È vero: Joe Louis combatté a Foggia. Ecco la foto, e i documenti.

di Maurizio De Tullio
Joe Louis è stato il boxeur con il palmarès più consistente nella storia del pugilato: dodici anni con venticinque difese consecutive del titolo mondiale dei pesi massimi, tutte senza sconfitte! Un campione che, con i suoi pugni, ha contribuito all’emancipazione dei neri d’America forse più di decenni di lotte per i diritti civili.
Della “tournée” foggiana di Louis – in quanto militare, al pari degli altri commilitoni statunitensi – all’epoca della presenza delle truppe angloamericane in Capitanata, ci sono state finora solo tracce scritte. Articoli, per la verità, rintracciabili più sulla stampa odierna che in quella dell’epoca.
Geppe Inserra, che fu grande amico di Vincenzo Affatato, pugile dilettante proprio di quegli anni e in seguito tra i fondatori della Società pugilistica “Taralli” e, per anni, ‘colonna’ del C.O.N.I. foggiano, si fece raccontare, poco per volta, momenti importanti della storia del pugilato foggiano.
Poche le altre notizie certe sulla presenza, sul ring, di Louis in provincia di Foggia. In questo senso si ricorda solo “Gazzetta dello Sport” che pubblicò un documentato articolo sull’esibizione del campione, anche se a San Severo.
Che, dunque, non si sia trattato di una leggenda metropolitana è certo. Ma nessuna foto era finora emersa. Di quegli anni, infatti, vi sono tracce presenti solo in qualche diario dei militari americani dell’epoca.
La felice scoperta che ho fatto nei giorni scorsi, invece, mi consente di dichiarare – sempre che non sia dimostrato il contrario – che quella rintracciata è la prima foto ufficiale nella quale Joe Louis è presente in un ring foggiano, sia pure scalcagnato, allestito a beneficio dei militari americani di stanza a quel tempo all’Amendola.
Si tratta di varie foto scattate in quei mesi del 1944 dal capitano Jerry Hofmann, pilota del 429a Bomb Squadron, di stanza alla base aeroportuale situata sulla Foggia-Manfredonia.
I due pugili, dei quali Joe Louis è quello di sinistra, combattono in una insolita location. A me sembra trattarsi di un tratto di campagna situato dalle parti di quella che oggi chiamiamo “salita di Santa Lucia”. Dal tipo di abbigliamento con cui i militari sono vestiti, potrebbe trattarsi di un mese estivo, considerato che Joe Louis sarebbe stato ‘intercettato’ nella nostra provincia tra giugno e agosto di quell’anno. Infatti, da una successiva ricerca ho potuto appurare che il match si tenne il 19 luglio 1944.
Ovviamente si trattava di esibizioni dimostrative giacché l’intera attività agonistica fu sospesa, a livello mondiale, dal 1942 al 1946. La stessa partecipazione di Louis, specie nei primi anni del conflitto bellico, aveva scopi prevalentemente ‘psicologici. Il grande campione nero, infatti, svolgeva compiti motivazionali essendo impiegato essenzialmente come testimonial nelle campagne di reclutamento.
Il suo volto – come ricorda Matteo Biancareddu, in un bellissimo ritratto dedicato a Louis – campeggiava nei poster come quello dello zio Sam, con sovrimpressa una frase che il pugile disse durante una cena tenuta al Relief Fund. La frase, che ebbe ampio risalto sui giornali, diceva così: Vinceremo, perché Dio è dalla nostra parte”.

La Storia, senza scomodare Dio, ha stabilito chi vinse quella ignobile guerra, voluta anche dall’Italia e, soprattutto, da Mussolini.
Maurizio De Tullio

Commenti

Anonimo ha detto…
Bella e concreta la storia di Joe Louis in Capitanata. La zona del raduno militare è proprio la salita di Santa Lucia e il caseggiato bianco è l'attuale agriturismo.
Tommaso Palermo ha detto…
Anche se è assodato che Joe Louis abbia boxato nel foggiano (vedasi anche la foto che lo ritrae a Cerignola pubblicata nella lettera meridiana relativa a Humphrey Bogart), temo che la bella foto in questione si riferisca ad un arbitraggio effettuato da Louis perché la traduzione della didascalia originale dice:"Joe Louis arbitra un incontro di boxe ad Amendola". Strano, in ogni caso, il fatto che sul ring non ci sia l'arbitro...
Anonimo ha detto…
Dell'episodio vi sono le narrazioni di due testimoni. In entrambi i casi gli autori sostengono di essersi recati in questa circostanza per vedere boxare Louis e non certo per vederlo all'opera in qualità di arbitro. Del resto non si giustificherebbe quel gran numero di spettatori...
Poi, come si sa, compito del "bombardiere nero" era quello di sollevare il morale dei militari attraverso sue dimostrazioni non competitive. E nella foto recuperata mi pare si noti bene la sua sagoma.
Cordialmente (m.d.t.)
Unknown ha detto…
https://www.facebook.com/viere.ferro/posts/937798609601556
Unknown ha detto…
Ho detto la mia sulla pagina FB.
Saluti
Lorenzo Brescia
Anonimo ha detto…
Grazie delle belle foto che ci regali, la costruzione bianca non è l'attuale cosiddetto agriturismo, ma è la chiesetta di Santa Lucia, saluti Matteo

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