Celentano e Tozzi? Sono foggiani.... e non solo

Il complesso dei Profeti: pochi sanno che erano quasi tutti foggiani
Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della relazione svolta da Maurizio De Tullio al Museo Civico nel corso della serata organizzata dall’Associazione “Amici del Museo”, che lo aveva invitato a parlare dei tantissimi foggiani e dauni che il giornalista e bibliotecario foggiano ha riscoperto e raccontato, nel corso della sua lunga attività di ricercatore di personaggi che sono nati a Foggia o in Capitanata, ma che l’hanno poi lasciata, facendo fortuna altrove.
Il testo che segue è, in realtà, quello che De Tullio avrebbe dovuto leggere in occasione della conferenza: il relatore ha infatti preferito andare a braccio. Va anche puntualizzato che la narrazione di Maurizio al Museo Civico ha riguardato solo una selezione degli oltre 600 personaggi "schedati" nel 2009 nel suo "Dizionario Biografico di Capitanata". Alcuni sono stati presentati extra volume perché non rientranti in quella pubblicazione, altri perché solo di recente scoperti e le cui schede biografiche sono leggibili e scaricabili sul sito della Biblioteca Provinciale di Foggia, presso la quale De Tullio cura la Sezione “La Meravigliosa Capitanata”. Ecco la seconda parte della relazione. Gli amici e i lettori di Lettere Meridiane cui fosse sfuggita la prima parte, la trovano cliccando qui.
* * *
Il primo arbitro foggiano di serie A non fu Francesco Paolo Schena bensì – negli anni '20 – Saverio Luigi Bertazzoni, nato a Foggia ma di origini modenesi, che ebbe anche un ruolo di rilievo come allenatore della Nazionale italiana di calcio partecipante alle Olimpiadi di Anversa del 1920. Era farmacista, colonnello del R. Esercito e fu anche corrispondente dalla Somalia per il “Corriere della Sera”, direttore di un quotidiano e curò negli anni ’20 a Modena il primo, preziosissimo e ricercatissimo “Almanacco del Calcio Italiano”. [Approfondimenti qui: Un foggiano alla guida della Nazionale e primo arbitro di serie A].
Giuseppe Cassieri
Assolutamente ignoto in patria il grande commediografo, umorista, novelliere e giornalista Mario Massa, foggiano e vincitore nel 1935 del famoso "Premio Viareggio". Fu tra i precursori del neorealismo letterario italiano. Più noto, per fortuna, Giuseppe Cassieri, di Rodi Garganico. È stato tra i protagonisti della narrativa contemporanea e i suoi romanzi sono stati tradotti in mezzo mondo. Fu anche saggista e finalista ai premi Strega e Campiello.
In campo cinematografico non è possibile non ricordare il grande regista, documentarista e scrittore foggiano Domenico Paolella, unico pugliese ad aver vinto al ‘Festival di Cannes’ e regista dei più grandi attori italiani nonché autore del secondo film italiano a colori. Fu lui a scoprire nel 1954 Dario Fo e Franca Rame. Paolella è uno dei pochi registi italiani ad aver perlustrato tutti i generi cinematografici. Diresse oltre 60 film e per quasi 20 anni fu il direttore della celebre “Settimana INCOM”, breve notiziario filmato che si proiettava nelle sale cinematografiche. [Approfondimenti qui: Domenico Paolella, il regista foggiano che vinse a Cannes].
Ignota di sicuro è la foggiana Vittoria Gei (al secolo Nina Iai) unica nostra attrice del cinema muto e nota anche in Francia negli anni '20.
In campo musicale va ricordato l'unico autentico foggiano della famiglia Celentano: Alessandro, nato a Foggia a differenza del fratello minore Adriano, milanese. Fu lui a lanciare il ‘molleggiato’ e a fondare e dirigere il famoso "Clan". È stato autore di alcune famose canzoni lanciate dal fratello ed era il papà della nota coreografa Alessandra Celentano.
