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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Ryanair sbugiarda Adp e monta di nuovo la polemica sul Lisa

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Nel tourbillon di polemiche e di veleni sollevato dalle dichiarazioni rese al Corriere del Mezzogiorno da John Alborante, sales & marketing manager per Italia, Grecia e Croazia della compagnia aerea low-cost irlandese Ryanair, una cosa è sicura: ha ragione quella parte dell'opinione pubblica foggiana che chiede a gran voce il rilancio del Lisa. Ha torto, torto marcio, la politica. In particolare, hanno ragione quelli dell’associazione Mondo Gino Lisa, che sostengono da tempi non sospetti la tesi che Adp remi contro la pssibilità che si sviluppo un concreto rapporto tra Ryanair e l'aeroporto di Foggia . C’ero anche io, quattro anni fa, alla conferenza stampa di presentazione dell’associazione, nel corso delle quale venne tirato fuori il fax che cui Ryanair manifestava la propria disponibilità ad un volo Foggia-Londra. Era il mese di luglio del 2010. Allora il Lisa procedeva a gonfie vele, e proprio in quelle settimane non mancarono altri clamorosi sgambetti della società

A Foggia tutto è bianco o nero. E se imparassimo a convivere col grigio?

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L'articolo Perché Foggia è bella (ma non ce ne accorgiamo) ha rapidamente scalato la classifica dei post più letti di sempre sul blog Lettere Meridiane (che potete vedere nella colonna a destra, sulla home page). Ormai insidia la lettera meridiana che da diversi mesi detiene il record, quella sulla strana usanza che vi è, in talune parti d'Italia, di bollare i tamarri con l'epiteto di "foggiano". (Se non l'avete letta, è l'occasione buona per farlo: cliccate qui ). Non è forse un caso che i due post che aprono la graduatoria riguardino un particolare aspetto della foggianità , spesso affrontato nei suoi scritti dal mio amico Federico Massimo Ceschin , un veneto che ha scelto di vivere in Puglia, a Foggia, e che conserva quel tanto di distacco necessario per osservare la realtà con un certo spirito critico. "Voi avete due vizi antichi - ama dire Ceschin - che rappresentano i più seri vincoli allo sviluppo. O vi buttate giù del tutto, vi considerat

Gli sfrattati dai bombardamenti, uno splendido disegno di F.Galante

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Ho trovato il disegno che illustra questo post in un prezioso libretto edito nel 1976 dall’Amministrazione Provinciale di Capitanata: La Capitanata nell’opera di Tommaso Fiore , di Luigi Tamburrano, straordinaria figura di intellettuale e di uomo politico. Parleremo di questa opera in altre Lettere Meridiane . Per il momento voglio offrire agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane questo disegno che mi è molto piaciuto, e che nella semplicità del tratto mi sembra straordinariamente espressivo. È di F.Galante ed è intitolato, testualmente, Gli “sfrattati” dai bombardamenti . Raffigura, verosimilmente, una delle migliaia di famiglie foggiane rimaste senza un tetto a seguito degli ingentissimi danni che le incursioni aeree alleate avevano provocato all’abitato cittadino. Le cronahce dellepoca, parzialmente riportate anche nel volumetto edito dalla Provincia, riferiscono che l'80 per cento degli immobili era rimasto danneggiato e che circa la metà delle case non era abitabile.

Terrone come vanto. Rocco Hunt e Tavola 28 incendiano la notte di Stornara

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Prima di questa estate a Stornara c’ero stato una volta sola, per un reportage sul santone che decenni fa fece molto parlare di sé. Da giugno ad oggi ci sono andatoinvece tre volte. La prima per mangiare in un delizioso ristorante specializzato nella cucina di mare, la seconda per sentire il  concerto di Ron, infine ieri sera per la terza edizione della notte bianca, una manifestazione sta sta rapidamente crescendo, e che si candida a diventare la manifestazione estiva di punta dell’hip hop in Puglia. Il segreto di un cartellone così nutrito sta nella riuscita integrazione tra l’amministrazione comunale, le imprese locali e il comitato feste patronali (stasera ultimo appuntamento, con il concerto di Mango): la festa di Stornara è stata tra le più lunghe e tra quelle che hanno richiamato il maggior pubblico dell'estate 2014. La notte bianca non è comunque soltanto rap: nelle diverse location che punteggiano il centro abitato si può sentire anche jazz, pop e teatro. Una bella

