Primarie Pd e Sel / La sinistra ammalata di politicismo e politichese


Si discute di politica, su Lettere Meridiane, ed è sicuramente un bel segnale che, in tempi di montante “antipolitica” e di primarie più o meno blindate e più o meno avvelenate, ci siano lettori che ragionano. La buona politica ha bisogno della testa e del cuore, mentre troppo spesso la politica (quella con la p minuscola) ci ha abituati ad uno sterile “vociare”.
Mi è piaciuto molto – e lo condivido del tutto – il commento di Girolamo Arciuolo al post dedicato alla “blindatura” delle primarie nel Pd di Capitanata, che ha presentato alla griglia di partenza soltanto quattro candidati, uno solo dei quali di sesso maschile, e di conseguenza sicuro della designazione per effetto del “voto di genere” che ha Foggia ha funzionato alla rovescia.

“L'analisi – scrive Arciuolo commentando il post - è estremamente "profonda". Il tema allora a mio avviso diventa il seguente: il perché della mancanza del radicamento e quello delle possibili soluzioni. La questione merita sicuramente un dibattito prolungato e approfondito e quindi mi limito a proporre una prima sommaria risposta: il "politicismo" di cui è affetto una parte significativa del PD di Capitanata è nel contempo sintomo e causa della mancanza di radicamento. Per "politicismo" intendo la politica fatta da pezzi del ceto politico e tutta rivolta all'interno;. la mancanza di dialogo con pezzi significativi del mondo reale, il quale è fatto del sistema di imprese, del mondo della creatività, della ricerca e della formazione (cioè a dire del mondo intellettuale della Capitanata), del mondo dell'associazionismo e del volontariato, del mondo del lavoro e delle professioni ...”
“Quando invece si concepisce la politica come questione sostanzialmente tutta interna al ceto politico – conclude Arciuolo- , si cade nel politicismo che è, a ben vedere una forma (sia pur furba e dissimulata) di antipolitica.”
Ninì Russo, arguto e sagace intellettuale troiano, come sempre capace di commenti acuti, scrive invece a proposito delle avvelenate primarie di Sel. Il partito di Vendola ancora non riesce a tirare fuori i dati definitivi (pare per un ricorso presentato da un candidato su un seggio fantasma a Foggia), attesi con una certa trepidazione a Troia, che vedeva candidato Giuseppe Beccia:”... aspettiamo i risultati – scrive Russo - ma, per favore, non incominciamo la solita tiritera politichese per cui alla fin fine tutti hanno vinto qualcosa in qualche luogo. “
Il  trait de union dei due commenti sta nel rigetto del politichese e del politicismo. Due mali che, purtroppo, la sinistra sembra non riuscire a scrollarsi di dosso. Soprattutto dalle nostre parti.

Commenti

Unknown ha detto…
... con l'apparato che colonizza le primarie e le usa per legittimarsi, valeva lo stesso la pena di andare a votare? Per gente che se non è sconosciuta è fin troppo conosciuta? Secondo me sì, è un precedente. I precedenti sono importanti. Potrei anche spendere qualche parola in difesa dell'apparato che alla fine ci ha lasciato un partito in grado di organizzarsi nell'emergenza e provare a vincere. Mi piacerebbe che il PD senza dubbio non perfetto, senza dubbio perfettibile, vincesse le elezioni. Dopodiché si può discutere di tutto.
Unknown ha detto…
... ma perché in Provincia di Foggia il politicismo trionfa anche in un momento nel quale la Politica ha ripreso a macinare discussione sui temi ?
oramai tutti sono consapevoli che occorrono significativi cambiamenti di ordine strutturale, che va cioè modificata la struttura agricola e industriale del paese e quelle della pubblica amministrazione e dei servizi in maniera conseguente. ma in Provincia di Foggia un tale dibattito è praticamente assente.

Oggi un occasionale interlocutore mi diceva che la grandissima maggioranza delle persone è pienamente consapevole della necessità di tali cambiamenti. La maggior parte della classe politica foggiana invece è convinta che la centralità della politica sia data dalle scelte di "gestione": Si gestiscono i finanziamenti in sede di allocazione o si gestiscono i posti di lavoro anche di quelli delle imprese che lavorano per conto o comunque in "funzione" delle scelte pubbliche.
La politica diventa in tal modo una questione per faccendieri più o meno scaltri.
Faccio un esempio concreto:
La Politica sana e solida avrebbe concepito l'università di Foggia come principalmente se non esclusivamente orientata verso il settore agroalimentare, data la importanze di quel settore nel foggiano.
il politicismo da faccendieri ha invece fatto sviluppare oltre il senso del ridicolo la facoltà di Giurisprudenza. Abbiamo cioé inondato i nostri paesini di altri avvocati disoccupati e sottoccupati:
faccio un altro esempio.
la Politica quella seria si preoccuperebbe di costruire una rete efficiente e poco costosa di mezzi di trasporto veloce tra l'aeroporto di Bari e il Foggiano, mentre il politicismo pretende la realizzazione con pista di atterraggio per aerei di mediograndi dimensioni su una pista che non si può allungare (!?) di un aeroporto destinato in ogni caso a produrre passivi giganteschi. sostengono che è solo una questione di volontà politica.. con la volontà politica si può tutto anche se occorrono decenni e decenni ... per non realizzare uin bel fico secco ....
si potrebbe continuare quasi all'infinito

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