L'autogol di Adp: "Palese è un'altra cosa"

La Regione risponde al fuoco di polemiche divampate dopo la pubblicazione del bando per il completamento dell’allungamento della pista di Bari Palese, che ha mandato su tutte le furie molti ambienti foggiani. 
L'analogo bando che riguarda l’allungamento della pista di Foggia è infatti bloccato da mesi, per il timore di infrazioni alle norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di stato e la libera concorrenza.
La risposta non giunge, come sarebbe stato auspicabile (perché di rilievi di natura politica si trattava, e non tecnica) dagli organismi di governo della Regione, ma dall’ufficio stampa di Aeroportidipuglia, stazione appaltante.
Chi volesse leggere la risposta integrale può farlo cliccando qui .
Secondo Michele Fortunato, dell’ufficio stampa della società aeroportuale pugliese, “i lavori presso l’Aeroporto di Bari non sono confrontabili ed equiparabili a quelli previsti per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia” per i quali “è in corso di valutazione da parte della Commissione Europea.”
Che i due tipi di opera non siano effettivamente equiparabili e confrontabili dal punto di vista tecnico è lapalissiano. Ma ma lo sono - eccome - dal punto di vista politico. 
La morale della favola è che mentre per quanto riguarda l’aeroporto del capoluogo regionale la road map viene più o meno rispettata, la riqualificazione del Gino Lisa procede col passo del gambero: quando se ne fa uno in avanti, seguono immediatamente due all’indietro.
Non è forse questo il meccanismo che ha portato nel volgere di qualche decennio, quello che era il principale aeroporto pugliese (il Lisa, appunto), e quello che era il maggior snodo ferroviario pugliese (Foggia, appunto), a diventare dependance di Bari?.
Non si è fatta attendere la reazione del territorio al comunicato stampa di Artoportidipuglia.
Scrive sulla mia bacheca Facebook Maurizio Antonio Gargiulo, presidente del Comitato Vola Gino Lisa

Al di là delle giuste precisazioni sul bando questa risposta di Aeroporti di Puglia non offre alcuna spiegazione sui nostri quesiti. Perché oggi a Foggia non si vola? Perché a distanza di cinque anni la pratica dell'allungamento della pista non vede ancora una sua giusta chiusura positiva? Perché Emiliano continua a dare colpe all'Europa quando chi ha attivato l'Europa nel 2014 è stata la Regione e quando chi ha sbagliato la pratica è solo e sempre la Regione? Perché non ci sono ancora passaggi formali sulle nomine degli esperti preannunciati? E scusate...ultima riflessione. ..ma era davvero necessario tutto questo iter burocratico? Insomma se a Bari un allungamento e una messa in sicurezza sono stati realizzati o verranno realizzati senza se e senza ma. .perché per il Gino Lisa dobbiamo patire così tanto? 3500 motivi per uscire da questo stallo...3500 per pretendere rispetto...3500 posti di lavoro in meno.