Per amare Foggia bisogna saperla guardare ad altezza d'occhi

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Tra i moltissimi commenti alla lettera meridiana Perché Foggia è bella (ma non ce ne accorgiamo) ce n’è uno che mi ha colpito in modo particolare. È quello di Gino Di Pietro , che mette il contenuto dell’articolo direttamente in relazione con la citazione che campeggia sotto la testata del blog. È una frase tratta dal film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders: "Guardare non è guardare dall'alto, ma ad altezza d'occhi”. Secondo Gino, i foggiani dovrebbero cominciare a pensare ed agire come Damiel, l’angelo del film, che per amore di Marion decide di farsi uomo, diventando mortale e rinunciando dunque all’eternità.  Per fare questo è necessario un ribaltamento della sguardo, della prospettiva. L'angelo si è reso conto che per guardare le cose bisogna prenderne parte. Guardare ad altezza d’occhi. Nella straordinaria sequenza, la frase citata è inserita in un monologo che si apre con una riflessione sul fiume e sul guado, metafore della decisione del passaggio dallo

Perché Carpino mi piace più di Melpignano

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Ho detto in una precedente lettera meridiana della crescente disaffezione che provo verso quella certa idea di Puglia che si sintetizza nella Notte della Taranta , ormai troppo patinata ed enfatizzata, tanto da essere diventata una moda. Sintomi evidenti di una crisi di rigetto si palesano negli stessi epigoni di questa idea di Puglia, da Sergio Blasi al comitato sorto a Gallipoli per la tutela dei residenti. Dalla parte opposta della Puglia, il Carpino Folk Festival si segnala per percorrere la direzione opposta, contaminando con raro rigore culturale le radici culturali del Gargano con lo Spiritus Mundi . Tornerò a parlarvene, perché quest'anno il Carpino Folk Festival-Spiritus Mundi ha offerto suggestioni straordinarie ed additato prospettive di futuro che meritano un'approfondita riflessione. Oggi voglio mostrarvi un film davvero bello che ho trovato in rete su YouTube e che sintetizza con molta efficacia quello che mi piace definire lo spirito di Carpino . Si riferisce

Foggia e (è?) la bellezza

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Sbagliare a digitare l’accento nel titolo di un post, scambiando la copula con la congiunzione, è imperdonabile. Mi è successo ieri, nella lettera meridiana intitolata Perché Foggia è bella (ma non ce ne accorgiamo) , titolo che nella prima versione suonava Perché Foggia e bella (ma non ce ne accorgiamo) . L’avevo corretto quasi subito sul post originale, ma purtroppo la piattaforma che genera il blog e che governa la condivisione dei collegamenti sul social network , non consente la correzione “a posteriori”. Una volta fatto, l’errore resta. Chiedo scusa ai lettori, e non intendo giustificarmi dietro la considerazione che l’errore era così evidente e lapalissiano da non trarre in inganno circa il reale significato del titolo. Così come accetto volentieri le bacchettate che nei loro commenti mi sono state inferte da diversi lettori (accetto meno, però, che basti un errore ortografico a mettere in discussione la mia competenza grammaticale che non sarà eccelsa, ma ha pur sempre alle s

Perché Foggia è bella (ma non ce ne accorgiamo)

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Qual è la città più grande, nel senso degli abitanti, tra Foggia, Lecce, Rimini, Pescara, Pisa e Ancona? Faccio spesso questo giochino con gli amici, e sono ben pochi quelli che ci azzeccano e rispondono con esattezza. La città più popolosa è la nostra, Foggia. Ma ben pochi lo sanno, o più precisamente, ben pochi ne sono consapevoli. Anche la grandezza, così come la bellezza, non è qualcosa del tutto oggettiva. Uno deve percepirla per poterla interiorizzare. C’è comunque una bellezza oggettiva, quantificabile che mi sembra sia del tutto assente nel dibattito su Foggia bella o brutta avviato da Davide Leccese e raccolto da Lettere Meridiane . Una città non sta soltanto dentro ai suoi confini. È anche altro da sè. È anche relazione. La dimensione rimossa nel dibattito sulla bellezza di Foggia è appunto la sua relazione con il resto del territorio. Nessuno ha ragionato della bellezza di Foggia dal punto di vista del suo essere capoluogo di una provincia (e qui non c’è dibattito c

Uriatinon regala il racconto La zuppa di Elia, un eccezionale documento sugli albori del turismo garganico

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Sul suo blog, Teresa Maria Rauzino offre ai suoi lettori un regalo eccezionale, che mi piace condividere con i lettori e gli amici di Lettere Meridiane . Uriatinon pubblica La zuppa di Elia , racconto tratto dal volume di Francesco Paolo Tanzj “L’uomo che ascoltava le 500. Tredici racconti e un’invettiva … con una dichiarazione di scrittura” , recentemente pubblicato per i tipi di Edizioni Tracce di Pescara. Elia è stato un pioniere del turismo peschiciano. Pescatore, fu tra i primissimi ad aprire un piccolo risotrante, che in breve diventò un punto di riferimento per i tanti vip che d'estate trascorrevano le loro vacanze a Peschici. Come scrive Rauzino, il racconto "parla degli albori del turismo nella perla del Gargano all’inizio degli anni Sessanta, quando il ristorante “Da Elia” sulla spiaggia di Peschici diventa punto di ritrovo del jet set nazionale e  internazionale che aveva appena scoperto, anche sull’onda delle corrispondenze di Francesco Rosso  sul quotidiano

