Giovani autori crescono: l'exploit di Guido Di Paolo
Fabrizio Enrico (Antonio) |
Un
film bello, pieno d'incanto e di speranza, da salutare come un evento per il
cinema foggiano, È nato scemo di
Guido Di Paolo. Intenso, nonostante duri soltanto 15 minuti, e del resto la
riuscita di un cortometraggio dipende proprio dalla capacità dell'autore di
concentrare la narrazione di una storia di spessore in poco tempo.
La
storia di È nato scemo è così ricca e
suggestiva, che avrebbe potuto sostenere un lungometraggio: Antonio (Fabrizio
Enrico) è un ragazzo diversamente abile
(mai appellativo sembra tanto azzeccato…) che nella sua vita ha una sola, grande
passione, la poesia. Vive assieme alla sorella (una splendida e sempre più
brava Maddalena Zoppoli) e a due fratelli in un piccolo paese dell'Appennino
Meridionale. Il padre ha abbandonato la sua famiglia, lasciandole in eredità
solo una montagna di debiti. Gli usurai minacciano di passare alle vie di fatto
se i soldi non verranno restituiti: il fratello maggiore (Stefano Tornese)
vorrebbe darsi al crimine, ma non ne è capace. Non si può essere rapinatori,
quando si vive in un paese così piccolo e bello (Volturino, provincia di
Foggia). L'altro fratello (Armando Granato) è alle prese
con i problemi di cuore tipici della sua età; la sorella tira avanti la
famigliola, senza mai perdere il sorriso e la speranza. Alla fine, saranno
proprio la saggezza e la vena poetica di Antonio, “nato scemo”, a sistemare le
cose per il meglio.
È nato scemo è una fiaba moderna raccontata
con maestria da Guido Di Paolo ed esaltata dall'incantevole contesto di
Volturino. E’ stato presentato al pubblico del XII Festival del Cinema
Indipendente di Foggia, nell’ambito della sezione Cinema di Capitanata, alla
presenza dell’Arcivescovo di Foggia, mons. Francesco Pio Tamburino, che si è
detto compiaciuto per come i giovani autori foggiani stiano interpretando il
cinema, come strumento di diffusione dei valori più autentici di solidarietà,
di speranza e di carità. L’Arcivescovo aveva presenziato anche all’anteprima
del Festival, qualche settimana fa, nel corso della quale era stato
presentato Il Padre – Io ti voglio bene di Edgardo Longo.
Guido
De Paolo aveva partecipato già alla scorsa edizione del Festival, con George – un uomo alla mano, che era
stato selezionato per la sezione itinerante della rassegna (che si svolge nelle
settimane successive al concorso). Ma va sottolineata la crescita esponenziale
che Guido ed il suo team sono riusciti a marcare in soli pochi mesi, anche dal
punto di vista della qualità tecnica. Si tratta di una squadra interamente
foggiana, il cui salto di qualità (autoriale, organizzativo, produttivo,
tecnico) va salutato come una possibile svolta per tutto il movimento cinema foggiano. Ed in fondo anche come il possibile
coronamento della sfida più autentica del Festival del Cinema di Foggia: non
offrire soltanto film di qualità ma innescare i fermenti creativi che
permettono ad un territorio di crescere, dal punto di vista della produzione
culturale.
Il
cast artistico è completato da Francesca Di Gianni, Gabriele Granito,
Maristella Mazza, Domenico Mazza, Nicola Ingravallo. Le musiche molto belle ed
efficaci sono di Michele Mannaro. Nel cast tecnico figurano invece: Andrea
Maizzi (fotografia), Michele Valenzano (aiuto regia), Dream&Life Studio (montaggio), Luciano R. d’Elia (scenografia). Produttori esecutivi sono Tommaso Laccetti e
Guido Di Paolo. La produzione è di Dream&Life.
Notevole l'idea di utilizzare, per finanziare la realizzazione del cortometraggio, lo strumento innovativo del crowdfunding. Per saperne di più: http://www.eppela.com/ita/projects/187/e-nato-scemo
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