Trenitalia cancella il Mezzogiorno dalle sue Idee di Viaggio
L’amico Gianfranco Consiglio, ingegnere e persona particolarmente sensibile ai problemi dello sviluppo del territorio, mi ha inviato il link alla home page della sezione specializzata del sito di Trenitalia, intitolata Idee di Viaggio, con un commento che deve farci riflettere: "Ma vi rendete conto che questi delle Ferrovie Italiane (???) sostengono ohe l'Italia finisce a Napoli? E noi ci stiamo a preoccupare del baffo di Cervaro? Guardate un po’, leggete e se volete smoccolare fate pure…” Per chi volesse visitare di persona il sito, questo è il link.
Nella home page campeggia, l’immagine che vedete in apertura, e che ha fatto perdere le staffe all’ing. Consiglio, che è persona dotata di un invidiabile aplomb. Ad osservarla c’è di che restare veramente esterrefatti: l’Italia è divisa in due, anzi in quattro. Da un lato il Nord e il Sud, dall’altro il versante tirrenico e quello adriatico. Le regioni come la Puglia, che stanno al Sud e si bagnano nell’Adriatico, praticamente non esistono. Sono bianche che più bianche non si può. È vero che la mappa risente probabilmente della stagione: il Mezzogiorno è più attrattivo durante la stagione estiva, che è appena cominciata, ed è possibile che nelle prossime settimane cominceranno a colorarsi di rosso anche le regioni bianche. Ma ben difficilmente il gap sarà recuperato.
C’è poco da scherzare, tanto più che l'Expo è in pieno svolgimento. Immagini come questa, se da una parte confermano l’attualità e l’urgenza della questione meridionale, che non è stata affatto risolta, ma semplicemente rimossa, dall’altra fanno sorgere il timore che l’effetto Expo, se mai ci sarà, sarà limitato soltanto alle Regioni settentrionali e a quelle centrali che hanno la fortuna di essere collegate in modo efficiente con il Nord.
Se ci fate caso, i puntini rossi che segnalano le destinazioni suggerite dalle Idee di Viaggio di Trenitalia, ricalcano sostanzialmente la rete dell’alta velocità.
Come a dire che per il Sud Est al danno si aggiunge la beffa: escluso dall’alta velocità, è destinato a restare tagliato fuori anche dalle politiche di marketing territoriale di Trenitalia.
Concordo con Gianfranco Consiglio anche sulla necessità, da parte foggiana, di guardare oltre le (comunque importanti) questioni che riguardano il capoluogo dauno e la sua posizione nelle strategie di Trenitalia. Battersi per evitare ulteriori penalizzazioni è sacrosanto, ma senza dimenticare che la l’alta velocità non è una faccenda barese, o salentina, o foggiana. Ma una battaglia pugliese e meridionale.
E non è un indizio incoraggiante, il relativo disinteresse con cui la Capitanata ha accolto le diverse importanti iniziative promosse dalla Gazzetta del Mezzogiorno per sollecitare l’alta velocità anche sul versante adriatico.
Commenti
Posto che prevedere l'Alta Velocità sulla linea adriatica costerebbe non meno di 40 miliardi di euro (che francamente non mi sembrano pochi nè facilmente rintracciabili di questi tempi), è ovvio che il programma descritto nella mappa pubblicitaria di Trenitalia riguardi l'attuale sistema toccato dall'AV e, quindi, dai soli Frecciarossa.
E siccome - come sanno anche le pietre - l'AV non c'è sulla linea adriatica (cioè da Bologna a Lecce), quali puntini dovevano mettere su quella mappa dell'Italia?
E poi, proprio andando all'interno del sito, come suggerisce Geppe, si evince che si tratta di Promozioni proposte dai partner, con la possibilità di sconti abbinati al viaggio col Frecciarossa.
Forse all'amico Gianfranco Consiglio sono sfuggiti gli eventi/iniziative abbinati alle fernmate dell'AV in quell'Italia puntellata da palline rosse. Ritenete, forse, che allo stato attuale abbiamo iniziative in Capitanata pari ad eventi come Expo Milano, la Biennale di Venezia, le mostre dedicate a Matisse, Henri Rousseau, Maurits Cornelis Escher, Marc Chagall, il Maggio Musicale Fiorentino, tutte presenti in quella mappa?
Ironizzando, ammesso che avessimo avuto l'AV con fermata anche a Foggia, cosa avremmo potuto abbinare? Forse il 'Mercato del Venerdì', forse qualche partita del Foggia in serie C1, forse le commedie in vernacolo al Teatro Regio...
Ma di cosa stiamo parlando? Il senso della misura dov'è finito?
Altra cosa è protestare contro Trenitalia (così come nei confronti di nostri Enti, aziende e associazioni altolocate) perché analogo discorso poteva essere fatto con l'altra mappa dell'Italia toccata dai Frecciargento, dove Foggia e la Puglia sono coinvolti. Ma anche in quel caso, cosa avremmo potuto promuovere e abbinare?
Cordialmente (Maurizio De Tullio - Foggia)