Il crepuscolo della Taranta

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La Notte della Taranta non mi piace più. Da tempo. Perché il Salento non è la Romagna, Melpignano non è Rimini, e la Taranta - Santo Cielo! - non è il liscio, ma il background sta diventando pericolosamente affine. La Notte della Taranta non mi piace più perché lo spirito primigenio di questa musica dell’anima se n’è andato forse per sempre con Pino Zimba. Perché la notte magica è stata contagiata dalla logica dell’evento a tutti i costi, che alla fine annacqua la cultura autentica e con essa l’identità. Che non fanno brand . Ma sono cultura, identità e basta. Per questo, per ritrovare le atmosfere della musica popolare pugliese, le sue radici, preferisco Carpino. O san Marco in Lamis. Perché tutto ti puoi inventare, salvo la genuinità. Perché se ci pensi Carpino è la summa della Puglia migliore, da lì puoi vedere la laguna e il mare, restando in mezzo agli ulivi tra gli ulivi, e farti avvolgere dalle melodie - così diverse, così vicine - dei Cantatori del Gargano, di Matteo Salva

Discussioni | Capitanata depredata e oltraggiata

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Il bello di un blog è anche quello di essere, in un certo senso, memoria che si sedimenta, ma che non cessa di produrre senso, e opportunità di riflessione. Sicché può accadere che anche un reprint (per il mese di agosto Lettere Meridiane ripropone ad amici e lettori vecchi post, ancora attuali) possa produrre interessanti commenti ed opinione. È successo a quello sulla Capitanata depredata   che ripercorrendo il data base delle valutazioni d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, ricostruiva la storia di un assalto al territorio, che ben poco di positivo ha prodotto per l’economia della provincia di Foggia. Sull’argomento è intervenuta Anna Maria Bisciotti che scrive: L'analisi dei progetti è puntuale e interessante. M permetto di suggerire una seconda puntata, se è possibile. Se un territorio è stato oltraggiato e svenduto come giustamente recita il titolo dell'articolo, ci si chiede come ciò sia stato possibile . Se un personaggio come Sgarbi ne parla da anni d

[Foto che parlano] 1946, i foggiani ritrovano la democrazia

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Le buone fotografie parlano, anche quando si tratta di semplici ritratti. Le espressioni dei due foggiani immortalati dall’obiettivo del fotografo di Foggia Occupator indicano speranza, desiderio di guardare avanti e stupiscono per la loro spontaneità. Certo, allora il farsi fotografare non era cosa di tutti i giorni, e presupponeva che il soggetto dovesse mettersi in qualche modo in posa. Era raro lo scatto rubato. Ma in quella posa c'è una potenza  espressiva stupefacente. Le due immagini sono pubblicate sul numero di Foggia Occupator - il giornale stampato dagli Alleati durante l'occupazione - del 9 giugno 1946. I due personaggi sono ritratti subito dopo (o subito prima) aver esercitato il diritto del voto. A giudicare dalla sua espressione perplessa, ma in un certo modo sorniona, si direbbe che l’anziano si appresta a votare, e che non abbia ancora deciso del tutto il da farsi. La donna appare invece rilassata, quasi si fosse tolta un peso, e si concede sorridente al

Qualità ambientale e cultura: il miracolo di Rocchetta La Poetica

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L’estate culturale volge al termine, ma resta l’impressione con cui era cominciata. A fronte di un impoverimento dell’offerta culturale nei grandi comuni della piana e purtroppo anche di quelli a maggior vocazione turistica, ha retto più che bene quella del resto della Provincia, dai Monti Dauni (Orsara, Biccari, Accadia, Deliceto, Troia, Pietramontecorvino e non solo, come vi dirò tra poco) al Gargano (Carpino, San Marco in Lamis, Rodi Garganico), dove sempre più la cultura va sposandosi con lesuggestioni di un possibile, nuovo modello di sviluppo. Occorrerebbe riflettere seriamente su queste best practice per vedere se sia possibile metterle in rete, agganciandole seriamente ad altre opportunità, come il progetto di Eccellenza Turistica dei Monti Dauni, in corso di cantierizzazione. Esemplare, in questo senso, quanto sta accadendo a Rocchetta Sant’Antonio. Le notizie alla base di questa lettera meridiana mi sono state date da Alfonso Di Stefano , un altro degli “ Sparuti pionie