Una breve parentesi va dedicata al compositore sanferdinandese Enzo Di Paola, autore delle famosissime "Chellalà" e "Come prima", quest’ultima lanciata al Festival di Sanremo da Tony Dallara, ma anche di altre belle canzoni portate al successo da Mina, Celentano, Fred Buscaglione (che lanciò la popolare e divertente “Coccobello”), Modugno, Cinquetti e altri.
E chi conosce il lucerino Michelino (al secolo Michele Gramazio)? Lanciò, col suo fantasioso gruppo, canzoni celebri e popolarissime come "Il cha cha della segretaria" e "Brigitte Bardot". Mentre di San Severo è Franco Cassano, autore della popolarissima "Sei diventata nera" – diventata subito un tormentone delle estati degli anni del boom economico italiano – grazie ai Los Marcellos Ferial – ma che scrisse anche per altri grandi cantanti. Diresse le Orchestre della RAI di Milano e quella della Radio della Svizzera Italiana.
Umberto Tozzi è notissimo ed è nato a Torino. Suo fratello, il meno noto Franco Tozzi, è nato invece a Rodi Garganico, da dove proveniva la famiglia prima di trasferirsi a Torino. Franco Tozzi fu abbastanza popolare negli anni '60: vinse il Festival di Castrocaro, finalista al Festival di Sanremo e secondo al Disco per l’Estate a Saint Vincent.
Pochi sanno che metà gruppo dei "Profeti" – popolarissimo negli anni '60 e '70 – era formato dall’ortese Donato Ciletti (poi noto anche da solista) e dal trinitapolitese Nazzareno La Rovere, così come il fondatore e batterista dei Camaleonti, Paolo De Ceglie, era anche lui del Basso Tavoliere, essendo nato a San Ferdinando di Puglia.
Un grande nome che spopolò in Argentina, dov’era emigrato da ragazzo, fu il clarinettista e compositore foggiano Lorenzo Logatti che nel 1908 lanciò “El irresistible”, un tango che fece storia, tanto da essere inciso in seguito anche dal grande Astor Piazzolla e primo tango argentino noto negli Stati Uniti!
In quegli anni spadroneggiò anche il sanferdinandese Bernardo De Pace, un autentico virtuoso del mandolino, che visse tra Stati Uniti ed Europa. Nel 1927, per la sua bravura, la WB gli dedicò un cortometraggio musicale.
Nomi pesanti della musica jazz italiana sono stati alcuni musicisti di Capitanata, tra i primi e più richiesti nelle varie orchestre dell'epoca: il montanaro Mike Ortuso (noto anche negli USA), il cerignolano Pippo Renna e l'ascolano Potito Simone. Di Manfredonia era il grande Pino Rucher, chitarra solista (e non solo, naturalmente) in centinaia di canzoni e famosissime colonne sonore: una su tutte "Per un pugno di dollari". Fu anche arrangiatore e per decenni nelle orchestre presenti nei Festival di Sanremo, di Napoli, Canzonissima, Gran Varietà e Studio Uno.
Grandi nomi in casa RAI furono il sanseverese Umberto Delle Fave, per molti anni Presidente della RAI e Sottosegretario varie volte, mentre l'ascolano Antonio Marano a metà degli anni '90, agli inizi dell'era Berlusconi, è stato Direttore Generale di RAI 2 e da alcuni anni è Vice Direttore generale dell'azienda.
