Sessantanove anni fa la morte di Umberto Giordano: lo pianse tutta l'Italia
Sessantanove anni fa, il 12 novembre del 1948, si spegneva a Milano, Umberto Giordano. La sua morte provocò viva commozione, a testimonianza di come il grande compositore foggiano fosse popolare ed amato da tutti.
Una popolarità che va ricordata e sottolineata nell'anniversario della sua morte, anche per smentire una volta per tutte il luogo comune che vuole che la musica lirica sia espressione di una “cultura colta”, riservata a pochi.
Niente di più falso. Nell’Ottocento e nel Novecento, il melodramma è stato una forma di cultura popolare: le arie e le sinfonie delle opere venivano fischiettate e cantate per strada, come si usa oggi con le canzoni dell’hit parade.
Lo stesso Giordano era popolarissimo tra la gente, anche tra il popolo. Purtroppo più a Milano, città in cui visse l’ultima parte della sua vita e che ospita le sue spoglie mortali, che non a Foggia, città che gli aveva dato i natali.
Se non ci credete, guardate come la Settimana Incom, il cinegiornale che settimanalmente informava il pubblico sui fatti più importanti, antesignano degli odierni telegiornali, dette notizie della scomparsa del grande musicista foggiano e dell’affetto che circondò l’estremo saluto.
Un omaggio ad un personaggio di straordinaria statura artistica e musicale, che - giova ribadirlo ancora una volta - Foggia e i foggiani dovrebbero imparare a conoscere meglio, ascoltando la sua musica, apprezzandola per quel che merita.
Guardate il video. Amatelo. Condividetelo.
Una popolarità che va ricordata e sottolineata nell'anniversario della sua morte, anche per smentire una volta per tutte il luogo comune che vuole che la musica lirica sia espressione di una “cultura colta”, riservata a pochi.
Niente di più falso. Nell’Ottocento e nel Novecento, il melodramma è stato una forma di cultura popolare: le arie e le sinfonie delle opere venivano fischiettate e cantate per strada, come si usa oggi con le canzoni dell’hit parade.
Lo stesso Giordano era popolarissimo tra la gente, anche tra il popolo. Purtroppo più a Milano, città in cui visse l’ultima parte della sua vita e che ospita le sue spoglie mortali, che non a Foggia, città che gli aveva dato i natali.
Se non ci credete, guardate come la Settimana Incom, il cinegiornale che settimanalmente informava il pubblico sui fatti più importanti, antesignano degli odierni telegiornali, dette notizie della scomparsa del grande musicista foggiano e dell’affetto che circondò l’estremo saluto.
Un omaggio ad un personaggio di straordinaria statura artistica e musicale, che - giova ribadirlo ancora una volta - Foggia e i foggiani dovrebbero imparare a conoscere meglio, ascoltando la sua musica, apprezzandola per quel che merita.
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Commenti
Vogliamo solo aggiungere che il Direttore della INCOM era il foggiano Domenico Paolella al quale, se sei d'accordo, vorrei proporre al Comune di Foggia di intestare una via al grande regista, documentarista, giornalista e scrittore foggiano, ancora ignoto nella sua città di origine, nonostante i nostri sforzi per restituirgli un minimo di pubblica celebrità.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)