La sempre più labile linea di confine tra intrattenimento e cultura

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La serata di Rodi Garganico “Tanti pseudo eventi concentrati in due-tre mesi. Vorrei dire ai nostri cari assessori al turismo e alla cultura: Pensate solo ai turisti? E per il resto dell'anno dove siete? Desaparecidos? I residenti non meritano nulla?” Sono d’accordo, e dietro lo sfogo di Teresa mi sembra di cogliere anche un’altra preoccupazione: la linea di demarcazione tra la cultura e l’intrattenimento si sta sempre di più sbiadendo, col risultato che sempre più spesso eventi di puro intrattenimento vengono spacciati per produzione culturale, che è invece tutt’altra cosa. Occupandomi di cinema, so bene quanto sia difficile tracciare un nitido confine tra l’intrattenimento e la cultura. Neanche la mia nicchia - il “ cinema indipendente ” può essere ritenuta una categoria del tutto valida a fare da spartiacque. L’industria cinematografica produce film assai belli, e di notevole spessore culturale. Allo stesso modo, film indipendente o d’essai non significa necessariamente film

Lauriola: "Foggia più bella se produce più senso civico"

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Foggia bella o brutta? Interviene nella discussione Michele Lauriola, fondatore e promotore della rete ProCapitanata . Ecco il suo intervento. * * * Quando un osservatore pone l’attenzione sulle questioni esteriori di un “contesto”, il giudizio risulta distorto. La premessa è d’uopo per poter entrare nel vivo della discussione sul giudizio sommario del contesto territoriale, quale è quello dello Spazio Foggia, che viene fuori dai commenti.  Il punto di vista dell’osservatore è l’elemento che discrimina un giudizio dall’altro e, comunque, sono la risultante delle valutazioni soggettive dell’osservatore. Essi sono tanto più “suggestivi” quanto più elevato è il livello culturale di chi li esprime. Quello di Volpe è sicuramente tale.  La realtà, però, è altra perché il giudizio complessivo di un contesto è quello che non si scrive e non si dice ma che si percepisce in tutte le persone che quel contesto lo vivono quotidianamente. Centosessantamila persone circa vivon

Quando Siponto diventò una piccola Hollywood

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Non furono soltanto Joe Louis e Humprey Bogart a venire a Foggia durante l'occupazione americana. Tra i tanti personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che si prodigarono per tenere alto il morale delle truppe, ci fu anche la sfortunata star di Hollywood, Carole Landis . L'informazione si trova nel numero del 26 maggio 1946 di Foggia Occupator , il giornale che gli americani stampavano nel capoluogo dauno,  e che si rivela un'autentica miniera di dati, non soltanto riguardo ciò che facevano gli occupanti stranieri, ma anche rispetto alla vita di casa nostra. Il redattore gioca sulla notizia, paragonando Siponto a Hollywood. La località sipontina era frequentatissima dagli americani, in quanto facilmente raggiungibile sia dal capoluogo sia dalle altre località, come Lucera, Cerignola e San Severo, che nei cui pressi sorgevano gli scali del Foggia Airfield Complex. "L’altro giorno è venuto nei nostri uffici un nostalgico soldato - scrive Foggia Occupator

L'exploit di Unza Unza Band alla notte bianca di San Marco in Lamis

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"Cchiù fa notte e cchiù fa forte” , la notte bianca di San Marco in Lamis, promette di diventare una delle feste pugliesi più belle e importanti. Buona musica, un’organizzazione eccellente (firmata dall’Arci e dall’Associazione Borgo Magna), un’offerta enogastronomica di buon livello, e per tutte le tasche. Insomma, un'autentica festa popolare da vivere. Ci sono andato per vedere Tonino Carotone (bravo, un autentico mattatore sul palcoscenico) ma la vera sorpresa della serata me l’hanno regalata gli Unza Unza Band . Scatenati, irriverenti, i quattro ragazzi lucerini (Pierluigi Vannella: chitarre,voce e cavaquinho; Guido Paolo Longo: fisarmonica, cori; Giancarlo Leggieri: basso; Mario Canfora: batteria) hanno letteralmente conquistato il pubblico. La mission musicale del gruppo è intrigante: si parte dalle canzoni di Matteo Salvatori e della infinita tradizione musicale dauna (che non è solo tarantella, ma tanto altro, come Unza Unza Band dimostra con rara efficacie) per con

Vincenzo Affatato, un grande foggiano, campione di sport, bontà ed altruismo

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Vincenzo Affatato è stato un foggiano di altri tempi. Uno tra i più grandi uomini di sport che la provincia di Foggia abbia mai avuto, e forse il più vincente di tutti, tenuto conto che della sua lunga e radiosa carriera: è stato non solo un atleta, ma anche un tecnico e infine un dirigente di alto livello. Per me è stato soprattutto un amico, anzi qualcosa di più di un amico: un faro, un maestro di vita, un padre, una di quelle persone che illuminano il percorso che ti attende e ti rendono più ottimista sul futuro. Una specie di guru, che quando lo hai a fianco, ti fa sentire che niente è impossibile. Che puoi vincere sempre. Per tutti quelli che l’hanno conosciuto (e credetemi, sono stati veramente tantissimi) Affatato è stato una persona generosa ed altruista, che cercava di risolvere sempre e prima di tutto i problemi degli altri e non si tirava mai indietro di fronte alle richieste di aiuto. Con questa filosofia ha creato e poi diretto la Pugilistica Taralli , la società sp

