A Parcocittà il film su Egon Schiele, genio dell'espressionismo
D'Estate D'Autore, la rassegna cinematografica in memoria del compianto don Paolo Cicolella, decano degli esercenti cinematografici pugliesi, giunge alla settimana conclusiva e, dopo Van Gogh, offre stasera al suo affezionato pubblico un'altra intensa pellicola sull'arte. Il talentuoso attore Noah Saavedra, indossa i panni di Egon Schiele, nell'omonimo film diretto da Dieter Berner, in una storia tratta dal romanzo di Hilde Berger.
Giovane, seduttore affascinante, artista provocatorio e brillante, Egon Schiele è considerato il genio
dell’Espressionismo austriaco.
Agli inizi del XX secolo, era tra gli artisti più provocatori e controversi di Vienna. La sua arte era ispirata da donne affascinanti e disinibite, in un’epoca che stava volgendo al termine.
Due donne in particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua espressione artistica: sua sorella e sua prima musa, Gerti e la diciassettenne Wally, probabilmente l’unico vero amore di Schiele, immortalata nel suo famoso dipinto “La morte e la fanciulla”.
Mentre i dipinti di Schiele creano scandalo nella società di Vienna, portando l’artista anche in tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di “pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti già acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale valore della provocatoria e tormentata arte del giovane. Quando lo scoppio della Prima Guerra Mondiale minaccerà la sua ricerca e libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte, l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio esistenziale, la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori interpreti dell’Espressionismo.
Dieter Berner è stato sempre affascinato dalla figura dell'artista austriaco, ma a far scattare in lui il miodesiderio di farne un filmsono stati il romanzo di Hilde Berger e il suo approccio alla vita di Egon.
"Avevo già scritto sceneggiature con
Hilde ma sulla storia di Schiele aveva molte riserve: per lei era un romanzo - ricorda il regista -.
Abbiamo comunque iniziato a lavorarci e il nostro obiettivo fu quello di individuare quale
esperienza fosse stata particolarmente significativa per il pittore, cosa lo avesse spinto a
dipingere. Trovammo ciò che cercavamo nel suo particolare rapporto con la sessualità e il
suo modo anticonvenzionale di relazionarsi alle donne che sceglieva come modelle.
Il suo lavoro mi ha sempre interessato ma non avevo mai pensato ad un film. Solo
conoscendo l’uomo Egon Schiele e la sua relazione con l’arte, attraverso Hilde Berger, ho
iniziato a pensare ad un film nel quale raccontare cosa la pittura può significare per un uomo.
Per Schiele la pittura era quasi un surrogato della realtà, fin dal principio. Da bambino non
era molto bravo a scuola e spesso non faceva i compiti perché passava il tempo a disegnare.
Era il suo modo per interpretare il mondo, attribuendogli un senso tutto suo."
Le pellicola verrà proiettata questa sera a Parcocittà. In caso di maltempo e di temperatura non idonea, la proiezione avverrà all'interno del centro polivalente di Parco San Felice, e non nell'arena. Ingresso 3 euro.
D'Estate D'Autore è promossa da Parcocittà, Laltrocinema, Circuito Cinema Cicolella, Fondazione Apulia Felix, Cinema Felix e Lettere Meridiane, con il patrocinio di Apulia Film Commission e dell'Assessorato alla Cultura della Città di Foggia.
Qui sotto il trailer.
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