Commenti

Unknown ha detto…
Signori i baresi alla fine protebbero anzi concederanno l'allungamento della pista, così metteranno a tacere l'opinine pubblica foggiana e diranno "ora avete voluto la bicicletta e pedalate pedalate.....", nel senso che continueranno a frapporre ostacoli di ogni tipo e noi ricominceremo a elencare tutti i voluti errori, le volute disattenzioni ecc......, fino a quando l'areoporto dopo un inziale traffico chiuderà perchè ci diranno che il territorio e gli imprenditori non hanno supportato l'infrastruttura. Ma perchè a Bari il territorio e gli imprenditori hanno supportato le spese pazze per l'areoporto? Con i nostri soldi pagano Ryanair! Continuare a stare dietro ai baresi è tempo perso per lo sviluppo di questa terra, abbiamo perso decenni, lottiamo per Moldaunia e il referendum, tutto ciò senza gli infiniti lacci e lacciuoli baresi e foggiani consentirà sviluppo per questa povera terra! E ricordatevi che il Gino Lisa, il porto di manfredonia, la stazione e l'interporto dell'Incoronata sono infrastrutture che messe in rete senza lacci e lacciuoli baresi ma in Molise avrebbero e darebbero sviluppo ricchezza e occupazione! Loro lo sanno.........
Anonimo ha detto…
L'amico Amodeo sa che ho condiviso la sua proposta di Referendum come sa che, ovviamente, voterò No. Leggendo interventi, per fortuna pacati come questo del Sig. Corso, mi accorgo di quanta disinformazione alberghi nelle persone che non vedono l'ora di voler andare col Molise nella futura Moldaunia, perché la 'matrigna' Bari ci ignora o ci maltratta. Ma siete davvero convinti che dall'altra parte ci amino così tanto da farci accomodare a tavola perche siamo un "amico" in più?
Quando si parla di Storia, di una pretesa contiguità storica col passato comune tra Molise e Daunia, si leggano almeno per intero i passi che troviamo sulle enciclopedie on line e non solo quello che fa comodo!
La Moldaunia è diventato un improvviso "oggetto del desiderio" grazie all'uso strumentale, parziale e volgare che si fa dei Social. E siccome la maggior parte di chi sostiene le ragioni del divorzio da Bari non ha altre preoccupazioni che fare uno sgambetto alla nostra Regione - come se stessimo giocando a calcetto -, pensi piuttosto alle conseguenze nefaste, ai rischi di una Democrazia sempre più a rischio.
Un Referendum non è solo uno strumento di Democrazia ma, come in questo eventuale caso, solo uno di vendetta.
Quando si comincia a parlare di cose serie ma con la bava alla bocca non si sa come possono andare a finire certe cose.
Le 'palle' tiriamole fuori per difendere con capacità le nostre ragioni, senza sparare 'palle' di altra natura, che di separatismi ne abbiamo visti fin troppi, inutili e pericolosi.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
Unknown ha detto…
Mi preme rispondere all'anonimo.......o forse Sig....., innanzitutto per ringraziarla per aver giudicato pacato, come sempre deve essere, il mio intervento, ma anche perchè lei dice "mi accorgo di quanta disinformazione alberghi nelle persone che non vedono l'ora di voler andare col Molise ecc.......", queste sono le sue parole riferite anche al mio intervento. Non le nascondo che sono molto ma molto vicino all'amico Amodeo, il cui progetto è condiviso da me in ogni sua parte, ma non come un adepto è iscritto ad una setta satanica! L'Amodeo porta avanti da ben 15 anni una battaglia di valori, ideali e speranza per questa terra, senza alcun interesse personale e materiale! Inoltre la sua formazione e anche la mia prevedono la ricerca di informazioni, la lettura, l'analisi e lo studio anche critico di quanto trovato! A proposito di disinformazione la metto al corrente di una informazione che le sarà utile altrimenti se è al corrente mi scuso fin d'ora. La Società Geografica Italiana ha prodotto nel 2013 uno studio scientifico sulla riorganizzazione territoriale dello Stato, l'ente è composto di figure di assoluto valore scientifico e culturale. Il 3 novembre 2015, il presidente Sergio Conti, è stato convocato in audizione davanti alla I Commissione Affari Costituzionali, intervenendo sul tema del riordino territoriale. Dello studio non le anticipo nulla, dalla lettura avrà sgradite sorprese, ma mi auguro che non penserà che l'Amodeo sia il finanziatore occulto della Società Geografica Italiana e dei suoi studi. Cordiali Saluti
