Una centrale alle porte di Foggia: timori per la salute e per l'ambiente

La provincia di Foggia sta sempre più diventando un eldorado per i produttori di energia. E non soltanto sul fronte dell’eolico e del fotovoltaico, ovvero delle fonti rinnovabili. Molto si muove anche per quanto riguarda la produzione di energia più convenzionale, ottenuta bruciando sostanze ad alta capacità combustibile.
Il nuovo fronte è quello delle cosiddette biomasse, sostanze organiche che fatte bruciare sono in grado di produrre energia. Il ragionamento che ha attratto sulla Capitanata i colossi che operano nel settore a livello nazionale è semplice: il Tavoliere è in grado di produrre tutto ciò che la terra può far germogliare, e i vegetali sono sostanze organiche in grado di alimentare le centrali. L’idea era che l’agricoltura potesse trasformarsi da gigantesco serbatoio di materia prima per le centrali a biomasse.
In realtà le cose non stanno proprio così. Il problema sta nel concetto stesso di biomasse: come si legge su Wikipedia, la definizione di biomassa “raggruppa una varietà estremamente eterogenea di materiali: può trattarsi, ad esempio, di cascami dell'industria, di legname da ardere, di residui di lavorazioni agricole e forestali, di scarti dell'industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, oli vegetali, rifiuti urbani, ma anche specie vegetali coltivate per lo scopo, come il pioppo, il miscanto".

Si tratta, come si vede, di un concetto eccessivamente comprensivo. Biomasse sono anche i rifiuti urbani, i cascami industriali: una centrale a biomassa, può essere di conseguenze anche un inceneritore di rifiuti. Si tratta di vedere quali sostanze vengono utilizzate per la combustione, e che tipo di emissioni atmosferiche la centrale produce. E tanto basta a comprendere perché l’installazione di una centrale a biomassa produca sospetto, perplessità, protesta.
 È quanto sta accadendo a Carapelle, a due passi da Foggia, dove è prevista la realizzazione di una centrale a biomasse. Il progetto è però fortemente contrastato da associazioni e cittadini. Ida Carta, responsabile della Polidream-Assoutenti Foggia (Associazione Consumatori apartitica ed ambientalista), Veronica Di Gaetano presidente del comitato "No Centrale a BioMasse Carapelle" e Maria Rosa Ciavarella presidente dell'Associazione Culturale Experia di Carapelle hanno presentato una diffida e preavviso di azione legale indirizzata ai Dirigenti ed all'Assessorato all'Ambiente della Regione Puglia, al Comune di Carapelle ed alla Provincia di Foggia settore ambiente, per fermare la realizzazione della centrale a BioMasse. Contemporaneamente è stata avviata una petizione on line (è possibile sottoscriverla a questo indirizzo web:  http://firmiamo.it/fermiamoli-no-centrale-a-biomasse-a-carapelle-fg)
“La truffa delle BioMasse – si legge nell’appello elaborato dall’associazione Polidream-Assoutenti-  si sta per abbattere in un territorio votato all'agricoltura ed alla selezione di prodotti d'eccellenza, IGP e DOCG. Mancanza di autorizzazioni, di valutazioni di impatto ambientale e sanitario, oltre ai noti problemi della produzione di polveri sottili, metalli pesanti, diossina e scarti di combustione, stanno facendo di questa "autorizzazione" un abuso in piena regola. Contro la salute pubblica. Contro i cittadini. Contro il futuro. Questa petizione sarà a "corredo" di una diffida e preavviso di azione legata già presentata ai Dirigenti ed all'Assessorato all'Ambiente della Regione Puglia.
Anche se siete distanti 1000 KM da questo sito, Vi invitiamo a firmare. Perché, come disse Lorenz " Un batter d'ali di farfalla in Brasile può causare un uragano in Texas". Siamo tutti collegati. Tutti figli di questa Terra. Aiutateci a riappropriarci dei nostri diritti.”
Considerazione interessante, quella della interdipendenza ormai sempre più stretta dei fenomeni ambientali: e stupisce che quanto potrebbe succede a Carapelle sia seguito con relativo disinteresse da parte dei foggiani. Il comune dei Cinque Reali Siti è il più vicino al capoluogo: si tratta, in sostanza, di una centrale alle porte di casa, ma l’opinione pubblica sembra piuttosto fredda.
Il sito dell’Associazione, pubblica un interessante articolo di approfondimento che soppesa i pro e i contro della centrale. Tra i pro figurano, ovviamente, i profitti per le aziende (l’investimento è ingente, 45 milioni di euro, il pacchetto azionario  è detenuto da Caviro Energia s.r.l. (Faenza), STC Group s.r.l. ( Forlì), la restante parte delle quote (30%) è ripartita fra cantine e oleifici pugliesi. Quindi i livelli occupazionali, che si prevede si attestino sulle 35 unità, infine gli introiti nelle casse comunali.
I contro? Sono tutti legati al processo di combustione che potrebbe immettere nell’atmosfera sostanze come polveri sottili, diossine e nanoparticelle molto dannose per la salute umana. Senza trascurare l’impatto negativo sull’attività agricola della zona, che produce alimenti sottoposti a marchio di qualità. Difficile che il marchio possa essere riconosciuto ad alimenti prodotti in aree a rischio di inquinamento.
Il buonsenso suggerirebbe, insomma, di andarci coi piedi di piombo. Ma non si tratta soltanto di una questione di buonsenso. Secondo i promotori della petizione e della diffisa, la procedura non sarebbe stata coerente con quanto prevede la legge in materia.
“Anche dal punto di vista normativo, di legge, l'operazione "centrale a BioMasse a Carapelle" – si legge nel post dell’associazione è carente. Mancano autorizzazioni previste e analisi che impone il legislatore.”
In particolare, secondo Polidream-Assoutenti, “l’impianto si colloca a meno d 5km dall’inceneritore di rifiuti ETA spa (Gruppo Marcegaglia), in fase di ultimazione. La provincia di Foggia ha già due centrali termoelettriche a gas naturale (San Severo e Candela), le quali insieme già forniscono una potenza di circa 800MWe. Stessa potenza istallata per la produzione da impianti eolici.”
E non è tutto: “gli impianti previsti determinano un’alta concentrazione in un’area relativamente ristretta. Si dovrebbe, pertanto, ricorrere ad una VAS (Valutazione Ambientale Strategica) indispensabile quando l’impatto da valutare riguarda più strutture su un territorio e non il singolo insediamento, senza contare che tali interventi si realizzano in un’area in surplus energetico derivante da centrali a gas naturale ed impianti eolici; non sono considerati gli effetti di cumulo dell'impianto in oggetto con quelli già insistenti nel territorio così come prevedono le direttive europee e sanciscono le sentenze C-156/07, C-66/06, C-255/08, C-435/09 emesse dalla Corte di Giustizia Europea al riguardo.”
I firmatari della diffida lamentano inoltre che non sia stata  prevista alcuna valutazione di impatto sanitario, VIS; molte sono quindi le evidenze che imporrebbero un'immediata sospensione delle procedure amministrative in corso per la costruzione dell’impianto di Carapelle allo scopo di riconsiderarne la dannosità per la salute umana in termini di rischi oncogeni, mutageni e di patologie diverse anche molto gravi, alla luce dei dati scientifici più attuali.”
Sicuramente è il caso di vederci più chiaro. E le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione dovrebbero se non altro fornire i chiarimenti e le delucidazioni del caso.