Leccese: "Ricostruire la bellezza di Foggia atttaverso oculate scelte urbanistiche"

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Nella discussione su Foggia bella o brutta interviene su Lettere Meridiane anche Davide Leccese , assessore comunale alla cultura negli anni Settanta e successivamente dirigente scolastico del liceo classico Lanza (che ha anche un bel blog , che vi suggerisco di visitare). Ad aprire la discussione era stato, sul suo profilo Facebook, proprio il prof. Leccese, sollecitando una opinione su alcune affermazioni rese dall’ex rettore dell’università di Foggia, Giuliano Volpe ( qui il post ). Scrive Davide Leccese. Rispondo a Geppe, qui e non sul mio post, avendo lasciato - come abitudine - che ognuno esprimesse le sue valutazioni senza condizionamenti pre-interpretativi da parte mia. Giusto: Non ha senso parlare di una città bella o brutta se non la si contestualizza al vivere bene o al vivere male, all'accettare le regole di una convivenza "regolata" da sani principi di condivisione del permesso e del negato. Poi si fanno anche considerazioni urbanistiche, logistiche, di s

Concilio: "Ricostruire la bellezza a Foggia attraverso il senso di comunità"

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Vincenzo Concilio interviene nel dibattito su “ Foggia bella o brutta ” con un’articolata riflessione sulla categoria della bellezza, e su come essa possa venire applicata, a Foggia. Ecco quanto ci scrive Concilio, che ringrazio per il lucido e stimolante contributo. Quanti volessero leggere i post precedenti sul tema, li trovano qui: Foggia è bella o brutta? Sul social esplode la discussione   Volpe: "Amare Foggia significa saperla guardare criticamente" * * * Il bello è tutto ciò che ci ispira sensazioni estetiche piacevoli che nascono dalla armonia delle forme, dalla loro regolarità ed equilibrio. Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza nel mondo. La descrizione precedente di bellezza legata alla misura implica anche che la bellezza sia calcolabile e che, essendo essa calcolabile ed oggettiva, a seguire determinate regole si può produrre il bello, in architettura come nella pittur

Volpe: "Amare Foggia significa saperla guardare criticamente"

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Ricevo e pubblico molto volentieri la puntualizzazione di Giuliano Volpe a proposito di alcune sue affemrazioni su Genova e Foggia. * * * Scopro solo ora (per il tramite di Geppe Inserra) che una mia rapida battuta nell'ambito di uno scambio con una persona che non conosco personalmente, genovese ma abitante a Foggia, a proposito di alcune mie sintetiche e necessariamente superficiali considerazioni su Genova, a commento di alcune mie foto, ha dato avvio ad un dibattito avviato da Davide Leccese sulla sua pagina Fb. Mi sembra sinceramente un po' sproporzionato un dibattito fondato su alcune brevi frasi, che peraltro si riferivano quasi esclusivamente alla cura del centro storico, in riferimento a quello di Genova, che ancora conserva parti degradate. A Foggia ho dedicato note un po' più approfondite nel mio libretto Le vie maestre oltre che in varie relazioni e conferenze. Negare che il centro storico non sia ancora ampiamente degradato e non valorizzat

La bellezza struggente delle Catacombe di Siponto in un'illustrazione d'epoca

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È uno dei siti archeologici meno noti e frequentati della provincia di Foggia, ma possiede una forza di suggestione che l’antica stampa che viene oggi regalata da Lettere Meridiane, restituisce in tutto il suo fascino. Sono le catacombe di Siponto, istituite quando l’imperatore Antonino Pio, vietò per ragioni igieniche la sepoltura nei centri abitati. Nel bel sito dedicato a San Leonardo di Siponto si legge che “le catacombe superarono quelle di tutte le altre città, sia per la forma della costruzione, che per la distribuzione degli anditi e dei viali. Su una parete della catacomba più grande si notano due croci, graffite certamente in epoca remota, data la loro disposizione." Il sito è ubicato a poche centinaia di metri dalla Chiesa di Santa Maria di Siponto, verso Foggia, in località Capparelli. Lettere Meridiane mette a disposizione degli amici e del lettori immagini d’epoca ad alta risoluzione tratte dal photostream di Internet Archive su Flickr. Nel post precedente, oltr

La bella Foggia che sa piangere e sa sperare

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Certe volte vorrei abbracciarvi tutti, uno ad uno, cari amici e lettori di Lettere Meridiane . È quando mi fate ritrovare il senso e il fascino e la bellezza della città in cui viviamo. È quando la dimensione del vivere la città prevale sull’abitarla e basta. È quando riuscite a stupirmi, com’è accaduto per i vostri commenti alla poesia di Luigi Scopece sui bombardamenti del 19 agosto 1943 . Vale la pena condividerli. A cominciare da quanto ha scritto un poeta vero, come Nino Abate : ”L’orrore non uccide la poesia. La morte collettiva e il terrore della violenza cieca non offuscano gli occhi del poeta, che grondano di lacrime e di dolore. Ma ne contristano il cuore. Splendido documento e poesia neoverista. E parliamo di 71 anni fa.” Un altro commento che inquadra assai bene il documento pubblicato da Lettere Meridiane è quello di Gianni Ruggiero : “La poesia di Luigi Scopece oltre ad avere valore per la testimonianza storica sul numero delle vittime è di grande spessore poetico; una