Luigi Bramante
Ed ora una scoperta che  ho fatto solo pochi mesi fa. Nei mitici "Mille" di Garibaldi non c'era solo il foggiano Moisè Maldacea, come si è sempre creduto, ma anche il sangiovannese Luigi Bramante. Anarchico, mazziniano, garibaldino, scrisse un coraggioso libro sull’antimilitarismo, fu al fianco di Garibaldi in Francia. Tornato in Capitanata, fu Consigliere Comunale nella sua città e Consigliere Provinciale; svolse l’attività di avvocato e in questa veste se vesse vinto una lunga battaglia legale (durata 30 anni!) con il Comune di San Giovanni Rotondo, per la gestione del Convento della Madonna delle Grazie quale ospedale civile, probabilmente non sarebbe mai esistita (almeno sul Gargano) una grande figura come quella di Padre Pio, che in quel convento fu mandato qualche anno dopo la fine di quella battaglia legale. Garibaldi volle includerlo nell’Album dei “Mille” al pari della sua nota compagna Anita. [Approfondimenti qui: Scoperto un secondo foggiano tra i Mille di Garibaldi, dopo Moisè Maldacea].
Di Rodi Garganico era invece il magistrato Mauro Del Giudice, grande studioso di diritto, che istruì il primo processo per il delitto Matteotti e che aveva le prove di come mandante dell'assassinio fosse proprio Benito Mussolini. Ma il Duce fece in modo di trasferire a Chieti l'integerrimo magistrato garganico.
Grandissimo manager nelle telecomunicazioni è stato il sanseverese Umberto De Julio (A.D. e Direttore Generale di Telecom, manager di SIP, STET e di Italtel), così come l'attuale numero due di Confindustria è il manager foggiano Aurelio Regina, in passato grande imprenditore nel settore del tabacco.
Imprenditore di successo è stato, in Piemonte, il troiano Bruno Di Gennaro, noto per aver fondato l’azienda dolciaria produttrice del famosissimo Panettone Maina.
Direttore Generale nel 1987 di Publitalia 80 è stato il lucerino Mario Mele, tra i più grandi esperti di comunicazione pubblicitaria e A.D. delle principali compagnie pubblicitarie italiane e americane in Italia.
I foggiani hanno detto la loro anche nel mondo dello sport. Il basket italiano ha annoverato tra i suoi più grandi elementi (soprattutto della Nazionale) il sanseverese Walter Magnifico.
Grandi attaccanti delle principali squadre italiane di calcio furono Riccardo Carapellese di Cerignola mentre primo e finora unico foggiano a giocare nella Juventus e a segnare caterve di gol fu Alfredo Spadavecchia. In due annate disputò 38 partite segnando ben 19 reti, compresa una tripletta al Casale.
Nel giornalismo va assolutamente ricordato il foggiano Pasquale Balsamo. È lui ad aver inventato il popolare notiziario RAI per gli automobilisti "Onda Verde", ma fu anche un coraggioso partigiano dei G.A.P.. Fu lui ad allontanare i ragazzi che giocavano a pallone, in via Rasella a Roma, nell’imminenza dell’attentato ad una squadra di nazisti.
Un altro foggiano, Aurelio Montingelli, ha invece diretto per anni la redazione italiana di "Radio Mosca" ed è anche un valente traduttore di opere dal russo. Negli anni ’70 partecipò ad un film del noto regista Tarkovski.
Direttore del famoso settimanale "L'Europeo" e inventore di popolari riviste come "Airone" e "History" è il trinitapolese Salvatore Giannella. Di Margherita di Savoia era il direttore del quotidiano "Il Giorno" Francesco Damato. Lavorò anche molti anni a RAI 2 e fu il primo direttore delle News di Canale 5, prima ancora di Enrico Mentana.
Giornalisti furono anche il critico enogastronomico della RAI e del “Corriere della Sera” Vincenzo Buonassisi di Cerignola, mentre la foggiana Roberta Tatafiore diresse il mensile "Noi Donne". Fu una delle prime e più straordinarie femministe italiane. Suo padre all'inizio degli anni ’60 dirigeva il Poligrafico di Foggia quando fu barbaramente ucciso da un dipendente che pretendeva insistentemente anticipi di stipendio.
