Lo sviluppo non abita più qui



Mi scrive l’amico troiano Liberato Bonghi, a proposito dell’articolo sulla esclusione della Capitanata dall’iniziativa turistica di Pugliapromozione Lunedì ti racconto (di cui ho parlato nella lettera meridiana di ieri): “Geppe: fai bene a mettere in risalto che la Puglia è rappresentata solo da Bari e Lecce. Sarà merito loro e degli operatori turistici, oltre che degli amministratori. Ma la Capitanata ed il Gargano, hanno degli amministratori? Toglimi il dubbio. Comunque, ottimo il tuo lavoro di informazione, considerato che la politica ha abdicato.
Più o meno dello stesso tenore il contributo di Valter Rizzi che scrive: “Se tutto questo si spiega con la scarsa rappresentatività delle dirigenze di Capitanata negli organismi regionali, quali iniziative strategiche possono essere messe in campo per non soccombere sempre allo strapotere del restante territorio pugliese? Le battaglie quasi sempre vengono vinte da chi mette in campo più forze..
Alfre de Martino infine mi invita ad inviare l’articolo a tutti i candidati sindaci e sollecitando una loro risposta pubblica.
Procediamo per ordine. Dal comunicato di Pugliapromozione sembrerebbe di capire che l’iniziativa riguardante i week end in Puglia sia stata limitata alle sole province di Bari e Lecce perché solo in questi territori agenzie di viaggio e tour operator hanno raccolto l’opportunità offerta dall’agenzia regionale che si occupa di promozione turistica. Va ricordato che l’iniziativa è stata promossa con una robustissima campagna pubblicitaria, oltre che sul web.

Un’altra importante opportunità perduta, tenuto conto che non si trattava di una iniziativa qualunque, in quanto l’obiettivo era di mettere la Puglia in vetrina offrendo ai turisti la possibilità di trascorrere nella nostra regione week end particolari, usufruendo di pacchetti ad hoc. Sarebbe stato dunque il caso che tutta la Regione venisse coinvolta nella campagna, ma qualcosa evidentemente non ha funzionato come ci si aspettava.
Non è la prima volta che succede, e temo purtroppo che non sarà l’ultima. Quando si tratta di utilizzare finanziamenti regionali, statali o comunitari che presuppongono un minimo di concertazione e d programmazione, la Capitanata è sempre balbettante.
C’è un evidente problema di cabina di regia o, come dicono gli amici lettori, di classe dirigente. È però il caso di sottolineare che la classe dirigente non è soltanto quella rappresentata dalla politica o dagli amministratori regionale. In questo caso, a fare la loro parte doveva essere una parte importante del mondo imprenditoriale. Classe dirigente sono anche la tecnostruttura o la burocrazia.
Una classe dirigente che funzioni deve vedere tutti i suoi componenti operare in rete, per il raggiungimento di obiettivi comuni.
La mia amara sensazione – e questa vicenda ne è un’amara conferma – è che in provincia di Foggia manchi sia la rete, quanto l’obiettivo comune.
Lo sviluppo, da tempo, non abita più qui.

Commenti

Rocco Rampino ha detto…
Se lo "spessore" dei cittadini si vede dai commenti che fanno quando qualcuno si accorge di non poter più fare sviluppo a Foggia, ma altrove, allora la risposta vien da sè:

http://amicidimario.blogspot.it/2007/07/rocco-se-ne-va.html

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