Foggia è bella o brutta? Sul social esplode la discussione

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Sul suo profilo Facebook, Davide Leccese sollecita giudizi e opinioni su alcune affermazioni rese qualche giorno fa da Giuliano Volpe, ex Rettore dell'Università di Foggia e docente di archeologia. Lecce scrive che Volpe ”girando per l'Italia e approdando a Genova - con un commento agro-dolce su quella città - parla anche di Foggia (in risposta ad una genovese) e dice: "Apprezzo il suo amore per la sua città; non esprimevo giudizi ma riportavo impressioni (ricavate girando per i vicoli); si figuri che attualmente vivo a Foggia (con casa nel centro storico) che certo non ha particolare cura del centro storico (e non solo) ed è parecchio lontana dall'essere una città di cultura (e poi non ha nemmeno il mare!). Tornerò a Genova per conoscerla meglio". In che cosa ritieni che abbia ragione nel suo giudizio su Foggia?” Qualche ora dopo, Leccese rilancia la riflessione, ponendo un’altra domanda: “Che significa che una città è bella o brutta? Foggia è bella o brutta?”

Quando venne a Foggia Humphrey Bogart

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La rete e il social network scrigni di memoria (e nostalgia), strumenti per la produzione di public history , ovvero storia pubblica, non ufficiale, di una comunità. Ne ero già persuaso. Oggi lo sono ancora di più. Non mi aspettavo che il post sulla tournée di Joe Louis provocasse tante reazioni, e tanti interventi che contribuiscono ad arricchire le informazioni sulla visita del bombardiere nero in terra di Capitanata e aggiungono nuovi importanti particolari sulle star dello sport e dello spettacolo che durante l'occupazione vennero a Foggia e nel Tavoliere per tenere alto il morale delle truppe. Abbiate dunque ancora un po’ di pazienza, cari amici e lettori di Lettere Meridiane . Vi avevo promesso ieri di raccontarvi la vera storia dell’incontro di settant’anni fa, che oppose al campo sportivo di Foggia, che allora si chiamava Campo Sportivo del Littorio, il leggendario Joe Louis al pugile foggiano Vincenzo Affatato, così come lo stesso Vincenzo me la riferì, dopo molte mi

L'omaggio a Lucera del più grande archivio digitale del mondo

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Internet Archive è probabilmente la più grande raccolta digitale del mondo di documenti liberi (ovvero senza diritto d’autore). È una organizzazione no profit che si prefigge di offrire “un accesso universale a tutta la conoscenza.” Nella base dati archive.org , figurano al momento circa 6 milioni e mezzo di testi; oltre due milioni di documenti sonori, un milione e 700.000 video e 131.000 concerti dal vivo. Un patrimonio di valore inestimabile  che si è arricchito da qualche settimana di una ulteriore perla. Uno dei problemi delle collezioni di libri digitali è la scarsa risoluzione delle immagini fotografiche. I volumi vengono generalmente scansionati ad una risoluzione che salvaguarda la leggibilità del testo ma, per evitare documenti troppo pesanti dal punto di vista dei megabyte, penalizza le foto. Internet Archive sta affrontando il problema scansionando a parte le foto che vengono pubblicate nei libri della libreria digitale ed offrendole, in alta risoluzione, in una sezio

Il territorio oltraggiato, vera causa del sottosviluppo della Capitanata

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L'amico Alfre De Martino commenta con la consueta intelligenza la lettera meridiana sui parchi e le aree protette, che ho pubblicato qualche giorno fa. Mi piace condividere la sua opinione con gli altri amici e lettori di Lettere Meridiane , perché mi pare interpreti con efficacia e nello stesso rara capacità di sintesi, un sentimento diffuso nell'opinione pubblica provinciale. "Parchi eolici, parchi fotovoltaici, ancor prima i pozzi e le trivellazioni per il metano - scrive De Martino -, dai singoli proprietari terrieri ai comuni, quanti interessi frenano l'istituzione di un parco vero (NATURALISTICO) s'intende. Ormai, è sotto gli occhi di tutti, porzioni enormi di territorio sono state sacrificate nel nome del dio denaro, rendite da quattro soldi, poi c'è la parte nascosta, decisamente fuorilegge, criminale, delle discariche abusive, Dio solo lo sá quante e dove. " Sono assolutamente d'accordo. Probabilmente nelle parole di Alfre De Martino sta

