Antonio del Vecchio: La lezione di giornalismo di Anacleto Lupo
Interviene nella discussione sull'informazione locale in provincia di Foggia Antonio del Vecchio. Giornalista pubblicista e saggista, vive a Rignano Garganico, dopo essere stato per molti anni funzionario culturale della Regione Puglia. Ha lavorato presso gli indimenticabili Centri di Servizio Culturale della Regione, che negli anni Settanta annoveravano tra i loro animatori personaggi del calibro di Michele Loffredo, Gaetano Cristino, Gennaro Arbore e naturalmente lo stesso del Vecchio. Altri tempi, altra promozione culturale sul territorio. Ma che nostalgia...
Ecco quanto scrive Antonio, che ringrazio per il suo contributo, e per aver ricordato la figura di Anacleto Lupo, che è stato un maestro, per molti di noi. Alla fine dell'intervento trovate una serie di collegamenti utili in riferimento agli altri interventi, e a documenti pubblicati da Lettere Meridiane sugli autori citati.
A mio avviso, tale caduta di qualità e stile la si deve anche all'omologazione con le altre libere professioni (vedi formazione continua obbligatoria,ecc.). Tutto questo mette in sordina il talento e la creatività, che - come noto - sono doti di nascita, alla pari di quelle artistiche, letterarie, musicali, ecc. La conoscenza tecnica sicuramente è un valore aggiunto, ma non sostitutivo.
Se continua ad andare avanti questo discorso, tra non molto avremo in campo soltanto "opinionisti", bravi e preparati a stendere, con l'aiuto del "copia ed incolla", asettici e spenti comunicati - stampa, ma incapaci di interpretare la sostanza dei fatti e il sentire degli uomini. Quando è stata approvata questa legge, l'ordine dov'era? Insomma, solo se si è cronisti, si è bravi giornalisti.
E' la prima lezione al riguardo che ho appreso da Anacleto Lupo, colui che mi ha tenuto a battesimo ed avviato a questo accattivante e bellissimo mestiere.
Antonio Del Vecchio
Maurizio De Tullio: "Ma che fine hanno fatto i giornalisti?"
Enrico Ciccarelli: la "paranza loffia" del giornalismo foggiano
Lello Vecchiarino: "Giornalismo soppiantato dall'opinionismo"
Di Anacleto Lupo e di Gennaro Arbore, citati sopra, ho parlato in questo articolo:
La scomparsa di Anacleto Lupo e Gennaro Arbore
Ecco quanto scrive Antonio, che ringrazio per il suo contributo, e per aver ricordato la figura di Anacleto Lupo, che è stato un maestro, per molti di noi. Alla fine dell'intervento trovate una serie di collegamenti utili in riferimento agli altri interventi, e a documenti pubblicati da Lettere Meridiane sugli autori citati.
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A proposito del decadimento del "giornalismo" nostrano e non ,
condivido appieno quanto già scritto dai colleghi, che mi hanno
preceduto.A mio avviso, tale caduta di qualità e stile la si deve anche all'omologazione con le altre libere professioni (vedi formazione continua obbligatoria,ecc.). Tutto questo mette in sordina il talento e la creatività, che - come noto - sono doti di nascita, alla pari di quelle artistiche, letterarie, musicali, ecc. La conoscenza tecnica sicuramente è un valore aggiunto, ma non sostitutivo.
Se continua ad andare avanti questo discorso, tra non molto avremo in campo soltanto "opinionisti", bravi e preparati a stendere, con l'aiuto del "copia ed incolla", asettici e spenti comunicati - stampa, ma incapaci di interpretare la sostanza dei fatti e il sentire degli uomini. Quando è stata approvata questa legge, l'ordine dov'era? Insomma, solo se si è cronisti, si è bravi giornalisti.
E' la prima lezione al riguardo che ho appreso da Anacleto Lupo, colui che mi ha tenuto a battesimo ed avviato a questo accattivante e bellissimo mestiere.
Antonio Del Vecchio
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Di seguito i precedenti articoli della discussione:Maurizio De Tullio: "Ma che fine hanno fatto i giornalisti?"
Enrico Ciccarelli: la "paranza loffia" del giornalismo foggiano
Lello Vecchiarino: "Giornalismo soppiantato dall'opinionismo"
Di Anacleto Lupo e di Gennaro Arbore, citati sopra, ho parlato in questo articolo:
La scomparsa di Anacleto Lupo e Gennaro Arbore
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