Torna alla luce un grande pezzo di storia foggiana
Il “Giornale Patrio Villani”, che pur tra lacune e sottovalutazioni, fa luce su un lungo periodo della vita civile e sociale della città di Foggia, si deve alla meritoria opera della omonima famiglia. Il recupero, la trascrizione, l'analisi e l’arricchimento con fonti e note, si devono invece al magistrale, prezioso lavoro svolto nei decenni scorsi dal dott. Pasquale di Cicco, oggi Direttore emerito dell’Archivio di Stato di Foggia e della sezione di Lucera.
I diari dei Villani hanno un importante valore cronachistico e storico perché descrivono, in forma diaristica, le vicende minime di quel che accadde nel capoluogo dauno, tra il 1801 e il 1865.
I primi cinque volumi coprono un arco temporale compreso tra 1801-1810; 1811-1830; 1831-1840; 1841-1853; 1854-1860. I rimanenti manoscritti originali sono rimasti nelle casseforti del Comune di Foggia e dell’Archivio di Stato, in attesa che qualche esperto vi ponesse mano. Nessuno, in tutti questi anni, si è però fatto seriamente avanti.
Cinque anni dopo la pubblicazione dell’ultimo volume dato alle stampe, l’infaticabile Pasquale di Cicco – nel frattempo assegnatario della meritata onorificenza di Cittadino Onorario di Foggia (2016), città che lo annovera tra i suoi migliori cittadini dal lontano 1958 – è tornato sui suoi passi.
Dopo aver inizialmente dichiarato di aver definitivamente sospeso studi, ricerche e pubblicazioni – che pure avrebbe voluto proseguire e dare alle stampe – l’ex direttore dell’Archivio di Stato di Foggia, nonostante i quasi 90 anni di età, ha fatto una coraggiosa scelta che non può che fargli onore: riprendere il lavoro e portare a compimento la trascrizione di un altro grosso tassello di storia foggiana, per ora soltanto su carta, ovviamente, in forma manoscritta: il “Giornale patrio” che comprende il segmento 1861-1865, forse il più atteso.
Si tratta, infatti, di un pezzo importante e problematico della Storia d’Italia e del nostro territorio: un periodo contrassegnato dalla Unità d’Italia, dalla lotta al Brigantaggio, dall’avvio o dal completamento delle opere strategiche, dall’ampliamento della città di Foggia.
Il meticoloso e arricchente lavoro del dottor di Cicco rischia però di rimanere sulla carta a causa delle difficoltà economiche che attanagliano le case editrici locali e gli stessi Enti del territorio nel promuovere e pubblicare iniziative editoriali.
L’illustre Concittadino è già a buon punto rispetto alla prima parte del lavoro e sarebbe bello se la conclusione del sesto volume del “Giornale Patrio Villani” trovasse, anche in extremis, un mecenate locale – pubblico o privato – disposto a finanziare la stampa del volume che, per la cronaca, avrebbe un costo in sé niente affatto rilevante; di certo, non si potrebbe pensare di addebitare anche questo costo all’autore del faticoso lavoro di trascrizione…
Una sola considerazione su quanto accaduto finora: con tanti studiosi, scrittori, appassionati di storia locale, nessuno tra i foggiani dotati di preparazione e buona volontà, nei decenni si era mai fatto avanti per fare il lavoro che, alla fine, il solo Pasquale di Cicco intese intraprendere portandolo a termine. Ed oggi, nonostante il peso degli anni, con la vista non più brillante come un tempo e l’impossibilità a utilizzare i moderni mezzi tecnologici, siamo di fronte all’ennesimo sforzo che il decano degli studiosi “foggiani” sta compiendo per donarlo a questa città.
L’ultimo passo, però, tocca farlo ai foggiani. Se davvero amano la loro città, la sua storia, il suo progresso sociale e culturale, devono impedire che questo grande sforzo del dottor di Cicco resti lettera morta.
Ci si attivi subito, attraverso questo Blog e il suo coraggioso fondatore e curatore, perché il sesto volume della Storia di Foggia – raccontato in presa diretta dai componenti della nobile famiglia Villani, tra il 1860 e il 1865 – veda presto la luce.
Al regalo che Pasquale di Cicco fa a Foggia deve corrispondere un sincero ma concreto “Grazie!”. Ma la concretezza deve avere, una volta tanto, anche la faccia di un assegno in euro e non solo le vacue parole di inutile ringraziamento.