20 agosto 1944, settant'anni fa Joe Louis a Foggia

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Settant’anni fa, il mitico pugile Joe  Louis venne in Capitanata nell’ambito di un tour destinato, come s'usava dire, a tenere alto il morale delle truppe statunitensi che occupavano il Tavoliere. Il campione del mondo dei pesi massimi si esibì a San Severo - il 20 agosto del 1944 - e a Foggia. La data della serata foggiana è incerta, ma visto che si trattava della stessa tournée dovette essere molto prossima a quella del 20 agosto che è invece sicura. Nel suo libro Dumb but Lucky!: Confessions of a P-51 Fighter Pilot in World War II , Richard Curtis, pilota di stanza  a San Severo racconta che il 20 agosto, di ritorno da una missione aerea, lui e i suoi compagni vennero informati che nel pomeriggio Joe Louis si sarebbe brevemente intrattenuto con loro, prima di una esibizione in programma quella sera stessa, nella cittadina dell’Alto Tavoliere. Si era sempre parlato della tournée dauna del campione del mondo dei massimi col più lungo palmares (dodici anni di vittorie ininterr

19 agosto 1943, l'apocalisse foggiana in una struggente poesia di Luigi Scopece

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Ho recuperato la poesia di Luigi Scopece che pubblico in questa lettera meridiana , intitolata 19 agosto 1943 , da un vecchio numero della collezione rilegata di Gioventù Viva , periodico ciclostilato della Gioventù di Azione Cattolica della parrocchia di San Ciro, che cominciò le sue pubblicazioni l’8 marzo del 1970 e dove ho cominciato a muovere i miei primi(ssimi) passi di cronista. Posseggo i numeri rilegati, perché me ne fece dono don Pompeo Scopece, viceparroco di San Ciro ed instancabile editore di Gioventù Viva , nonché fratello dell’autore della lirica, che possiede un grande valore sia dal punto di vista poetico che da quello storico. Non entro nel merito del primo, perché non sono un critico letterario e perché ritengo che una poesia così, per il carico di emozioni che esprime, vada semplicemente letta, possibilmente più con l’anima e con il cuore, che con la testa. Mi preme però dire qualcosa di più sul suo aspetto quale documento storico. L’incursione del 19 agosto 1943

Per L'Espresso le Tremiti sono in Molise. Ma forse una ragione c'è...

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La lettera meridiana di Federico Massimo Ceschin L’eterna controra di Foggia è stata tra le piiù lette, condivise e commentate di sempre. È un buon segno, tutto sommato: vuol dire che Foggia certe volte riesce a scrollarsi di dosso il torpore della controra, a riflettere su se stessa. E non mancano le sorpese, come la denuncia di Tommaso Campagna su un incredibile svarion in cui è incappato L'Espresso. Leggete tutto, per capire meglio. Dopo la nota di Giovanni Aquilino e il resoconto della conversazione stimolata da Lettere Meridiane , oggi tocca ai commenti apparsi sui vari gruppi e bacheche. Non si tratta di una discussione omogenea, per evidenti ragioni. I post e i commenti sono stati pubblicati in posti svariati, ed è questo il serio limite delle discussioni sul social network. È comunque importante che ogni opinione venga poi riportata: in fondo, anche questa (o forse soprattutto questa) è opinione pubblica. Ecco, di seguito, i diversi commenti. Mauro Nista condivide il p

Aree protette: non recinti, ma strumenti di futuro

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Andrea Ricciardi segnala sulla mia bacheca di facebook, invitando Pinuccio a visitare il luogo, l’amara situazione in cui versa uno dei posti più belli del Gargano, Bosco Isola del Lago di Lesina. Per quanti non lo sapessero, il popolare comico barese Pinuccio ha dedicato alle Tremiti e al Gargano tre reportage (potete vedere qui il primo , qui il secondo ed infine qui il terzo ), suggestivamente intitolati # orotrelemani , a sottolineare che molto spesso la nostra terra possiede straordinarie richezze, che non vengono utilizzate con la dovuta efficacia. Le aree protette possonmo essere purtroppo annoverate tra queste. "Bosco Isola del lago di Lesina - scrive Ricciardi -  14 KM DI SPIAGGIA ABBANDONATA. L'area SIC e ZPS più bella della costa Adriatica diventata una specie di terra di conquista, un recinto con rete metallica a maglia stretta lungo circa 7 km su 14." Condivido l’amarezza di Ricciardi. Troppo spesso le aree protette si trasformano in una sorta di lager,

L'eterna controra di Foggia. La discussione.

