Grazie al Conservatorio, Foggia torna alla ribalta culturale nazionale
Quanto tempo era che Foggia non faceva parlare di sé nei telegiornali nazionali, per fatti diversi dalla cronaca nera? Da tanto, troppo tempo. Oggi la lunga astinenza si è interrotta.
In occasione della imminente Giornata della Memoria, il TG3 nazionale ha infatti intervistato Francesco Lotoro, docente al Conservatorio Musicale "U.Giordano" di Foggia, che ha trasformato la storica istituzione culturale foggiana in uno dei pochi luoghi al mondo dove si studi e si approfondisca la musica concentrazionista, ovvero la musica prodotta dai musicisti che si trovarono rinchiusi nei lager e nei campi di concentramento nella seconda guerra mondiale.
Lotoro è una indiscussa autorità nella materia, e da qualche anno organizza nel conservatorio presieduto da Alessandro Romanelli e diretto da Francesco Di Lernia, dei master sulla disciplina, che hanno portato al recupero di una rilevante quantità di spartiti e altro materiale documentario.
Ho diffusamente parlato della meritoria iniziativa del Conservatorio in questo post, che vi invito calorosamente a leggere, anche perché vi darà modo di ascoltare alcuni brani di questa musica assolutamente straordinaria, se si considerano le condizioni del tutto eccezionali in cui è stata composta.
La musica concentrazionaria è una luce che improvvisamente squarcia le tenebre più fitte. Proprio come il Conservatorio, che continua a tenere accesa la fiammella della cultura e della ricerca, in un momento di grave crisi per la città.
In occasione della imminente Giornata della Memoria, il TG3 nazionale ha infatti intervistato Francesco Lotoro, docente al Conservatorio Musicale "U.Giordano" di Foggia, che ha trasformato la storica istituzione culturale foggiana in uno dei pochi luoghi al mondo dove si studi e si approfondisca la musica concentrazionista, ovvero la musica prodotta dai musicisti che si trovarono rinchiusi nei lager e nei campi di concentramento nella seconda guerra mondiale.
Lotoro è una indiscussa autorità nella materia, e da qualche anno organizza nel conservatorio presieduto da Alessandro Romanelli e diretto da Francesco Di Lernia, dei master sulla disciplina, che hanno portato al recupero di una rilevante quantità di spartiti e altro materiale documentario.
Ho diffusamente parlato della meritoria iniziativa del Conservatorio in questo post, che vi invito calorosamente a leggere, anche perché vi darà modo di ascoltare alcuni brani di questa musica assolutamente straordinaria, se si considerano le condizioni del tutto eccezionali in cui è stata composta.
La musica concentrazionaria è una luce che improvvisamente squarcia le tenebre più fitte. Proprio come il Conservatorio, che continua a tenere accesa la fiammella della cultura e della ricerca, in un momento di grave crisi per la città.
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Alessandro