Avrei voluto amarti

Facciamo un gioco. La poesia su Foggia che pubblico di seguito mi piace molto. Moltissimo. Perché è assai ben scritta e, pur non essendo io un critico letterario, la trovo poeticamente molto efficace e pregnante. E poi perché svela e racconta uno stato d’animo assai diffuso , che sento anche molto vicino al mio modo di vedere Foggia, di viverla. Di amarla e di detestarla. 
Mi piace davvero molto il sottotitolo, che è al tempo stesso una dedica: "Ad una città senza Comunità". Il male più profondo di Foggia sta proprio in questo: nel suo essere una città (o più precisamente omile, per dirla con Danilo Dolci) che non riesce a divenire una comunità civile.
Non vi rivelo il nome dell’autore, e sta qui il gioco. Però lascio le note che accompagnano i versi e che in un certo senso ne tradiscono l’identità. 
Leggete questa bella poesia, amatela, condividetela e ditemi chi, secondo voi, ne è l’autore.  
* * *
E ora che son qui
speso agli anni
e che posso dirlo
dopo averti vista


avrei voluto dirtelo:
‘Avrei voluto amarti’                                                                
scriverlo sui tuoi muri
(feriti da cielo e terra) 1

Avrei dovuto amarti
città ch’é sangue
nel 2 mio sangue ma non
battito del mio cuore

Ti ho forse amata
inconsapevolmente
negli anni che furono
la mia nuova infanzia 3

ma ora so che non ti amo
perché non s’ama
il pericolo buio e costante
che ti vuole sottomesso

e non ti odio e non
dispero per i miei simili
nati tutti uguali e uomini
diventati in un altrove 4

‘Avrei voluto amarti’
come si amano le città
profumate di pane caldo
ricche di sguardi attenti

Ti amerò in un’altra vita
correndoti dietro cadendo
tante volte respirando
l’aria buona della gente.
                                                
Foggia, 3 marzo 2015


1 Foggia distrutta e lacerata dalle bombe del 1943 e dal cemento che ne è conseguito.
2 La mia vita semplicemente s’incrocia con quella degli altri nelle arterie cittadine.
3 La mia prima infanzia, i miei primi otto anni, l’ho trascorsa – e vissuta – in Brasile.

4 I foggiani ‘migliori’ vivono altrove, dove sono costretti a emigrare per studio e lavoro, e affermarsi.

Commenti

Unknown ha detto…
Ho riconosciuto l'autore, credo. Ne condivido i sentimenti.
Tommaso Palermo ha detto…
L'autore dovrebbe essere Maurizio De Tullio.
Anonimo ha detto…
Bellissima...per una città che mi ospita da 25 anni! Adesso che ci penso...Avrei voluto dovuto saputo amarla anch'io.?! Complimenti a Maurizio che ha saputo dare voce.. Al mio sentire (Gina Valgano)

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