Aeroporto Lisa: Foggia indignata, ma discute

Fa discutere la riflessione di Enrico Ciccarelli sul Gino Lisa e sulle sue sue prospettive, divenute più problematiche dopo lo stop alla gara d’appalto per l’allungamento della pista e la bocciatura del Nucleo di valutazione sugli investimenti pubblici della Regione.
Attacca Maurizio Antonio Gargiulo (che comunque Ciccarelli aveva elogiato per aver pubblicato la documentazione regionale, consentendo che si avviasse un confronto sui fatti e non sulle illazioni): “Non condivido il punto attinente ai costi/benefici. Credo che la nota del NVVIP sia priva proprio di tutte quelle osservazioni sostenute dal giornalista, dott. Enrico Ciccarelli. I tecnici devono fare i tecnici. Giusto. hanno il dovere dunque di presentarci dati più oggettivi e non mere osservazioni o richiami ad indagini poi non riportate. Se qualcuno le ha lette o interpretate da quella nota è un mago. Io non lo sono, pertanto ogni ulteriore osservazione la rimando solo al mittente (Regione Puglia). [C’è da dire, in proposito, che in NVVIP non richiama espressamente studi o note di Adp, e il punto è proprio questo: l’assenza o l’incoerenza dai dati che riguardano  il rapporto costi benefici, n.d.r.]

La politica deve fare di più. Concordo sulla necessità di guardare nei territori confinanti per espandere il bacino di utenza. Ma credo che mai sia uscita da queste labbra o da parte del Comitato Vola Gino Lisa, di cui mi onoro far parte, o da parte anche dei tanti utenti di Basta Chiacchiere o Mondo Gino Lisa, di cui mi onoro sempre di far parte come navigatore, il concetto di aeroporto foggiano. Il Gino Lisa deve essere, per funzionare, un aeroporto inter-regionale, capace di soddisfare le richieste di volo di tutta la zona a nord/ovest della Puglia (Molise/Campania). In questo mi avvicino sicuramente alle osservazioni di Ciccarelli. Ora proviamo tutti a dare fiducia allo scalo Dauno e alle pretese di sviluppo infrastrutturale di questo territorio.”
Con Gargiulo concorda Fabio Massimo Benvenuto che aggiunge: “Senza la Ryanair (ed i relativi finanziamenti regionali), l'aeroporto di Bari-Palese, avrebbe avuto comunque, gli oltre 3 milioni di passeggeri annui? Non credo proprio; ma lo stesso dicasi anche per altri aeroporti, come ad esempio quello di Trapani-Birgi, che dai 34 mila passeggeri registrati nell'anno 2000 (era collegato solo con Pantelleria), è passato agli oltre 1 milione e mezzo di passeggeri nel 2012, grazie soprattutto alla compagnia irlandese, che ha attivato diverse rotte nazionali ed internazionali dallo scalo siciliano. Eppure l'aeroporto di Trapani è a soli 90 km di distanza da quello di Palermo...E se per caso, come l'aeroporto di Trapani, anche l'aeroporto militare di Foggia-Amendola venisse adibito ai voli civili, scommettiamo che da Bari troverebbero altri cavilli?”
Sulla bacheca del circolo Adesso!Capitanata, che raggruppa una parte del gruppo dei renziani di Capitanata, interviene l’esponente del Partito Democratico, Giampiero Protano. Anche lui si dichiara d'accordo con Ciccarelli, aggiungendo: “Il suo bell'intervento da un lato mi fa riflettere ancora una volta ( se ancora ce ne fosse bisogno) sulla inadeguatezza della classe dirigente di Capitanata degli ultimi anni; dall'altro mi stimola una domanda : al punto in cui siamo alla Capitanata cosa servirebbe di più? un aeroporto o migliorare in maniera importante i collegamenti con l'aeroporto di Bari Palese?”
A Protano risponde immediatamente Enza Sacco che si schiera senza riserve a favore dell’aeroporto: “Giampiero Protano, ricordiamoci la distanza da Bari a Vieste.”
A sfondo politico è anche l’intervento, sempre sulla bacheca di Adesso!Capitanata, di Antonio Masulli che scrive: “nel suo programma politico presentato per la corsa alla segreteria provinciale Pd, Michelangelo Lombardi ricorda che la rete delle grandi infrastrutture di Capitanata ha necessità di essere adeguata alle odierne esigenze di competitività territoriale attraverso la prevista riattivazione dei voli dal Gino Lisa e la realizzazione del prolungamento della pista aeroportuale. Io condivido questo pensiero come ho condiviso il suo intero documento programmatico, perché penso che questo territorio per poter essere davvero accusato di lassismo deve avere gli strumenti per potersi mettere al passo con chi ormai usa quei mezzi per essere davvero competitivo..."
Nella discussione interviene anche Pro Capitanata, rete che si occupa di promozione territoriale: “È condivisibile quello che dice Ciccarelli. Non serve piangere ma invitare chi sa a dire come stanno realmente le cose può essere opportuno.”
Da un punto di vista diverso, quasi... filosofico, interviene nello spazio di Lettere Meridiane riservato ai commenti  Vincenzo Concilio, che comincia il suo interessante contributo citando il grande filosofo Seneca: “Chi ben si adatta alla povertà è ricco".
“Innanzitutto - argomenta quindi Concilio - è necessario sottrarre al "povero" la stima di se stesso. Il "povero" non ha bisogno di ambire ma, deve adattarsi; non deve ragionare ma accettare ciò che gli si offre... Altrimenti a cosa servirebbero i moniti di così illustri argomentatori che assecondano punto dopo punto la parabola discendente del nostro "povero" territorio?
Per costoro, coloro che perorano la causa del "povero", sarebbero "afflitti dal virus del campanilismo" o quantomeno, da "riflessi pavloviani" (attraverso il condizionamento Pavlov dimostrò la possibilità di indurre negli animali schemi di comportamento simili a quelli umani nevrotici)...
Costoro, cercano di insinuare il dubbio per disorientare il "povero": " A quanto ammontano questi costi? Centomila euro l'anno? Un milione l'anno? Tre milioni l'anno? ... permetterà di recuperare almeno gli accresciuti costi?".
E coloro che invece alimentano la speranza, sono al più degli "esagitati già pronti ad avanzare richieste di ulteriori fondi per finanziare i voli". 
A chi non verrebbe meno la speranza di fronte a tanti interrogativi?
Dopo Cartesio infatti, il dubbio acquisterà sempre più i connotati di una realtà metafisica autonoma, la cui legittimazione, ormai slegata dal rapporto con la verità, si riteneva potesse avvenire di per sé.
Per converso, scopriamo che "la politica scandaglia le prospettive, esplorare le potenzialità". Come "poveri", non ce ne eravamo resi conto mai prima d'ora.
D'altronde, "Anche il povero ha una precisa funzione nella vita sociale: permettere al ricco l'esercizio della generosità". (Jean Paul Sartre).
Dunque, se i finanziamenti vanno al "ricco" non ci lamentiamo ma se questi sono sottratti al povero, rientra nelle nostre funzioni. Grazie di così tanti perentori non richiesti consigli.”