In campo lirico una grande stella internazionale fu la foggiana Dora Gatta mentre il torremaggiorese Fortunato Gallo, in America, fu uno dei più grandi impresari in campo operistico. Suo anche il primo film sonoro (del 1929) dedicato ad un'opera completa, “I Pagliacci” di Leoncavallo.
Jimmy il Fenomeno
Il compositore foggiano Evèmero Nardella è considerato uno dei nomi più importanti della storia musicale napoletana di inizio Novecento così come il lucerino Umberto Onorato è stato il più grande caricaturista e illustratore di personaggi dello spettacolo italiano. Di Lucera è anche uno degli attori più "sui generis" del cinema italiano, anche se utilizzato più per l'uso della sua curiosa mimica facciale e per i suoi tic: Jimmy il Fenomeno (al secolo Luigi Orìgene Soffrano).
Personaggi notissimi della televisione e della radio (RAI) sono i foggiani Mario Marenco con l'altro foggiano Renzo Arbore, Gianni Boncompagni e Giorgio Bracardi, protagonista di una delle trasmissioni cult degli anni '70 in RAI: "Alto Gradimento" e, in seguito di tutti i programmi televisivi di Arbore degli anni '80 e il popolare volto dei programmi per bambini e ragazzi, Giovanni Muciaccia, simbolo per un decennio di "Artattack" su RAI2 e Disney Channel.
Regina delle più importanti produzioni italiane di cartoni animati degli ultimi 20 anni è ancora una foggiana, Maria Fares. È lei la produttrice degli straordinari lungometraggi animati “La Gabbianella e il Gatto”, “Totò Sapore”, “Aida degli alberi”, “La freccia azzurra”, la serie “Gino il pollo” e tanti altri che hanno deliziato milioni di bambini (e adulti) in Italia e nel mondo.
Produttore cinematografico della fortunata serie del ‘Monnezza’ che ebbe per protagonista l'attore italo-cubano Tomàs Milian è l'alberonese Galliano Juso, poi produttore di tanti altri film di registi e attori di successo come Tinto Brass, Salvatore Samperi, Vittorio De Sisti, Ciprì e Maresco, Renato Pozzetto ed anche il noto pornoattore Rocco Siffredi.
Nel campo della musica impegnata è doveroso rendere omaggio al foggiano Silvano Spadaccino, che fu anche attore cinematografico e teatrale e, inizialmente, grande folksinger. Ma fu anche cabarettista, paroliere e scenografo. Esordisce a teatro nel 1963 con Gigi Proietti e poi con Carmelo Bene e Paolo Poli. Fu lui a far debuttare, in un suo locale romano, un giovane Paolo Villaggio, col quale reciterà (nella parte del dr. Birkermaier) in un epico episodio della saga fantozziana. Sempre a Roma, nel celebre ‘Folkstudio’ terrà a battezzo Francesco De Gregori. Con la moglie Anna Casalino nel 1974 incise un celebre disco a 33 giri: “Sebben che siamo donne”.
Di Ortanova è uno dei più accreditati e ricercati coreografi italiani (ed ex ballerino): Saverio Ariemma, per anni responsabile delle coreografie dei principali programmi del sabato sera, prima in RAI e oggi a Mediaset (sue le coreografie di "Striscia la Notizia").
Tanti i disegnatori di fumetti che hanno fatto la storia di questo sempre popolare genere di letture: i fratelli cerignolani Vincenzo e Antonio Chiomenti (disegnarono personaggi amatissimi come Zagor, Capitan Miki, Blek Macigno e Marco Polo, quest’ultimo vendutissimo soprattutto in Francia e Germania).
Oltre a loro anche il trinitapolese Birago Balzàno, autore di storie che hanno avuto per protagonisti Capitan Miki e Zagor. Anni prima aveva disegnato Capitan Audax, Un ragazzo nel Far West, Judok e soprattutto Il Piccolo Ranger. Ma diverrà notissimo in Italia e all'estero per aver disegnato un personaggio femminile diventato di culto nel suo genere: Zora (la Vampira), dal quale Carlo Verdone trasse anche un film.
