In e-book, I dialoghi di Giuda Iscariota di Gabriele Consiglio

Così come preannunciato, in occasione della Pasqua 2014, Lettere Meridiane regala ad amici e lettori, in edizione digitale, due testi teatrali sulla Passione e la Resurrezione di Gesù di Nazareth.
Oggi, I dialoghi di Giuda Iscariota di Gabriele Consiglio, con l'introduzione di Geppe Inserra e la prefazione di Alfredo De Marsico.
Domani sarà la volta de La Giullarata dei poveri cristi di Geppe Inserra.
È possibile scaricare il volume ai link sottostanti:



Ecco, di seguito, l'introduzione di Geppe Inserra.
* * *
Ho avuto il privilegio di essere amico ed editor di Gabriele Consiglio. Tante e tante volte mi sono tuffato nella sue parole, le ho amate e studiate. Ma ogni volta scopro - perfino rileggendo le stesse pagine - che Gabriele ha cose nuove da dirmi (da dirci), da farmi scoprire (da farci scoprire).
È successo anche questa volta, immancabilmente. Curare la pubblicazione di questo e-book è stata un’esperienza particolare e bella. D’accordo: la scrittura e il suo autore restano identici, sia che si dipanino su pagine di carta, sia che si affidino all’immaterialità dei bit, che Calvino decanta come suprema forma di leggerezza.
Un libro digitale consente tuttavia operazioni e libertà che con la carta sarebbero impossibili. Apre la prospettiva a opportunità intriganti, come l’associare al testo originale altri brani dello stesso Autore che stanno col primo in una relazione ipertestuale, per vedere se da questa sommatoria possano sortire nuovi significanti e nuovi significati. 

