Malapolitica: scompaiono dalla finanziaria i 50 milioni per curare i bambini malati di Taranto

I 50 milioni promessi dal ministro della salute Beatrice Lorenzin a Taranto per curare i bambini colpiti dalle conseguenza dell’inquinamento provocato dall’ILVA sono saltati. L’emendamento alla manovra finanziaria presentato  dal presidente (pugliese) della commissione bilancio della Camera, Francesco Boccia (e concordato con il viceministro del l’economia Morandi e il sottosegretario Beretta) non è stato inserito nel testo del provvedimento all’esame della Camera, in quanto “non autorizzato da Palazzo Chigi”. Lo ha detto lo stesso Boccia al Corriere della Sera (potete leggere qui tutto l'articolo).
L’accordo prevedeva, invece, che il finanziamento pro-Taranto venisse inserito tra le priorità. È un clamoroso caso di malapolitica sul quale è superfluo qualsiasi commento. Un recente studio della Regione Puglia ha accertato che a Taranto, in modo particolare nei quartieri più prossimi all’Ilva, sono in aumento le patologie respiratorie, che colpiscono in modo particolarmente grave i bambini. Uno su quattro è stato costretto al ricovero.

Di fronte a dati del genere non ci sarebbe neanche da discutere. L’emergenza sanitaria che incombe sul capoluogo ionico è più grave dei terremoti, delle alluvioni che hanno sconvolto il paese, ma non fa audience, non garantisce passerelle televisive o visite in elicottero, e non gode pertanto dell’attenzione di una politica sempre più becera, attenta soltanto all’immagine, ed assai poco alla sostanza.
Quanto la classe politica sia lontana dal paese reale lo conferma implicitamente lo stesso Boccia, quando al Corriere della Sera racconta l’iter che aveva portato alla formulazione dell’emendamento: “Eravamo d’accordo che tra le spese più importanti, oltre al centro meteo di Bologna o alla coppa del mondo di sci, ci fosse questa. L’impegno era stato sbandierato, soprattutto dal sottosegretario Claudio De Vincenti, e poi dal ministro Lorenzin. Non c’è’ tarantino che non lo sapesse.”
Avete capito?  La salute dei bambini tarantini era stata messa sullo stesso piano di amenità come la coppa del mondo di sci o di interventi importanti, ma non certamente urgenti, come il centro meteo di Bologna. E, alla fine, i mondiali di sci e il centro meteo sono passati, l’intervento pro-Taranto no.
Nelle dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera, Boccia adombra la possibilità che l’incredibile e riprovevole vicenda sia legata al referendum del 4 ottobre: “Alludendo alla posizione critica del governatore della Puglia, Michele Emiliano, nei confronti della battaglia referendaria di Matteo Renzi, Boccia conclude: «Temo che qualcuno abbia confuso le vicende politiche con gli interessi di una comunità. Non si fa».
Non si è fatta attendere la reazione del Pd pugliese. Hanno protestato sia il segretario regionale Marco Lacarra, sia il segretario tarantino, Costanzo Carrieri,  che ha sospeso le iniziative a favore del sì.
Renzi mi sta antipatico, e il 4 dicembre non seguirò il suo invito a votare sì. Ma non posso credere che la sparizione dei 50 milioni sia una ritorsione per l’atteggiamento assunto dal governatore Emiliano.
Sarebbe una nefandezza senza precedenti, un’aberrazione troppo grande.
Tutta la storia è però sintomatica del livello profondo di degrado cui è precipitata la politica, ormai del tutto autoreferenziale. Ecco perché la vittoria del sì sarebbe un'ulteriore iattura: un immeritato premio a questa politica balorda che non pensa altro che ad autoperpetuarsi. Altro che nuovo. Altro che rottamatore.
Speriamo che i no li riportino con i piedi per terra.
Geppe Inserra

Commenti

Anonimo ha detto…
Renzi oggi ha smentito categoricamente la perdita del previsto finanziamento, smentendo i "Noisti" di professione. Cordialmente (m.d.t.)

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