Il "pensiero laterale" dell'on.Scalfarotto: "Aeroporto Lisa, una promessa non mantenuta"



A voler trovare una metafora per descrivere il tormentato iter della riqualificazione dell’aeroporto Gino Lisa, viene immancabilmente in mente il passo del gambero. 
Per ogni passo in avanti, ne fa poi due all’indietro. Non c’è nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo alla notizia che l’amministrazione comunale ha consegnato il Piano definitivo di Rischio Aeroportuale, che un’altra doccia fredda si abbatte sulle prospettive di rilancio dell’aeroporto foggiano: le serie perplessità circa l’utilità della riqualificazione della pista esternate dall’appena eletto deputato Ivan Scalfarotto, che sul suo blog pubblica una nota nella quale definisce senza mezzi termini lo scalo foggiano “una promessa non mantenuta”. Emblematico il titolo: Portami in aeroporto o portami l’aeroporto?
Diciamo subito che il post, scritto da Scalfarotto nel corso della campagna elettorale, con il consueto garbo e ricchezza di argomenti, tende più a costruire che non a distruggere (“le infrastrutture – vi si legge - dovrebbero essere mezzi da utilizzare e non fini da raggiungere”), e che molte delle tesi sono condivisibili.  Ma desta lo stesso una certa impressione che un parlamentare appena eletto prenda così vistosamente le distanze da un tema così caldo e così sentito nella pubblica opinione.

Se cittadinanza, istituzioni locali e rappresentanti parlamentari non riescono a mettersi d’accordo sulle prospettive di crescita del territorio (come avviene  in altre province pugliesi, dove sono senz’altro più bravi di noi nel mobilitarsi per rivendicare in modo unitario la soluzione dei problemi), che futuro ci aspetta?
Nel suo articolo, Scalfarotto dice comunque alcune sacrosante verità, su cui varrebbe la pena riflettere (ma un altro dei grandi problemi della nostra terra è che non si riflette abbastanza, non ci si confronta abbastanza). 
La tesi di fondo è che la mancanza di un aeroporto di rilevanza nazionale penalizzi fortemente la provincia di Foggia. Ma, secondo il deputato del Pd il punto è che il Gino Lisa non è e probabilmente non sarà mai un aeroporto nazionale: “Il fatto – si legge nel post - è che la Puglia ospita due altri aeroporti: Bari e Brindisi e, a due ore di macchina da Foggia, ci sono Napoli e Pescara. Che fare dunque? Io non credo onestamente che l’Italia possa continuare ad essere il paese dei campanili, con un’università, un aeroporto internazionale e altre cattedrali ospitate a ogni uscita dell’autostrada. Il tema non è tanto quello di avere una miriade di strutture mediocri polverizzate sul territorio ma quello di inquadrare sistematicamente i bisogni che le infrastrutture sono destinate a soddisfare e fare in modo di soddisfarle nel modo più efficiente e più efficace possibile. Le infrastrutture, insomma, dovrebbero essere mezzi da utilizzare e non fini da raggiungere.”
Non è certamente il coraggio che fa difetto a Scalfarotto, non succede tutti i giorni che un politico assuma della posizioni controcorrente, con il dichiarato fine di confrontarsi con i suoi elettori: “Non lo dico per depauperare la città di Foggia di una struttura importante, lo dico perché dovremmo almeno considerare più spesso la possibilità di fare sistema, di sentirci parte di un tutto che va al di là del nostro orticello, a puntare sull’eccellenza che viene solo dalle dimensioni e dalle economie di scala che queste consentono. E anche per provare a fare una politica che pensa anche lateralmente invece di sentirsi obbligata a dire solo quello che pensa che la gente voglia sentire, senza mai fidarsi fino in fondo dell’intelligenza e del senso di comunità dei nostri concittadini.”
Chissà che il sasso che Scalfarotto ha gettato nell’acqua stagnante non serva a rinvigorire il confronto sullo sviluppo che da ormai troppo tempo annaspa.
Per leggere integralmente l’articolo ed eventuale commentarlo, questo il link: http://www.ivanscalfarotto.it/ 2013/01/29/ portami-laeroporto-o-portami-in-aeroporto/.

Commenti

Unknown ha detto…
Scalfarotto ha detto delle cose serie, addirittura di puro buon senso. È esattamente il tipo di politico che serve a questo territorio. La battaglia per l'aeroporto a Foggia è persa in pattenza. È nulla più che perdita di temopo, va bene per chi non avendo idee già si prepara a dire "è colpa dei baresi". Io ho una idea alternativa. Investire su un servizio efficiente di trasporti di superficie collegato direttamente con l'aeroporto di Bari; realizzare una bretella che colleghi con una superstrada autostrada e statale 16 con la superstrada manfredonia foggia. Cambierebbe tutto con spesa minima, tempi rapidi, pragmatismo, buon senso. Così farebbero nei paesi normali. Saluti

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