La tentazione è divenuta irresistibile con I dialoghi di Giuda Iscariota, che Consiglio scrisse qualche anno dopo Chi di noi? Arringa in difesa di Giuda e che, nelle intenzione dell’Autore, dovevano essere la trasposizione teatrale dell’Arringa. In realtà diventano assai di più, grazie allo straordinario pathos che promana da ogni scena.
Oltre ad essere un penalista di rango nazionale, Gabriele Consiglio è stato uno degli scrittori pugliesi più prolifici e nelle sue tante opere ha esplorato tutti i territori della letteratura: dalla retorica alla poesia, dalla narrativa alla saggistica storica e di costume.
I Dialoghi di Giuda Iscariota rappresentano uno dei pochi sconfinamenti nel campo teatrale, e mi sono spesso domandato perché. Forse è proprio allineando i due testi, leggendoli l’uno dopo l’altro, che si riesce a individuare una possibile risposta.
L’opera venne rappresentata a Foggia e ottenne un grande successo di critica e di pubblica, sostenuta da un impianto scenico di tutto rispetto, con musiche e coreografie.
È uno dei libri più rari di Consiglio, perché venne stampato in una tiratura limitata, essendo il testo finalizzato sostanzialmente alla rappresentazione teatrale. L’idea di ripubblicare I Dialoghi in edizione digitale è nata anche per questo, mentre la scelta di accompagnare il testo originario da alcuni brani tratti dall’Arringa è nata a seguito della tentazione di cui vi ho detto: cercare di penetrare il processo creativo di Consiglio, capire perché a un certo punto abbia metaforicamente deposto la toga, per salire sul palcoscenico.
È il caso di sottolineare che l’opera ha una sua dignità letteraria assoluta, nel senso che può essere letta in se stessa, a prescindere dalla sua dimensione teatrale, come accade ai drammaturghi di razza, che con la forza evocatrice delle loro parole riescono a comunicare ai lettori come se fossero seduti in platea. 
Ma vediamo di capire in che relazione stanno tra di loro le due opere. Chi di noi? è la quinta pubblicazione di Gabriele Consiglio che prima di allora aveva dato alle stampe due scritti giuridici e due raccolte poetiche.
Improvvisamente, nel 1983, il grande avvocato abbandona la forma del saggio e dà alle stampe un’opera di grande respiro retorico, nella migliore tradizione classica e forense.
Chi di noi? non è soltanto un’arringa in difesa del personaggio più discusso e controverso della storia dell’umanità, ma un’analisi approfondita e coinvolta di Giuda e del contesto in cui egli maturò il gesto che lo avrebbe condannato e che avrebbe determinato il corso dei millenni successivi.
“Una interpretazione scritta quasi nell’esercizio della sua funzione professionale”, annota nella prefazione quello straordinario principe del foro che fu Angelo De Marsico. Per Consiglio, invece, il libro nasce quasi come risposta “al bisogno di evadere della routine professionale”. 
Tesi contraddittorie? Neanche per sogno. Hanno ragione entrambi. Il paradosso è un pilastro dell’arte della retorica, e Gabriele usa proprio un paradosso come incipit della sua memorabile introduzione all’arringa.
In realtà, si ricava l’impressione che a spingere Consiglio a scrivere Chi di noi? sia proprio l’amore per la sua professione, il suo essere avvocato fino in fondo, cercatore di Verità, che mai rifugge dall’analisi dei fatti.
Sta di fatto che a un certo punto Gabriele sembra stabilire con il suo assistito un legame profondo, speciale. Soffre della stessa sofferenza di Giuda. L’avvocato scrittore percorre nel libro le diverse tesi di quanti hanno cercato di difendere il dodicesimo apostolo: Giuda vittima designata del destino; Giuda che tradisce per la delusione politica; Giuda che tradisce per gelosia. Le mescola con sagacia e grande verve. Le utilizza per comporre un puzzle che però non risolve il mistero.
Il tentativo di capire Giuda, di compenetrare le ragioni che lo hanno spinto al tradimento si spinge così avanti da trasformarsi quasi un meccanismo di identificazione. Ma, alla fine, l’avvocato resta avvocato, così come l’imputato resta imputato. L’uomo di legge non può fare altro che invocare la clemenza della corte, ben sapendo che difficilmente la sua arringa coraggiosa e brillante cambierà la condanna senza appello comminata a Giuda dalla Storia.
Che fare, allora? I Dialoghi di Giuda Iscariota vengono pubblicati nel 1984, l’anno successivo all’uscita dell’arringa. Posso supporre il senso di inconcluso che abbia avvolto Gabriele, il desiderio di spingersi ancora oltre nella comprensione dell’Iscariota, la decisione di scrutare più a fondo per cercare di capire, per cercare di trovare la chiave di volta del mistero di Giuda. 
Ed ecco il colpo di scena. L’Autore smette la toga e porta alle estreme conseguenze, attraverso lo strumento letterario più idoneo, il teatro, il meccanismo d’immedesimazione con i suoi personaggi. Diventa Giuda, Maria, Pietro, diventa il Cieco, che nella rappresentazione teatrale svolge il ruolo di coro inerme.
È solo facendo vedere Giuda in carne ed ossa, svelandone, attraverso la messinscena, la sua profonda, totale umanità che Gabriele che può sperare in un giudizio più mite nei confronti del suo assistito. Consiglio attinge livelli drammatici di spessore grandissimo, senza indulgere mai ad atteggiamenti pietistici o buonistici. A suo modo, è una tragedia crudamente e assolutamente realista, che si consuma spinta dal destino: solo che qui non c’è un deus ex machina come avveniva nel teatro greco classico, perché a morire è proprio Dio.
L’assoluzione che Gabriele Consiglio chiede per Giuda, è in fondo l’assoluzione per l’umanità. 
Questo e-book è composto essenzialmente di due parti. I Dialoghi di Giuda Iscariota e una selezione dei testi di Chi di noi? (la presentazione di Alfredo De Marsico, l’introduzione dell’Autore e le conclusioni e la perorazione dell’arringa). 
Ho molto riflettuto sul modo migliore per presentarli: sono certo che se Gabriele fosse stato ancora in vita, ne avremmo ragionato per ore, così come ci siamo trovati a discutere con passione, minuti e minuti, anche soltanto su una virgola o una consecutio temporum. È la cosa più bella che mi ha insegnato: quando scrivi nulla va lasciato al caso, perché puoi scrivere sempre meglio, devi cercare di scrivere sempre meglio.
Inizialmente ero orientato a utilizzare i materiali di Chi di Noi? come appendice.  Poi ho pensato che l’ordine cronologico riesce a dare meglio conto di quel profondo travaglio interiore che deve avere lacerato l’Autore, tanto da indurlo a smettere per un po’ la toga, per indossare l’abito del drammaturgo.
Con un esito di indubbia eccellenza. Sospetto che il lavorio interiore che ha impegnato Gabriele tra Chi di noi? e I Dialoghi sia stato dettato da un lato dall’ansia di capire il senso di quegli eventi avvolti dal mistero, così come deve fare ogni uomo di legge che cerca la Verità, dall’altro di trovare le parole giuste per raccontare la Storia, madre di tutte le storie.
È  per questo che la Verità e le parole che cercano di svelarla ci sopravvivono.
È per questo che il patrimonio che Gabriele Consiglio ci ha lasciato è immenso.

Geppe Inserra

Commenti

Anonimo ha detto…
Salve, ho letto il libro "Chi di noi" e sono rimasta incantata della scritura scorevole e del contenuto - non tanto che parla di Giuda, ma perché descrive i sentimenti e possibili conseguenze di ogni singolo uomo. Il libro semplicemente descrive l’emozioni della persona, poi passa a una spiegazione psicologica e finisce con una giustificazione da avvocato...davvero un libro straordinario che però vorrei tanto sapere dove posso comprarlo. Non voglio informazioni su eBook perché non mi piace leggere su tablet. Io vorrei un libro vero e Vi sarei molto grata se magari sapete dirmi dove comprarlo. Grazie

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