Scivoli per la mente per esorcizzare lo stigma


Cinema che serve a documentare, ma anche a riflettere e a confrontarsi quello che si è visto alla Sala Farina, nell’apertura della sezione del Festival del Cinema Indipendente di Foggia, Cinema di Capitanata, riservata agli autori locali. E’ stato proiettato il documentario Scivoli per la mente (2011, 60’, Produzione Stigmamente Arte Media e Psichiatria) di Luigi Starace, vecchia conoscenza del festival di Foggia per essere stato per alcuni l’animatore de La mente al cinema, che raccoglieva e presentava al pubblico opere anche di fiction sul tema del disagio mentale e dello stigma.
Scivoli della mente racconta – senza mai appiattirsi sull’aspetto puramente cronachistico e con l’apporto di numerose testimonianze di studenti, docenti e psicologi – la positiva esperienza maturata nell’ambito della sanità pugliese con il progetto Stigma Mente, che vedeva lo stesso Starace tra i promotori, assieme al prof. Antonello Bellomo, docente di psichiatria all’università di Foggia. Finanziata dall’Ares Puglia, l’iniziativa proponeva discussioni ed approfondimenti sul tema dello stigma, ovvero il pregiudizio nei confronti dei disagiati psichici e più in generale dei diversi, in 70 scuole pugliesi distribuite su trenta comuni, a partire dalla visione di alcuni film e dalla lettura di alcuni testi sul tema del disagio.
I ragazzi delle scuole partecipanti hanno discusso con i loro docenti e con psicologi e psichiatri i temi proposti dai film e dai testi, ed in qualche caso il confronto ha permesso di far affiorare fenomeno di disagio presenti tra gli stessi ragazzi, che sarebbero rimasti altrimenti sommersi, mettendo i docenti nelle condizioni di poterli affrontare in classe.
Un progetto efficace che svela il volto di una buona sanità: un caso di successo – come sostiene in una intervista, durante il documentario, il dr. Ettore Attolini, dell’Ares Puglia – che spiega come la prevenzione rappresenti uno strumento molto efficace di promozione  della salute.
Il tutto viene raccontato attraverso un sapiente montaggio, che alterna alle interviste ed alle riprese sul campo numerose inquadrature della cartoline postali fatte giungere a Starace nell’ambito di una iniziativa di mail art che qualche anno fa si svolse in collaborazione tra Starace ed il Festival del cinema indipendente di Foggia.
Il mediometraggio del regista sipontina ha anche il pregio di essere una testimonianza di cinema sul cinema e conferma, facendola toccare con mano e trasformandosi esso stesso in un veicolo di riflessione, la tesi che dicevamo all’inizio: il cinema è un ottimo strumento per far riflettere e per comunicare, anche e soprattutto su temi, come il disagio ed il pregiudizio verso la diversità, di difficile approccio. 
Il titolo suggestivo è ricavato dalla riflessione dello psichiatra Marcello Nardini che conclude l’ottimo lavoro di Starace: parlando dell’atteggiamento negativo che generalmente la società ha verso quanti sono affatti da malattie e disturbi mentali, Nardini auspica la caduta delle barriere culturali che determinano lo stigma, così come negli ultimi decenni una più evoluta mentalità ha reso possibile che venissero abbattute le barriere architettoniche che rendevano difficili ai disabili attraversare e percorrere le strade. Bisognerebbe che oltre agli scivoli per le carrozzelle, venissero predisposti anche scivoli per la mente. 

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