Anonimo ha detto…
Gentile Signor Corso, innanzitutto non sono affatto un Anonimo. Le mie generalità sono sempre in coda agli interventi. Uso la modalità Anonimo offerta dal Blog ma qualificandomi sempre con nome e cognome, a differenza di altri che restano Anonimi in toto (e Inserra dovrebbe ammonirli...).
La parte che in realtà La riguardava era solo il primo periodo. Da quello successivo in poi mi riferivo, più genericamente, ai tanti che sbraitano per 'moldaunizzare' Molise e provincia di Foggia e lo fanno in maniera sguaiata, volgare, prevenuta e disinformata soprattutto.
Lo Studio della SGI l'ho letto ed è in rete da tempo, e contempla le tante proposte nate in Italia negli ultimi 25 anni a livello di nuove fusioni, divisioni territoriali ecc. (compreso il Progetto Moldaunia). Ma dal momento che il futuro sono le macroregioni, non penserà che quello Studio avrà il potere di sovvertire l'attuale organizzazione territoriale o, tanto peggio, il futuro geopolitico italiano?!
L'amico Amodeo è una bravissima persona (anni fa arrivò a propormi di fare l'Addetto Stampa del suo Movimento) ma né lui e nemmeno Lei, Sig. Corso, avete risposta alla mia unica domanda: "Davvero siete convinti che in Molise ci amino così tanto da farci accomodare a tavola perché siamo un 'amico' in più?".
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
Unknown ha detto…
Gentile Signor De Tullio, la discussione su tali argomenti ormai richiede un confronto diretto, mi auguro di aver il piacere di incontrarla al più presto. Comunque le volevo far notare che le macroregioni non sono frutto di uno studio, ma della politica o meglio di una certa politica..... la peggiore, mentre i 36 dipartimenti della SGI sono frutto dello studio di tecnici di valore che nulla hanno a che vedere con la politica, ma che sono ben visti e ascoltati anche dalla politica! Lo studio di valore della SGI e il progetto Moldaunia, senza che l'uno sappia dell'altro, quasi coincidono, è un caso, ma questo caso conforta ancor di più tutti quelli che credono nella bontà del progetto Moldaunia. Cordiali Saluti
Anonimo ha detto…
Gentilissimo Signor Corso, le Macroregioni ci avvicinano all'Europa e sono il frutto di un progetto che viene da lontano (le dice nulla la 'Fondazione Agnelli'?).
Il progetto allo stato più attendibile è quello che prevede la riduzione (con accorpamenti e divisioni provinciali) da 20 a 12 macroregioni. La Puglia si amplierebbe includendo a nord la provincia di Campobasso e a sud quella di Matera.
L'Italia non ha più bisogno di 20 staterelli (cinque delle 20 regioni attuali, essendo a statuto speciale, sono davvero dei piccoli Stati anche se - converrà - il livello socio-economico-culturale del Trentino Alto Adige non è comparabile con quello della Sicilia...), ma di superare gli squilibri e gli eccessi raggiunti da gran parte delle attuali regioni, in termini di costi e spese folli, malgoverno e legislazioni farraginose e contradditorie.
Oggi abbiamo all'orizzonte una sfida che pochi immaginano e condividono, perché legati al proprio orticello e ai propri egoismi: la sfida di una modernizzazione più giusta e inclusiva. Così facendo questa nuova Italia potrà, forse, competere con le grandi regioni europee, perché il futuro passa per quella direzione. La Francia lo sta facendo e passerà da 23 a 12 regioni con l'abolizione di tutte le quasi 100 province (che lì chiamano Dipartimenti).
Ironizzando verrebbe da dire: voi della Moldaunia sareste in parte accontentati!
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
Anonimo ha detto…
Dimenticavo di chiedere - per l'ennesima volta - al cortese interlocutore Signor Corso e ai simpatizzanti del 'Progetto Moldaunia' di rispondere a quella mia unica e semplicissima domanda, che ripropongo ad libitum con la speranza di ottenere circostanziate risposte:
Siete davvero convinti che in Molise ci amino così tanto da invitarci a tavola perché siamo un "amico" in più?
Cordialmente (Maurizio De Tullio)

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