Commenti

Unknown ha detto…
Caro Geppe, la tua penna ha partorito un articolo di una chiarezza impareggiabile. Aver diffuso questa battaglia che definisco "di civiltà" ed aver ospitato sul tuo seguitissimo blog il nostro articolo, ha reso un servigio a territori che, quantomai oggi, risultano depredati e calpestati. Questo dimostra che solo l'unione vince, che diffondendo e condividendo le informazioni si può arrivare a dei risultati apprezzabili.
Poi, la prima pagina del "Quotidiano di Foggia" non me l'aspettavo davvero. Per noi, sollevarci in difesa dei cittadini e dei territori su questioni così delicate come una centrale a biomasse, è normale. Viene vista come "d'obligo". Ma constatare che anche l'informazione, quella con la I maiuscola, condivide le stesse preoccupazioni, non ha prezzo!!! Spero che questa ondata informativa svegli le coscienze assopite dei foggiani e non, che riescono a vedere gli scempi solo a cose fatte. ma questa volta, perlomeno, non potranno dire di non sapere.
Grazie ancora Geppe. Ti auguro buon lavoro e buone vacanze, sempre che Tu stia nel 50% degli italiani che ancora le fa.
A Settembre abbiamo in serbo altre interessanti iniziative di carattere comune. Te ne darò notizia cosicchè da farne articoli informativi, sempre, per inteso, se le reputerai importanti ed interessanti. A presto

Post popolari in questo blog

Renzo e Lucia alle falde del Gargano

Treno no stop Bari-Roma, un flop o quasi

La Madonna dell'Incoronata, tra storia, leggenda e tradizione (di Francesco Gentile)