiche all'iniziativa del Ministro. Scrive Sergio Cascio: "eppur si muove... si ritorna a parlare di Amendola. Considerato che nel caso tutto vada bene il Gino Lisa potrà essere pienamente operativo nel 2015/2016, quella di Amendola, limitata ai charter nei week-end d' estate proiettati sul Gargano, potrebbe essere una soluzione tampone ("gap-filler") aspettando il Gino Lisa operativo. Nel migliore dei casi (ma e' un sogno) Amendola potrebbe essere solo a vocazione stagionale-turistica/garganica e il Gino Lisa operativo tutto l'anno attingendo ai bacino di Foggia, Molise, Beneventano e BAT."
Ho già espresso il mio parere in questo post, sottolineando come l'utilizzazione (per giunta così limitata di Amendola) non penalizzi affatto il Gino Lisa di Foggia anzi, in un certo senso, rafforzi la necessità dell'allungamento della pista.
Senonché l'iniziativa del ministro della difesa (originario di Peschici, ma poi formatosi a Foggia e a Milano) fa storcere il naso a diversi foggiani, come Vincenzo Concilio, che ha scritto questo commento al post di cui ho detto: "Non c’è due senza tre, dice un noto proverbio della cultura popolare italiana. L’idea che sta alla base è che se un evento non è unico, ovvero si ripete almeno due volte, molto probabilmente si ripeterà ancora.
Così, se un aeroporto non decolla, attiviamone un altro, a cura di un ministro garganico che vuole fare gli interessi del Gargano e non del capoluogo ridotto così male da non sembrare neppure tale. Uno Vale Uno. E' questa l'idea di democrazia teorizzata da molti...che però non sembra dover valere nelle questioni aeroportuali. Di Tresette ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno."
Più articolato il ragionamento di Renato Imbriani che su facebook così commenta: "Uno "studio di fattibilità" e il far partire i voli charter dal prossimo anno sono concetti talmente in antitesi che fanno stare coi piedi per terra quanti, come me e tanti altri, grazie anche ai tecnici di Mondo Gino Lisa hanno cercato di capirci qualcosa anche in termini "tecnici" sulla problematica "volare" che per molti sembra solo una canzone da intonare demagogicamente alla bisogna. Io non sono contro Amendola che sarebbe grandioso visto che è uno degli aeroporti più grandi di Europa, io sono realista sul fatto che l'anno prossimo non potrà partire un bel nulla visto che "tecnicamente" non ci sono infrastrutture civili tali da accogliere una utenza anche stagionale e per costruirne ci vogliono soldi che in questo grave momento di depressione economica non ce ne sono. Avrei preferito un coro unico, forte, deciso sul miglioramento del Gino Lisa e con la ripresa immediata dei voli...contrastando i "cinque anni" dell'Ad di Adp. Poi spiegatemi come funzionano queste cose: un anno per adeguare a un traffico civile un aeroporto militare e cinque anni per una manciata di metri per il Gino Lisa?"
Non ci sono comunque soltanto critiche all'iniziativa del Ministro. Scrive Sergio Cascio: "eppur si muove... si ritorna a parlare di Amendola. Considerato che nel caso tutto vada bene il Gino Lisa potrà essere pienamente operativo nel 2015/2016, quella di Amendola, limitata ai charter nei week-end d' estate proiettati sul Gargano, potrebbe essere una soluzione tampone ("gap-filler") aspettando il Gino Lisa operativo. Nel migliore dei casi (ma e' un sogno) Amendola potrebbe essere solo a vocazione stagionale-turistica/garganica e il Gino Lisa operativo tutto l'anno attingendo ai bacino di Foggia, Molise, Beneventano e BAT."
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