Altro grande artista, ma di fama internazionale, è il lucerino Franco Scepi: scenografo, pittore, scultore, artista multimediale, regista e pubblicitario. In questa veste professionale lanciò negli anni '60 i più noti slogan degli spot in voga in radio e televisione: Oh no, su De Rica non si può; Cirio, come natura crea; Con Arrigoni compro a scatola chiusa, e tantissimi altri. Il suo nome è però legato al rilancio pubblicitario a livello internazionale della Campari. Fu lui a lanciare in quello spot famoso Eva Herzigova. Ma Scepi è stato anche scenografo alla Scala di Milano, ha lavorato in RAI a L'Amico del Giaguaro. Nel 1987 ha vinto a New York l'Oscar Mondiale della Pubblicità. A lui si deve il celebre "Uomo della Pace", scultura-simbolo-immagine nota e usata in tutto il mondo e molto amata da Papa Giovanni Paolo II e da tutti i Premi Nobel per la Pace. Quell’immagine firmata da Franco Scepi era stata inizialmente utilizzata, nel 1977, per il manifesto del film “L’uomo di marmo” del regista Andrzej Wajda.
Indimenticabili in campo economico due nomi straordinari: il biccarese Donato Menichella, che fu Governatore della Banca d'Italia e Dir. Generale dell'IRI e mancato Capo dello Stato per sua ritrosìa, e il foggiano Mario Sarcinelli, economista e banchiere, che è stato presidente della BNL, Vice Direttore generale della Banca d'Italia e anche Ministro del Commercio Estero.
Attori popolari di ieri e di oggi sono il cerignolano Rosario Borelli (che fu anche divo dei fotoromanzi nell'Italia del dopoguerra), presente in tanti film di successo tra cui il celebre “Totò gambe d’oro” (girato a Cerignola proprio grazie a Borelli) e la viestana Nina Soldàno, che ogni sera ammiriamo nel popolare "Un posto al sole" su RAI3, ma che è stata attrice di successo in molti film e altre fiction RAI e Mediaset.
Chi non ricorda, infine, due gruppi vocali che facevano da sfondo canoro ai cantanti e ai complessi nelle principali trasmissioni RAI degli anni 60 e 70 che furono i "4 + 4 di Nora Orlandi" e i "Cantori di Alessandroni"? Bene, nell'uno e nell'altro figuravano due fratelli foggiani: Ettore "Raoul" e Vincenzo Lo Vecchio, che sono stati anche attori in molti film, alcuni dei quali di grande spessore.

Chiudo presentandovi un giovane ma bravissimo percussionista foggiano, Marco Britti, per anni il batterista di punta del gruppo della cantante e attrice Jennifer Lopez, con la quale ha partecipato a incisioni e tournée mondiali.
Maurizio De Tullio

Commenti

Anonimo ha detto…
Gaetano Gifuni tu si scurdet
Anonimo ha detto…
Grande !
Sergeant Pepper ha detto…
Pino Rucher (1924-1996) è considerato uno dei massimi punti di riferimento per il ‘chitarrismo’ italiano, anche per essere stato tra i precursori della chitarra elettrica in Italia (chitarra elettrica che ebbe modo di procurarsi proprio in occasione dello sbarco in Puglia degli alleati americani nell'ottobre del 1943). Pino Rucher ha poi utilizzato altre chitarre elettriche, tra cui la chitarra Mogar (prodotta dalla storica liuteria Monzino) in tante incisioni, in particolare in colonne sonore cinematografiche apparse tra la metà degli anni '50 e i primi anni '70. Grazie al suo talento musicale, Pino Rucher è riuscito a inserirsi nelle orchestre italiane più importanti del secondo dopoguerra. Rucher suona con tecnica ammirevole e il suo fraseggio è dinamico e molto raffinato.

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