Spuntano le Tremiti in un famoso quadro di Borgognone
di Maurizio De Tullio
Ho imparato
ad amare il mondo e la geografia attraverso la copertina del mio sussidiario
delle scuole elementari. Una splendida verde valle prealpina con, al centro, un
minuscolo borgo di cui non ricordo più il nome. Poi l’amore si conclamò col
libro di geografia delle scuole medie, materia nelle quali, insieme al disegno,
eccellevo.
Fui talmente
avvinto da quella passione per la geografia da realizzarne uno, con la mia
prima macchina da scrivere portatile (la mitica Olympia bianca che finii per regalare all’amico Matteo Rinaldi,
l’ex calciatore), un libro di una settantina di pagine stampato in ben… una
copia. Farei di tutto per ritrovare quel caro ricordo di gioventù ma so che,
“grazie” ad una parente ingrata, non sarà più possibile rivederlo e sfogliarlo,
anche se fino al 2002 esisteva ancora.
Faccio questa
premessa, perché ritengo che molti conoscano l’Italia anche per merito di certi
artisti che ne hanno celebrato angoli suggestivi e meno noti ritagliando
piccole finestre sulle loro opere pittoriche, attraverso le quali hanno
incastonato paesaggi, chiese e borghi.
Messi da
parte questi agrodolci ricordi, chiarisco che da tempo volevo offrire il
presente contributo a ‘Lettere Meridiane’
ma, come spesso accade, molto del mio materiale d’archivio, per ragioni
diverse, non sempre riesco a renderlo immediatamente pubblico.
Giova, a
questo punto, il collegamento all’interessante articolo di Bianca Tragni, a
proposito dell’affresco rappresentante il Miracolo del toro sul Monte Gargano, con suggestive immagini di
Siponto e di Monte Sant’Angelo, apparso sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” e opportunamente ripreso da Geppe Inserra su LM.
Detto
dell’antica città di Siponto, vi sottopongo con piacere un altro caratteristico
angolo della provincia di Foggia – mediaticamente
quasi inedito –,
immortalato in un dipinto del sec. XVI da un grande artista lombardo, Ambrogio
da Fossano, noto come Bergognone, la cui opera si estrinsecò tra il 1481 e il
1522.
Il dipinto
che vi propongo è comunemente intitolato ‘La
Madonna col figlio’ (e in taluni casi anche ‘La Madonna col bambino dormiente’) ma, in realtà, l’opera ha un
titolo diverso, cioè ‘La Madonna del velo’,
ed è un dipinto a tempera e olio su tavola (60x40 cm) realizzato tra il 1495-1515
circa, che si conserva nella Pinacoteca di Brera a Milano.
Da quanto
risulta dalle ricerche che ho svolto in questi mesi, nessuno – soprattutto a
livello locale, ma anche a livello nazionale – ne ha mai parlato, in
riferimento allo sfondo dell’opera dove si intravedono benissimo l’Isola di San
Nicola di Tremiti e l’Abbazia di Santa Maria a Mare.
“Bergognone – scrive Mimma De Maio – si inserisce nel Rinascimento italiano con delle caratteristiche tutte sue
che gli derivano dall’amicizia col Foppa e dagli influssi
fiamminghi. Fu molto attivo in Lombardia e tra Bergamo, Milano e Brescia sono
conservate opere di primo piano che ci danno la statura pittorica dell'artista.”
Più interessante la citazione
che ricavo dalla Treccani on line,
che, insieme a V. Foppa, considera l’artista lombardo “il maggiore rappresentante della pittura in
Lombardia prima dell'avvento di Leonardo da Vinci, del quale peraltro sentì
l'influsso nell'ultimo periodo della sua vita”.
Bergognone produsse un gran
numero di Madonne col bambino, a conferma di un tema particolarmente caro
all’autore che, su commissione, avrebbe anche realizzato varie copie di uno
stesso dipinto.
Caratteristica comune a molti
dei suoi quadri di ambientazione religiosa sono proprio gli sfondi ove si
aprono finestre che, generalmente, offrono tipici paesaggi lombardi. Non però
in questo caso ove lo sfondo, come detto, rappresenta uno scorcio con l’Isola di San Nicola di Tremiti e l’Abbazia di Santa Maria
a Mare. Qui il link alla voce del quadro in questione, presente su Wikipedia, dove, però, non viene citata l’Isola di San Nicola.
Resta il
mistero di come e perché il Bergognone abbia realizzato questo quadro che, per
evidenti ragioni, doveva aver dipinto portandosi sul luogo, cioè alle Tremiti.
Maurizio De Tullio
Commenti
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
Con la stima di sempre, un cordiale saluto.
(Maurizio De Tullio)