Maurizio De Tullio
I diari dei Villani hanno un importante valore cronachistico e storico perché descrivono, in forma diaristica, le vicende minime di quel che accadde nel capoluogo dauno, tra il 1801 e il 1865.
I primi cinque volumi coprono un arco temporale compreso tra 1801-1810; 1811-1830; 1831-1840; 1841-1853; 1854-1860. I rimanenti manoscritti originali sono rimasti nelle casseforti del Comune di Foggia e dell’Archivio di Stato, in attesa che qualche esperto vi ponesse mano. Nessuno, in tutti questi anni, si è però fatto seriamente avanti.
Cinque anni dopo la pubblicazione dell’ultimo volume dato alle stampe, l’infaticabile Pasquale di Cicco – nel frattempo assegnatario della meritata onorificenza di Cittadino Onorario di Foggia (2016), città che lo annovera tra i suoi migliori cittadini dal lontano 1958 – è tornato sui suoi passi.
Dopo aver inizialmente dichiarato di aver definitivamente sospeso studi, ricerche e pubblicazioni – che pure avrebbe voluto proseguire e dare alle stampe – l’ex direttore dell’Archivio di Stato di Foggia, nonostante i quasi 90 anni di età, ha fatto una coraggiosa scelta che non può che fargli onore: riprendere il lavoro e portare a compimento la trascrizione di un altro grosso tassello di storia foggiana, per ora soltanto su carta, ovviamente, in forma manoscritta: il “Giornale patrio” che comprende il segmento 1861-1865, forse il più atteso.
Si tratta, infatti, di un pezzo importante e problematico della Storia d’Italia e del nostro territorio: un periodo contrassegnato dalla Unità d’Italia, dalla lotta al Brigantaggio, dall’avvio o dal completamento delle opere strategiche, dall’ampliamento della città di Foggia.
Il meticoloso e arricchente lavoro del dottor di Cicco rischia però di rimanere sulla carta a causa delle difficoltà economiche che attanagliano le case editrici locali e gli stessi Enti del territorio nel promuovere e pubblicare iniziative editoriali.
L’illustre Concittadino è già a buon punto rispetto alla prima parte del lavoro e sarebbe bello se la conclusione del sesto volume del “Giornale Patrio Villani” trovasse, anche in extremis, un mecenate locale – pubblico o privato – disposto a finanziare la stampa del volume che, per la cronaca, avrebbe un costo in sé niente affatto rilevante; di certo, non si potrebbe pensare di addebitare anche questo costo all’autore del faticoso lavoro di trascrizione…
Una sola considerazione su quanto accaduto finora: con tanti studiosi, scrittori, appassionati di storia locale, nessuno tra i foggiani dotati di preparazione e buona volontà, nei decenni si era mai fatto avanti per fare il lavoro che, alla fine, il solo Pasquale di Cicco intese intraprendere portandolo a termine. Ed oggi, nonostante il peso degli anni, con la vista non più brillante come un tempo e l’impossibilità a utilizzare i moderni mezzi tecnologici, siamo di fronte all’ennesimo sforzo che il decano degli studiosi “foggiani” sta compiendo per donarlo a questa città.
L’ultimo passo, però, tocca farlo ai foggiani. Se davvero amano la loro città, la sua storia, il suo progresso sociale e culturale, devono impedire che questo grande sforzo del dottor di Cicco resti lettera morta.
Ci si attivi subito, attraverso questo Blog e il suo coraggioso fondatore e curatore, perché il sesto volume della Storia di Foggia – raccontato in presa diretta dai componenti della nobile famiglia Villani, tra il 1860 e il 1865 – veda presto la luce.
Al regalo che Pasquale di Cicco fa a Foggia deve corrispondere un sincero ma concreto “Grazie!”. Ma la concretezza deve avere, una volta tanto, anche la faccia di un assegno in euro e non solo le vacue parole di inutile ringraziamento.
Maurizio De Tullio
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Accolgo più che volentieri l'appello di Maurizio De Tullio, acché il prezioso lavoro svolto dal dottor Pasquale di Cicco possa vedere la luce nella forma che più gli compete, ovvero quella di un libro. Lettere Meridiane promuoverà nei prossimi giorni le più idonee iniziativa. Amici e lettori che intendano dare una mano per raggiungere questo traguardo, lo facciano sapere, commentando il post oppure scrivendo al blog (letteremeridiane@yahoo.com).
Geppe Inserra
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