L'appello del comitato a Mons. Pelvi: "Ci aiuti a salvare San Lorenzo in Carmignano"
Foto di Romeo Brescia |
Il contesto complessivo parla di un declino inesorabile, forse irreversibile.
Qualche tempo fa, la stessa Chiesa era stata trasformata in stalla e soltanto l'intervento dei volontari del comitato del Salice Nuovo guidati dal presidente Dario Iacovangelo ha permesso lo sgombero degli animali e la restituzione di un minimo di decoro.
Ma con l'estate, la situazione è tornata a volgere al peggio. Erbacce dappertutto che impediscono l'accesso alla chiesa, peraltro transennata per ragioni di sicurezza. Un pessimo biglietto da visita per un bene culturale che dovrebbe essere tra i più rappresentativi della città.
Reperto rinvenuto durante gli scavi |
Alcuni recenti studi condotti dall'Università di Foggia hanno permesso di stabilire che, molto probabilmente, proprio qui doveva trovarsi la magnifica Domus Pantani costruita da Federico II.
Si deve agli studi condotti da Giuliano Volpe l'esatta localizzazione nella periferia di Foggia della diocesi pugliese di Carmeiano (Cameiano) che qualcuno pensava che corrispondesse alla salentina Carmiano.
Se le cose stanno così, la chiesetta ha ancora un Vescovo titolare, nella persona di mons. Joel Portella Amado, Vescovo ausiliare della diocesi di São Sebastião di Rio de Janeiro. La prassi organizzativa della chiesa cattolica prevede il conferimento della carica di “vescovi titolari” (che ha valore più che altro simbolico) di sedi episcopali ormai estinte, a vescovi ausiliari di diocesi di rilevante grandezza o prelati che svolgono alti incarichi vaticani.
Dandone notizia qualche tempo fa, Lettere Meridiane scherzando ipotizzò di rivolgersi al vescovo brasiliano per smuovere le acque e sottrarre San Lorenzo ad un destino che diventa sempre più fosco.
Dario Iacovangelo mantiene invece i piedi per terra, e mentre annuncia che nelle prossime settimane assieme ai volontari del comitato provvederà alla rimozione delle erbacce che circondano San Lorenzo, sollecita l'interessamento e l'intervento dell'arcivescovo di Foggia, mons. Vincenzo Pelvi: "Sarebbe un grande segnale di attenzione e solidarietà dire messa sul sagrato antistante la chiesetta."
Mi associo, e giro l'appello alla Chiesa foggiana.
Geppe Inserra
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