Cinema foggiani: fine dello spettacolo?



L'altra faccia dell'exploit delle multisale e di un certo consumo di cinema è rappresentata dalle vecchie sale cittadine che chiudono, schiacciate tra l'incudine dei costi che salgono e il martello di un pubblico sempre più rarefatto. Ed è un fenomeno che ha una dimensione non soltanto economica, ma anche sociale: la chiusura dei vecchi cinematografi desertifica ancora di più i centri storici, peggiora la qualità della vita.
La crisi dei vecchi cinema è particolarmente grave in Puglia, al punto tale da indurre  l’Anec, la Fice, e l’Acec, aderenti all’Agis di Puglia e Basilicata, a lanciare un'appello ed una petizione (significativamente intitolati Cinema: fine dello spettacolo?)  per sensibilizzare gli spettatori, le istituzioni regionali e locali sullo stato delle sale pugliesi e sulla grave crisi che queste stanno attraversando.
A Foggia aderisce alla iniziativa la storica sala Laltrocinema (nella foto, la vetrina) , dell'altrettanto storica famiglia di esercenti cinematografici, Cicolella. Le sale ancora operanti nel centro della città sono soltanto due: L'altrocinema e la Sala Farina. Negli ultimi anni hanno chiuso, una dopo l'altro, l'Ariston. il Capitol, il Garibaldi, l'Italia e le saracinesche sono momentaneamente abbassate anche al Cicolella di viale XXIV maggio. da tempo chiuso per lavori.

È agli spettatori e ai rappresentanti dei governi locali che le associazioni di categoria si appellano. "Oggi, per molteplici motivazioni,  dai cambiamenti nella filiera dell‘audiovisivo al particolare momento di crisi economica che affligge tutte le famiglie italiane - si legge nell'appello-,  la permanenza in attività delle sale cinematografiche, dalle multisala alle monosale di città,  è seriamente compromessa. La chiusura dei cinema equivale alla privazione per i cittadini, giovanissimi e anziani, di fruire di un servizio “di fatto” pubblico, che per oltre un secolo si è retto sulla forza e la costanza di piccole aziende private, strenuamente impegnate nel portare avanti il loro lavoro di promozione e diffusione della cultura cinematografica".
"Il mercato nazionale del cinema ha subito flessioni nell’ ultimo anno: la situazione in Puglia è ancora più drammatica - continua il documento -, con decrementi di presenze che in alcuni territori sono arrivati a dimezzare gli spettatori rispetto al precedente anno, mettendo a rischio chiusura i cinema. ""Un particolare ed accorato appello - si legge - lo rivolgono in primis direttamente al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola affinché possa promuovere quegli interventi, legislativi, attuativi e di sostegno in favore delle sale cinematografiche, con il coinvolgimento diretto delle piccole imprese di esercizio, senza intermediari, così come attuato per la digitalizzazione delle sale".
"Contemporaneamente le associazioni si rivolgono al Presidente dell’Anci Luigi Perrone, affinché attivi le convenzioni necessarie per il mantenimento delle attività e possa sensibilizzare i sindaci pugliesi nel dotarsi di regolamenti che uniformino le tariffe e le aliquote fiscali (IMU,TARES,TOSAP) per le sale cinematografiche, nelle misure minime già consentite dalle vigenti leggi, tenendo conto sia della funzione sociale dei cinema, sia di come l’applicazione delle tariffe minime influisca in modo estremamente marginale sulle entrate di bilancio degli Enti".
"Un intervento di questo tipo per le sale rappresenterebbe una forma di sostegno indiretto alla prosecuzione del servizio a vantaggio di tutte le comunità. L’esercizio cinematografico di Puglia chiede quindi a tutti i cittadini pugliesi di ogni età di aderire all’appello lanciato dalle associazioni per una rinascita dell’esercizio pugliese, per scongiurare, quindi, che gli schermi regionali si spengano".
Per saperne di più è possibile visitare (semmai cliccando sul pulsante Mi piace, la pagina facebook  Cinema: fine dello spettacolo?).

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