Commenti

Vincenzo Concilio ha detto…
I PROBLEMI PIU' COMPLESSI HANNO SOLUZIONI SEMPLICI
Talvolta, basta una sottrazione...

Se potessimo stilare una classifica delle sottrazioni subite che, sono diventate somme per chi ha operato le sottrazioni, scopriremmo che Bari ha preso tutto quello che c'era da prendere e lo ha fatto senza ritegno.

La faccenda dell'allungamento della pista dell'aeroporto Lisa è solo l'ultima sottrazione tentata.

Scopriremmo anche che tutto ciò che è stato finanziato sul nostro territorio o che è in procinto di esserlo, serve o è servito a Bari, per il movimento da Sud Nord e da Est ad Ovest.

Se potessimo stilare una classifica delle invasioni subite (Policlinico, Università, campagne etc), scopriremmo che queste sono state una operazione di mero completamento addizionale delle sottrazioni subite.

"l numero é l'ultima cosa che permane man mano che si tolgono a due o più oggetti le differenze :
- i due libri hanno colori diversi , tolgo il colore;
- hanno scritte diverse , tolgo le scritte;
- hanno dimensioni diverse, tolgo le dimensioni;
alla fine , quando li avrò spogliati di ogni cosa , resterà solo il numero : sono due".
Così ragionava Aristotele e così siamo portati a ragionare anche noi: non ci sogneremmo mai di sostenere che il 2 o il 3 esistano di per sè senza sostanze cui riferirsi.

Come si sa, i problemi crescono geometricamente, le soluzioni aritmeticamente.
Questo vale soprattutto quando la disistima per noi stessi è radicata a causa delle sottrazioni subite e dalla addizionali invasioni subite.

Tuttavia, per la prima legge dello scavo, se siamo in un buco, smettiamo di scavare e, proviamo a ... risalire.

Talvolta, è sufficiente una sottrazione.
Così, se sottraessimo territorio e popolazione alla Regione Puglia, Bari non potrebbe più operare alcuna sottrazione o invasione addizionale... (continua)

Vincenzo Concilio ha detto…
E la Costituzione ci viene incontro con l'Art. 132 che così recita:
Comma 1: "Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione d'abitanti, quando ne facciano richiesta tanti consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse".

Comma 2: "Si può, con referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un'altra".

Sul nostro territorio sono state avviate ben due iniziative referendarie che si muovono rispettivamente in base al Comma1 e al Comma 2 dell'Art. 132 della Costituzione:
a) l'Associazione "Progetto Moldaunia";
b) il Comitato "Daunia chiama Molise" (www.dauniachiamamolise.worpress.com).

Il Comitato "Daunia chiama Molise" del quale sono segretario, ha presentato nell'Agosto del 2012, istanza alla Provincia di Foggia, di istruzione del procedimento che conduca al Referendum consultivo mediante sottoscrizione popolare di cui all’Art. 9 comma 3, lettera c dello Statuto della Provincia di Foggia, sulla base del seguente quesito referendario: “Volete che il territorio della Provincia di Foggia sia separato dalla Regione Puglia per entrare a far parte integrante della Regione Molise?”.

Il giudizio di ammissibilità dell'istanza referendaria è stato però "sospeso" dalla Commissione Consiliare Paritetica per ben due volte (Settembre 2012 e, Aprile 2013)e, infine, anche dal Commissiario straordinario Fabio Costantino (Agosto 2013).

Per il momento non entrerò nel merito delle decisioni prese.

Ritorniamo ora invece all'importanza della sottrazione.

Lo sforzo che tutti noi compiamo ogni giorno per resistere alle sottrazioni e alle invasioni addizionali, ci ricordano il mito di Sisifo per il quale, come punizione per la sagacia dell'uomo che aveva osato sfidare gli dei, Zeus decise che avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte. Ogni volta, e per l'eternità, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci.

Dunque, poiché non possiamo risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato per crearlo, tanto vale operare la famosa sottrazione.

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