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Lettere Meridiane ha promosso una conversazione sul social network sulle riflessioni di Federico Massimo Ceschin sul brand Daunia & Gargano in seno al brand Puglia, sul critico momento del turismo in provincia di Foggia, sulla crisi più generale che angustia la Capitanata. Per leggere il post che ha dato origine alla discussione cliccare sul seguente collegamento: Ceschin: l'eterna controra di Foggia . La conversazione viene realizzata invitando un certo numero di amici ad esprimere la propria opinione sul tema affrontato. Di seguito le risposte di quanti vi hanno partecipato, nell'ordine cronologico con cui sono giunte. Fabio Massimo Benvenuto Negli anni '90 la Provincia di Foggia fece una buona campagna pubblicitaria. Lo slogan recitava più o meno così: quando promettiamo mare e monti non esageriamo...o qualcosa di simile (non ricordo bene) Raffaele Vigilante Lo scorso anno ho partecipato a Manfredonia al convegno con la Godelli e Josep Ejarque. La sintesi era leg

Foto che raccontano: la Cattedrale con nebbia di Sepalone

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Quante cose può raccontarti una fotografia, se soltanto la sai leggere. L’importante è non limitarsi a guardarla . Occorre lo sguardo della memoria: viaggiare dentro di sè, indietro nel tempo, per ritrovare quelle atmosfere, quei momenti. La foto di MIchele Sepalone è stata scattata nel 1982, quando la nebbia a Foggia faceva ancora notizia. La città viveva gli ultimi scampoli della rivoluzione verde. La meccanizzazione dell’agricoltura e l’irrigazione avevano aperto la porta a nuovi ordinamenti colturali, il pomodoro, la barbabietola. Il quadro climatico ne era uscito pesantemente modificato a causa della realizzazione degli invasi di Occhito e Capacciotti e della conseguente rete di canali irrigui (qualche anno dopo si sarebbero aggiunti la diga sul Celone e l’invaso di San Giusto). Il clima tipicamente secco del Tavoliere divenne improvvisamente umido, con tanto di nebbia da far invidia, certi giorni, alla pianura padana. E tanto di maledizioni dei residenti nei paesi più vicini

Il Gargano è l'anti-Salento, parola del Sole 24 Ore

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Sono stati davvero moltissimi i commenti dei lettori alla lettera meridiana Salento, e mo' basta . Segno che quello della competizione, non sempre leale, tra i diversi territori pugliesi è un tema caldo per l'opinione pubblica foggiana e dauna (ma non sembra altrettanto per la classe dirigente che, a parte le prese di posizione del sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi , di qualche tempo fa, mantiene tutto sommato un certo aplomb , come se si trattasse di un tema residuale). Vi prometto di raccogliere in manitera organica, semmai in un libro digitale, tutti i diversi commenti, riflessioni, critiche ed autocritiche suscitati dal post anzidetto. Qualche ulteriore occasione di riflessione viene offerta da un titolo - quanto mai significativo - di Viaggi 24 , rubrica del sito del Sole 24 Ore specializzata in turismo. A segnalarmi l'articolo (che potete leggere integralmente qui) è stato l'amico Lino D'Onofrio, che ringrazio per il contributo. L'articolo è i

Aquilino: la Capitanata come tuttuno. Ecco la sfida del futuro.

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San Basilio, la più antica chiesa di Troia Giovanni Aquilino interviene nel dibattito aperto da Federico Ceschin con una nota assai ricca di spunti di riflessione, della quale lo ringrazio. Aquilino è tra gli ideatori e gli animatori del progetto Daunia Vetus . In passato è stato, assieme a chi scrive, tra gli animatori del gruppo nato attorno a due importanti iniziative di comunicazioni che ebbero origine a Troia: Radio Studio 98 e La Refola . Di seguito le riflessioni di Giovanni. In una prossima lettera meridiana, la mia risposta. * * * Leggo con piacere lo scambio di idee e di disponibilità tra Geppe e Federico e rimango convinto che la relazione e la fiducia siano alla base della produzione di “Capitale sociale” così mi permetto di intervenire su un argomento tanto vecchio quanto sempre attuale, come quello della valorizzazione del patrimonio storico-artistico-ambientale-etnologico della provincia di Foggia, per condividere alcuni pensieri. Vorrei ricordare a Geppe che

L'identità nascosta di Foggia città mariana

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Foggia è una città mariana per eccellenza. Non sono molti i luoghi che possano vantare tanta grazia, tante apparizioni e tanti miracoli della madre di Dio, segno di una predilezione di Maria verso i foggiani, del tutto ricambiata. La prima, nel bosco del Cervaro, al pastore Strazzacappa, nell’aprile del 1001. Quindi il 22 marzo del 1731, all’indomani del terribile terremoto che distrusse la città, ai fedeli riuniti nella Chiesa dei  Cappuccini, dov’era stata trasferita l’Iconavetere a causa del parziale crollo della Cattedrale. Infine il prodigio della liberazione del Colera, accompagnato da movimenti e lacrimazioni della statua della Madonna dell’Addolorata, nel mese di luglio del 1837. Nel caso della Madonna dei Sette Veli, la religiosità popolare vuole che l’apparizione fu accompagnata dalla promessa che mai più nessuno foggiano sarebbe morto a causa di un terremoto. L’apparizione del 22 marzo 1731 fu la prima di una lunga serie, che richiamò a Foggia tanti fedeli provenienti anch